BIODIGESTORE/ 1. LA MAGGIORANZA: “CONSIGLIO COMUNALE APERTO” – E’ la richiesta dei governanti “pincioti” e d’ora in avanti non resta di sapere in quale data l’Aula Pucci spalancherà le porte a chi preferirà appollaiarsi sulle poltrone del “regno” del massimo consesso per ascoltare interventi più o meno dotti e farsi un’idea di quello che sta accadendo (magari fino a quell’istante a sua insaputa) oppure si iscriverà a prendere la parola per passare ai raggi x la decisione della Regione Lazio di installare un “mostro” capace di ingozzarsi di centoventimila tonnellate l’anno di rifiuti organici. Nell’istanza -firmata ovviamente da tutti gli esponenti delle forze di maggioranza, a cominciare dal leghista Raffaele Cacciapuoti , si fa riferimento alla necessità di “ribadire ancora una volta la netta contrarietà alla realizzazione dell’impianto e favorire la più ampia partecipazione di cittadini, associazioni e autorità competenti” (Civonline, 14 Febbraio). PS – Sarà bene affermare subito che l’iniziativa, al di là di coloro che la ritengono apprezzabile (e sono rispettabilissimi – ndr -), non desta meraviglia e neppure è di quelle che fanno esclamare un profondo e appassionato “OH” di meraviglia. Ogni volta, infatti, che Civitavecchia viene aggredita da gravi e inaccettabili decisioni, ai politici di casa nostra, che assolutamente non brillano per originalità o creatività, la sola lampadina che si accende nelle loro testoline è quella della convocazione urgente di un CONSIGLIO COMUNALE APERTO. I precedenti non sono pochi (il più recente è stato sulla “RICONVERSIONE A GAS DI TVN “SI” O “NO”) e di sicuro altri ne seguiranno, ci si può scommettere. E come già accaduto, alzi la mano uno solo dei presenti alla “speciale” assemblea concentrata su Torre Valdaliga Nord che azzardi anche una tiepidissima previsione sul futurodella nota Centrale Enel: s’è registrato, difatti, il trionfo del “bla bla bla”, delle durissime o sfumate contrapposizioni, insomma del nulla, che ancora oggi all’intera comunità (sia ai convintissimi fautori delle rinnovabili che agli incrollabili sostenitori dei combustibili fossili) non ha chiarito una mazza. In più attualmente (e già le prime avvisaglie si sono registrate con lampante evidenza tra salviniani e pidini), si corre il rischio che possa esplodere una furiosa polemica, nel caso di un rabbioso botta e risposta tra centrodestrorsi ed esponenti di Pd e M5S, per l’ovvio e scontatissimo motivo che quest’ultimi non sono stati in grado di ottenere una solida garanzia di difesa del territorio dai propri “compagni” che guidano la Regione. Ecco, se malauguratamente dovesse divampare un sanguinoso scontro del genere, a giovarsene sarebbe esclusivamente la società Ambyenta Lazio, che realizzerebbe così il suo sogno. E svanirebbe la ciclopica chance che per vincere questa importantissima battaglia ci vuole una sola arma: l’unità di intenti. Che non è di destra né di sinistra.
BIODIGESTORE/2. SEI COMUNI IN CORO: “MEGAIMPIANTO INACCETTABILE” – Tutti d’accordo: la Regione Lazio ha travalicato i confini della ragionevolezza e la decisione presa va contrastata duramente e con ogni mezzo (pacifico) a disposizione. E’ quanto hanno stabilito nel corso di un summit svoltosi presso il Palazzo Comunale di Tarquinia i sindaci Antonio Pasquini (Allumiere), Ernesto Tedesco (Civitavecchia), Maurizio Testa (Monte Romano), Pietro Tidei (S. Marinella), Alessandro Giulivi (Tarquinia) e Flavio Monreale in rappresentanza della Prima Cittadina di Tolfa, Stefania Bentivoglio. Ed oltre a proporre un Consiglio Comunale congiunto , hanno lanciato un messaggio politico e istituzionale trasparente e al tempo stesso efficace. “Il megaimpianto – questo il coro unanime –a Civitavecchia non si deve fare. I principi di autonomia, di responsabilità ed autosufficienza – ecco il passaggio maggiormente rimarchevole – di tutti i territori regionali in materia del ciclo dei rifiuti non possono essere calpestati, tanto nel nome dell’emergenza quanto in quello di qualsivoglia investimento” (Trcgiornale.it, 15 Febbraio). PS – L’unione fa la forza, non c’è dubbio. Ed anche in una tal eccezionale occasione legata ad un terribile e voracissimo “mostro” pronto – come già ricordato (ma sarà opportuno ribadirlo sempre e continuamente fino a renderlo un’estenuante goccia cinese) – a sfamarsi con una smisurata quantità di “monnezza” tale da seppellire mezza (se non di più) Civitavecchia, volendo usare una metafora calcistica, è utile un sincronatissimo gioco di squadra tra i Municipi succitati per mettere alle corde la Regione Lazio e disintegrarne il farneticante provvedimento preso. Pronti dunque a registrare gli sviluppi della magnifica iniziativa assunta, epperò, nel contempo, non si può non considerare piuttosto stravagante che l’importante incontro fra i numero uno dei rispettivi centri si sia tenuto a Tarquinia, immaginiamo su suggerimento del dinamico e sempre attento alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, Giulivi. Abbiamo tirato in ballo il football e allora volendoci restare, la domanda sorge spontanea: il “campo” principale per lo svolgimento di una riunione così rilevante non avrebbe dovuto essere Palazzo del Pincio ? E non competere a Tedesco di convocare i cinque colleghi. Insomma, strano davvero che una simil “partita di cartello” si sia giocata in campo neutro.
BIODIGESTORE/3. TIDEI: “EVITIAMO GAZZARRE” – Dunque la proposta di un Consiglio che trovi la partecipazione compatta dei Comuni suindicati è stata accolta con favore dai partiti , dai sindacati, dalle associazioni ambientaliste e dai cittadini. E francamente, essendo assolutamente valido per perorare una degnissima causa attinente all’intero comprensorio, Pietro Tidei nel corso di “News&Cofee” (la rassegna stampa in onda tutte le mattine alle 9,30 su Civonline Tv visibile sulle piattaforme Facebook e Youtube, magistralmente condotta dal giornalista Stefano Pettinari ) ha tenuto a sottolineare che “un Consiglio congiunto (già concordato come sopra riportato – ndr -) è una magnifica pensata, però assolutamente non deve essere aperto perché rischia di diventare una gazzarra, che alla fine non “regala” nulla di interessante. Al contrario deve avere il massimo dell’essenzialità – ha aggiunto “Pietro il Magnifico” – perché dall’appuntamento dovranno uscire una mozione da portare poi alla Regione e la richiesta di un incontro con il presidente Zingaretti e l’assessore Valeriani”. PS – Piaccia o no, Tidei se non ci fosse bisognerebbe inventrarlo. Da politico esperto e perspicace qual è (financo smaliziato naturalmente, data la comprovatissima esperienza accumulata nella sua lunga e luminosa carriera contrassegnata dagli importanti incarichi assunti) sa che un’affollatissima assemblea, per quanto altamente considerevole perché la partecipazione è il sale della democrazia, raramente si conclude in piena armonia e fatalmente sfocia in un avvicendamento di posizioni contrapposte che finiscono per renderla infruttuosa ai fini del conseguimento dell’obiettivo ottimale da centrare per evitare che esploda una iattura dalle gravissime conseguenze. Come dare torto al sindaco della “Perla del Tirreno”? Meditate politici meditate.
BIODIGESTORE/4. MOBILITAZIONE E PETIZIONE AVANTI TUTTA – Le Associazioni non mollano. Mezzo passo indietro? Manco per idea. Tutti insieme appassionatamente per manifestare contro la Regione Lazio e stappare ben bene le orecchie ai chi ancora oggi osa ritenere la nostra città una sorta di pezza da piedi o il ricettacolo del peggio del peggio, che ha il disastroso potere di rovinare: 1) la vita ai poveri cristi che si ritrovano a lottare disperatamente per sconfiggere le patologie dalle quali vengono inesorabilmente colpiti; 2) zone incantevoli fatte apposta da madre natura per rendere felici giovani e anziani e che invece subiscono orripilanti deturpamenti. Quindi ? Dopo l’evento dello scorso 3 febbraio davanti a Palazzo del Pincio, altro giro altra protesta. Che si terrà il prossimo 26 (“convocazione” fissata per le 9,30 nella zona aidibita al parcheggio antistante il Tribunale) sulla spinta dello slogan “NO AL BIODIGESTORE: SCENDI IN PIAZZA, LOTTA PER IL FUTURO. 120.000 TONNELLATE DI NO”. Intanto procede a vele spiegate la petizione popolare promossa da “Civitavecchia C’è”, che ha già raccolto oltre duemila adesioni e visto il favore che sta incontrando non sono da escluderne ancora parecchie. PS – Per quanto riguarda la kermesse del 26 Febbraio da tenere nella dovuta (e al tempo stesso enorme) considerazione l’opinione del rappresentante del “Collettivo No al fossile”, Riccardo Petrarolo : “Non ci limiteremo solo a far sentire la nostra voce per osteggiare il biodigestore, ma avanzeremo proposte, con cui si possa aprire un dibattito anche con la Regione, concernenti la realizzazione di impianti più piccoli gestiti dal territorio” (News&Coffee, 18 Febbraio). Parole meritevoli di riflessione e propedeutiche per avviare una discussione assai interessante. Circa la petizione, l’Associazione presieduta da Roberto Melchiorri ricorda che presso la sede di via Cadorna 2 (Ghetto) si raccolgono le firme dalle 17,30 alle 20.
BIODIGESTORE/5. EMANUELA MARI: “ZINGARETTI VENGA ALL’AULA PUCCI” – Non male la sortita della presidente del consiglio. La quale – evidentemente sorpresa (e sdegnata, giusto?) dall’incredibile “SI’” pronunciato dalla Regione alla colossale struttura “mangiarifiuti, con encomiabile sagacia (politica) che la stralegittima leader indiscussa di Forza Italia (consolidata dopo aver stabilito il record assoluto di preferenze, 919, nella kermesse elettorale amministrativa del 2019) e al tempo stesso con lodevolissimo senso di appartenenza alla città – ha annunciato che, al consiglio aperto fortemente sollecitato dalla maggioranza di cui ne fa parte,saranno invitati il presidente Nicola Zingaretti e gli assessori regionali competenti, “cosicché ci spiegheranno il perché vogliono realizzare un impianto del genere a Civitavecchia”(Civonline.it, 15 Febbraio). PS – Bene, anzi benissimo. Di fronte ad un’alta rappresentante delle istituzioni del genere non resta che inchinarsi: è motivo di orgoglio civico. Ci permettiamo però di suggerire alla Mari che,rispondessero “arriviamo senz’altro” e pertanto risultassero presenti il numero uno della Pisana, Valeriani e Orneli, non dovranno essere loro tre a reiterare le intollerabili motivazioni dell’assenso ad Ambyenta Lazio, bensì, al contrario, la stessa berlusconiana e tutti i consiglieri ( ripetesi tutti), i rappresentanti delle Associazioni, i sindacalisti e i cittadini a chiedergli per quale fottutissimo motivo Civitavecchia venga senza sosta considerata ignominiosamente assoggettabile ad ogni sorta di servitù infausta per ambiente e salute pubblica. Complimenti alla Mari,comunque, per una pensata così illuminante: conferma con assoluta certezza, adesso, che la berlusconiana di ferro è una strenua avversaria dei soprusi e in particolare dei violenti e interminabili “assalti” al territorio (ancora complimentissimi – ndr- ). E pertanto dovesse saltare qualche altra situazione per nulla ideale per la salvaguardia di una zona ricca di preziose peculiarità quale, ad esempio, il fantastico fondo marino dello specchio acqueo antistante la Frasca che si vorrebbe diventasse l’habitat innaturale di gigantesche gabbie galleggianti per l’allevamento ittico, che si impadronirebbero nientemeno di 150 (centocinquanta) ettari di mare con conseguenze non esattamente “affettuose” per la posidonia ( fondamentale nella produzione di ossigeno) e le altre preziosità della zona scientificamente riconosciute e apprezzate da fior di esperti, arriverebbe un colpo tremendo. Ecco, pure questo progetto di pescicoltura si trova in una fase di temporaneo stand by e le pressioni perché dalla Regione arrivi il “SI’” all’insediamento non sono affatto leggere, ragion per cui se venisse pronunciato scatterebbe di sicuro una sollevazione popolare pari a quella relativa al biodigestore. E in tal caso: 1) la maggioranza invocherebbe un consiglio comunale aperto ?; 2) l’intraprendente Mari d’azzurro vestita chiederebbe a Zingaretti di “fare un salto” all’Aula Pucci per esporre le ragioni dell’approvazione di un impianto da piazzare in uno spicchio di paradiso ?
A PROPOSITO DI PESCICOLTURA… – … i consiglieri pidini (Piendibene, Di Gennaro, Scilipoti e De Angelis D’Ossat) hanno lanciato una sorta di SOS perché: “l’Enel ha presentato nelle scorse settimane un’istanza all’Adsp (Autorità Portuale – ndr -) per ottenere l’autorizzazione a interventi di modifica strutturale del porticciolo legato alla costruzione della Centrale di Tvn. Tali interventi – specificano – sarebbero neccesari e funzionali ad un impianto di allevamento ittico in gabbie galleggianti ed appare del tutto incongruente che Enel chieda di svolgere lavori su un’opera che, alla luce dei programmi di de carbonizzazione, dovrebbe abbandonare tra poco più di due anni per cederla in sub concessione ad una società ittica, che pensa di realizzazione un impianto come minimo di durata ventennale”. E concludono: “Cogliamo l’occasione per riconfermare la nostra opposizione al progetto. La comunità deve difendere la Frasca dichiarata monumento naturale e prossimamente oggetto di positivi interventi di qualificazione. Ogni possibile azione va perseguita con determinazione per impedire che si realizzi un ulteriore scempio qualora gli atti dell’Amministrazione Comunale si dimostrassero insufficienti. E in tal caso non esiteremo a chiedere alla città una massiccia mobilitazione”. PS – Allora ? L’intervento degli esponenti del Pd sta a significare, chiarissimamente, che l’itticoltura alla Frasca non è un’ipotesi semplicemente fantasiosa. L’azienda interessata alla posa di megagabbie in 150 (centocinquanta) ettari di mare , inutile ricorrere a superflui giri di parole, fa sul serio. E, per quel che ci consta, l’Assessorato all’Ambiente del Pincio avrebbe dovuto formulare le proprie osservazioni (leggi opposizione – ndr -) all’Authority di Molo Vespucci non oltre dieci giorni dalla data della richiesta , di cui sopra, avanzata dall’Ente Elettrico. Stabilito che al riguardo non è volata una mosca (e il tempo parrebbe sia scaduto o sarebbe agli sgoccioli – ndr -) , illustre responsabile del settore e vice sindaco Manuel Magliani batta un colpo e tranquillizzi la cittadinanza che i “suoi” uffici hanno percorso diligentemente l’iter richiesto per dissociarsi dall’iniziativa dell’Ente Elettrico. Assessore non ci vuole molto: basta uno stringato comunicato stampa di due o tre righe.SPLENDIDA DOMENICA, PIACEVOLE SETTIMANA E BUON TUTTO A TUTTI.