TORRE NORD, TRA IL DIRE E IL FARE… – cosa c’è di mezzo ? Tante voci. Interventi a catinelle. Paginate dei media sia cartacei che telematici sul futuro della Centrale. Che la logica vorrebbe fosse già il presente e non qualcosa di pericolosamente nebuloso, insomma un gigantesco punto interrogativo. E se a qualcuno siano sfuggiti i momenti più intensi riguardanti il nevralgico (per l’Enel soprattutto – ndr -) sito a nord della nostra città, varrà la pena ripercorrere alcune tappe del cammino affrontato dai mezzi di informazione “a bordo” dei propri articoli. “Enel stop al carbone entro il 2027 e al gas entro il 2040”, questo il titolo sparato sul sito Qualenergia.it lo scorso 24 novembre. Tanto per chiarire un po’ le idee ai più scettici sull’utilità di ricorrere all’idrogeno, è arrivato pochi giorni dopo un dettagliatissimo “pezzo” corredato della seguente intestazione “Recovery plan, la Ue boccia il Governo sull’idrogeno prodotto dal gas: non è green” (Osservatorio Recovery). Poi <9 Colonne> che ha redatto un servizio molto incisivo, “annunciato” con un significativo “Si allarga il fronte del No al Carbone”, nel quale viene evidenziato tra l’altro che “in Italia le Centrali ancora in funzione sono 8 e il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima prevede che vengano chiuse tutte entro il 2025. Quella di Brindisi, tra le più grandi e inquinanti d’Europa, contende a quella di Civitavecchia il primato dei danni associati alle emissioni di CO2”. Oltre a restare basiti di fronte alla scottante realtà che siamo molto “famosi” extra moenia per l’aria che accarezza (sic !!!) i nostri polmoni, lo stupore attanaglia financo “Blog” (18 Novembre) che a commento del recentissimo summit di Glasgow lancia l’allarme a tutta pagina “Dopo la Cop26 caccia grossa a carbone, gas e nucleare”. E su Civonline (24 Novembre) ha campeggiato “Starace: pronti a rivedere l’indirizzo su Civitavecchia” che, dopo un primo impatto nel segno dell’ottimismo, ha messo i puntini sulle “i” così: “Per ora continuiamo sul gas, ma si potrebbe ragionare di tenere queste Centrali in stand by. Non possiamo decidere in autonomia, l’eolico off shore costa troppo”. Affermazione quest’ultima che non ha comunque “demoralizzato l’Ingegner Alex Sorokin, sicuro che per il citato eolico off shore : “A Civitavecchia ci sono le condizioni perfette” (Trc ). E sulla lunghezza d’onda dell’abbandono dei combustibili fossili si sintonizza il presidente di Cna, Alessio Gismondi, prima con “La transizione energetica green è l’unica strada percorribile” (Trc 1 Ottobre) e poi con “Importante l’impegno espresso dalla Regione Lazio perché la transizione sia occasione di vero cambiamento” (Trc, 23 Ottobre). A fargli eco il presidente di Cpc e consigliere comunale del Pd, Patrizio Scilipoti : “Enel si impegni su energie rinnovabili e logistica”(Civonline). Altro messaggio incisivo arriva dal presidente dell’Adsp, APino Musolino: “Non si vive di contrapposizioni, io sono a favore di tutti i progetti di decarbonizzazione. Okay all’eolico off shore e nessuna pregiudiziale per il fotovoltaico”(Big Notizie 18 novembre) . Infine a ribadire la propria posizione (e le convizioni) i rappresentanti delle associazioni “Città Futura” e “Sole” – “Centrale a gas: forse siamo ad un punto di svolta” (Trc, 1 Dicembre) – con un penetrante intervento in cui, tra l’altro, pongono in risalto che “il gas non serve, bisogna virare decisamente verso le fonti rinnovabili. Le recenti dichiarazioni dell’Ad di Enel Francesco Starace giungono gradite e, per certi versi, anche auspicate: l’Ente Elettrico sostanzialmente dichiara di essere aperto a tutte le soluzioni, anche alternative, per Civitavecchia; di non essere particolarmente affezionato al passaggio al gas in quanto frutto di una decisione subita e di non escludere ipotesi che la Centrale potrebbe anche non essere riconvertita e rimanere spenta perché le batterie di accensione installate presso l’impianto non servono all’impianto bensì alla rete”. PS – Ce ne è per tutti i gusti, dunque. E prevale l’irresistibile desiderio di uscire dalla combustibil-fossil-dipendenza, che da oltre settant’anni (non dimenticarlo è un obbligo e vale soprattutto per gli smemorati – ndr -) non è certamente un toccasana per questo territorio. Ma al di là di quanto sopra riportato e di ciò che ancora maturerà (nei prossimi giorni o mesi o chissà quando), è assolutamente inammissibile che da chi governa un Assessorato sensibile ovvero strategico come quello dell’Ambiente non si registri qualcosina che faccia capire il reale pensiero dell’attuale maggioranza rispetto all’importantissima questione legata a Torre Valdaliga Nord. Si obietterà che un consiglio comunale ha sancito la netta contrarierà al passaggio del testimone dal carbone al gas, ma siffatto pronunciamento, essendo datato, non ha più (purtroppo o fortunatamente per alcuni pentiti ? – ndr -) la freschezza dell’attualità. E pertanto sarebbe logico oltreché obbligatorio che il responsabile dell’ambiente (inutile nominarlo, è fin troppo noto – ndr -) rasserenasse il colto e l’inclita di non aver perso la favella e dicesse chiaro e tondo cosa ne pensa della temutissima (dai cittadini, dalle associazioni e non solo – ndr -) riconversione a gas. Sarebbe un atto degno di un politico di razza affermare di esserne favorevole oppure di desiderare la finalmente provvidenziale “rivoluzione” delle rinnovabili, ma la realtà inconfutabile è che invece un comparto nevralgico quale l’ambiente si avvale di un assessore che preferisce rifugiarsi in un profondo silenzio ed assumere un atteggiamento pilatesco in attesa della decisione che inevitabilmente, prima o poi, calerà dai piani altissimi del Ministero guidato da Cingolani. E se dovesse scattare il verde per il gas allora sì che il “Tenutario” dell’Ambiente ritroverebbe d’incanto la sua melodiosa voce, che lo spingerebbe a convocare una pomposa conferenza stampa per dichiarare che malgrado la manifesta avversità del massimo consesso cittadino non ci sia stato nulla da fare contro la ferrea determinazione del Governo nazionale. Che tra l’altro – secondo quanto scritto da Marco Palombi su Il Fatto Quotidiano (3 Dicembre, titolo <Il Governo in UE dice sì al nucleare (poi tocca al gas)> – “per bocca del ministro Roberto Cingolani, ha dato parere favorevole all’inserimento del nucleare nella cosiddetta <tassonomia europea> delle tecnologie adatte a garantire la neutralità climatica facendo, peraltro, felice anche la super alleata Francia. Non è ancora chiaro invece quale posizione l’Italia vorrà prendere sul gas (anch’esso citato come fonte “verde” da Macron ): di fatto, come dicono da “Fridays for Future”, Roma sarà l’ago della bilancia, ma vista la passione del Ministro per gasdotti e affini e le mosse del Governo nella guerra fredda tra Eni ed Enel la strada pare tracciata”. Insomma prospettive per niente dipinte di rosa. Ed aspettarsi da un Assessore all’Ambiente (insieme al Primo Cittadino naturalmente, non foss’altro perché trattasi del responsabile della salute pubblica) iniziative rilevanti per indurre Enel a liberare la città dalla maledetta oppressione dei combustibili fossili che (lo sanno anche i sassi) spezza il respiro dagli inizi degli anni cinquanta del secolo scorso, rientrerebbe nella normalità. La quale evidentemente il giovane avvocato alla guida dell’Ambiente considera pura astrazione. Nemica di una rinascita (ambientale) che rimarrebbe semplicemente utopistica. PS 1 – E proprio per quanto concerne Enel la Tedesco’s band (col supporto degli esponenti dell’opposizione) avrebbe la splendida occasione di cavalcare l’onda “Staracesca”e promuovere massicce azioni per ottenere il giusto risarcimento dopo aver pagato un durissimo prezzo all’inquinamento atmosferico. L’Ad dell’Ente Elettrico (Francesco Starace – ndr -), difatti, giovedì scorso al Corriere della Sera ha ribadito che “è una follia dipendere dal gas, il futuro sono le rinnovabili poichè– tutti hanno ormai capito che sono competitive, convenienti e l’asse portante della generazione di energia elettrica dei prossimi anni”. E sollecitato dal giornalista del Corsera sull’endorsement del premier Draghi e del ministro Cingolani alla cattura e stoccaggio della CO2 che Eni vorrebbe realizzare nei giacimenti esausti al largo di Ravenna, Starace ha tagliato corto con tono perentorio: “Quante volte dobbiamo riprovare una cosa che non ha funzionato ?”. Allora ? Cosa aspettano gli “inquilini” dell’Aula Pucci a mobilitare i cittadini per manifestare pacificamente epperò energicamente affinchè venga abbandonata l’idea dell’ennesimo combustibile fossile a Tvn ? PS 2 – Intanto Torre Valdaliga Nord torna alla ribalta attraverso il Consiglio comunale aperto, che si terrà il prossimo 13 dicembre con inizio alle ore 16. L’appuntamento si preannuncia importantissimo e sarà interessante seguire gli interventi della direttrice generale dell’Asl Rm4 Cristina Matranga, dei dirigenti di Enel, dell’assessore regionale Lombardi, dei consiglieri della Pisana, del presidente dell’Adsp Pino Musolino, dei segretari delle OOSS, dei presidenti di Unindustria, Confcommercio e Cna e del Governatore del Lazio Zingaretti. Invitati speciali i ministri della Transizione Ecologica (Cingolani), dei Trasporti (Giovannini) e dello Sviluppo Economico (Giorgetti). Altro da aggiungere ? Certo. Che finalmente dovremmo (il condizionale è d’obbligo: hai visto mai che… – ndr -) conoscere il “ Maglianipensiero” su Sì o No al gas. Buon tutto a tutti.
Cattivi pensieri, di Giampiero Romiti. Torre Nord, tra il dire e il fare…Verso l’assise del 13 dicembre
Nuovo editoriale del noto giornalista, tutto dedicato alla vicenda gas e TVN