ENEL = GAS, DURE (E NON SOLO) REAZIONI A TAMBURI BATTENTI – Se fa testo (e non potrebbe essere altrimenti !) l’intervista rilasciata dal top manager Carlo Tamburi al collega Pierluigi Cascianelli de Il Messaggero riguardante Enel e i suoi cari fossili, c’è forse qualcuno che abbia il coraggio di non considerare conclusa la nauseante storia “Tvn a gas sì, no, boh” (senza dimenticare Tvs che farà ugualmente scorrere fiumi di inchiostro) ? Ne parliamo dopo aver ascoltato le reazioni alle dichiarazioni del direttore dell’Ente per l’italia. Il quale, con l’autorevolezza che gli deriva dal ruolo che ricopre, ha candidamente, e sottolineasi candidamente, dichiarato che “l’addio al carbone avverrà nel 2025 e successivamente , grazie ai progetti della Spa per Torre Valdaliga Nord e (gentilezza squisita !!! – ndr -) per la città, inizierà l’era del fotovoltaico e del gas col nuovo impianto zero polveri e SO2. Insomma – sottolinea Tamburi – si otterrà una forte riduzione di ossido di azoto e CO2”. Parole limpide, pronunciate con piena convinzione e determinazione. E alla domanda sul ricorso all’idrogeno verde, la risposta arriva diretta e acuminata come una freccia: “Ad oggi per alimentare Tvn sarebbe necessario un enorme consumo di energia e suolo, pertanto non è assolutamente proponibile”. Piazzata pertanto al riguardo una pietra tombale così pesante, arriva la ciliegina sulla torta che è la specialità da “stella Michelin” di casa Enel: “Unire innovazione ed occupazione è possibile e l’obiettivo dell’Ente consiste nel dare vita ad un polo energetico integrato in grado di generare sviluppo”. Reazioni ? Di ogni tipo: fortissime, infarcite di politichese, ruvide, un mix di eleganza e risentita contrarietà, della serie “vorrei urlare il dissenso ma non posso” oppure “meglio non finire sulla black list di un potere forte come Enel che all’occorrenza può sempre servire”. Insomma di tutto di più, compreso il silenzio assordante (… potrebbero stimolarlo Colapesce- Di Martino così: “metti un po’ di musica leggera anzi leggerissima – ndr -) del vice sindaco Manuel Magliani che, evidentemente a seconda delle situazioni che si sviluppano, dimentica di essere assessore all’ambiente e come tale almeno un sospiro o un sussurro dovrebbe regalarli ai disgraziatissimi cittadini, smaniosi dopo quasi un secolo di prendersi una sonora sbornia d’aria pulita. Ma torniamo alle reazioni e cominciamo da quella rabbiosa, sgassata (però, nomen omen !) dagli adepti di “No al Fossile”. “Civitavecchia non è una colonia di Enel – tengono schiacciato il pedale dell’acceleratore – e non sappiamo se le affermazioni di Tamburi siano figlie di ignoranza, di malafede o di voglia di buttarla in caciara. E’ tuttavia evidente che continui a far girare un disco rotto e alle sue argomentazioni tecniche per la verità vaghe risponderanno i tecnici e gli scienziati, che non guardano alla preistoria bensì al futuro e alle nuove generazioni. Ed è bene che il dottor Tamburi sappia che, se in passato Enel ha avuto a che fare con una classe dirigente locale complice e mediocre, oggi le cose sono decisamente cambiate”. Infine: “A distanza di pochi anni dalla riconversione a carbone i posti di lavoro sono diminuiti e altre centinaia rischiano di perdersi a causa di piani nazionali sballati e fuori tempo massimo. Senza dimenticare che la situazione sanitaria e ambientale del nostro territorio è talmente sotto gli occhi di tutti, eccetto forse di Tamburi, che chissà dove vive e non vale neppure la pena di stare qui a ribadirlo”. La segretaria generale della Cgil locale, Stefania Pomante, dal canto suo non crede che “in venti chilometri di costa sia necessaria la presenza di tre centrali a gas per garantire la tenuta della rete e conseguentemente ritengo che la nuova trasformazione di Tvn passi per la bonifica del sito e si orienti verso una produzione energetica da fonti rinnovabili. Tenendo poi conto che la sua collocazione è un tutt’uno col mare, a fianco del fotovoltaico dovrà assumere un ruolo prevalente l’eolico off shore”. Felpato il concetto del leader di “Ripartiamo dai Cittadini”, Vittorio Petrelli: “Prima di valutare gli eventuali limiti della produzione di idrogeno, è fondamentale conoscere la strategia di Enel relativamente a Tvn (gliela deve di nuovo ripetere il direttore Carlo Tamburi ? – ndr -) e agli altri siti, realizzati con la logica di produzione dell’energia degli anni sessanta e settanta”. Energico il presidente di Cna, Alessio Gismondi che ci va giù pesante: “L’Ente Elettrico pensa di aver dato le carte ma ha commesso l’errore di non tenere nella dovuta considerazione che la città saprà far saltare il tavolo. Le decisioni su Civitavecchia non le prende certamente Tamburi”. Associazioni, Sindacati e Partiti (Sole, Città Futura, Forum Ambientalista, Uil, Verdi-Europa Verde, Gino De Paolis e Devid Porrello (entrambi consiglieri regionali), Onda Popolare, M5S, Associazione Nessuno Escluso, Mi Rifiuto, Gianni Ghirga – Isde Medici per l’Ambiente, Confcommercio Litorale Nord, Rete delle Associazioni, Associazione Commercianti: Luci Spente, Centro del Buongusto, Commercianti Uniti Civitavecchia, Voce a chi lavora) lanciano il messaggio che più squillante non potrebbe essere: “Questa volta anteporremo la salute, l’ambiente e i posti lavoro”. E in riposta a Tamburi: “Si fa fatica a comprendere il senso delle sue parole quando rimarca che necessiterebbe un’area immensa, pari ad 8.000 campi di calcio, sulla quale installare impianti fotovoltaici per generare la quantità di energia indispensabile a sostituire l’attuale produzione. Si tratta di un’affermazione fuorviante, rilasciata volutamente al fine di creare confusione. La verità vera è che abbiamo proposto quanto segue: 1) la bonifica del sito di Tvn con una struttura di energia da fonti rinnovabili; 2) un impianto di offshore eolico al largo delle nostre coste che andrà ad alimentare il porto e il suo territorio circostante, ben illustrato nel progetto “Porto Bene Comune” che a sua volta ne ha “partorito” uno più piccolo in scala, “Zephiro”,portato dall’AdsP all’attenzione dell’Ue”. E dal Pd rimbomba il dissenso totale alle dichiarazioni del direttore generale Carlo Tamburi ed il rifiuto assoluto che “Civitavecchia debba essere considerata sostanzialmente una provincia dell’impero dell’Ente Elettrico in cui fa e disfa, sentendosi esentato dal fornire e ancor meno sentire ragioni”. E non finisce qui, perché segue che “di fronte a simile posizione somigliante ad un editto, ci sentiamo in dovere di rivendicare, se non il primato , quanto meno il ruolo della politica e lo facciamo per la città che da 70 anni (ormai superati – ndr -) affronta gravissimi i costi in fatto di salute, di consumo del proprio territorio, di preclusione oggettiva a vettori di sviluppo alternativo legati alla portualità, alla logistica, alle rinnovabili, alla valorizzazione anche in chiave turistica delle risorse ambientali di Civitavecchia e del suo vasto e pregiato comprensorio. Per questo il nostro è un assoluto “no” al turbogas”. Chiama in causa il governatore Nicola Zingaretti la consigliera regionale “renziana” Marietta Tidei e gli chiede “di assumere in prima persona un’iniziativa forte, chiarificatrice sulla posizione della Pisana (E la sua qual è ? La stessa di Gino De Paolis (Lista Zingaretti) e di Devid Porrello (M5S) che del nuovo progetto Enel non vogliono assolutamente sentir parlare ? E’ tanto difficile per l’ex pidina dichiarare di appoggiare il piano dell’Ente o di bocciarlo incondizionatamente ? – ndr – ) rispetto alle richieste di riconversione degli impianti, ma soprattutto al tipo di futuro che insieme possiamo disegnare per il territorio, sgomberando il campo dalle furberie propagandistiche (di chi ? – ndr -) e dalle polemiche pretestuose (e daje, di chi ?)”. Non poteva mancare all’appello il sindaco Ernesto Tedesco che parte in quarta (“basta decisioni che ci passano sulla testa”); poi scala inaspettatamente la marcia (“rimane irrisolto il nodo di una chiarezza complessiva su ciò che Enel vorrebbe fare a Civitavecchia”) tenuto conto che Tamburi ha dipinto un quadro con i colori della massima chiarezza; procede tranquillamente a velocità di crociera (“ritengo che la città abbia tutto il diritto ad avere un ruolo primario in questo processo che l’Ue ci chiede in tema di energie alternative”); infine parcheggia con delicatezza, scende e agli scriba, che gli chiedono un parere sul Tamburi-pensiero, ripete la solita solfa (“il Consiglio Comunale ha bocciato l’utilizzo dei fossili, aspettiamo quindi risposte concrete sulle rinnovabili”) che a taluni fa cadere le braccia, a talaltri venire il latte alle ginocchia: possibile che si prosegua a dare ad intendere ai cittadini (che però, se lo mettano bene in testa i servi sciocchi dei poteri forti, non sono stupidi – ndr –) che bisogna pazientare (ancora ???); che all’Aula Pucci i consiglieri hanno sonoramente bocciato l’utilizzo del gas e via blaterando, senza tuttavia impressionare Enel che ha spiegato per filo e per segno cosa (fortissimamente) vuole ? Certo, l’Ente Elettrico non ha assunto l’atteggiamento tracotante che sconfina nell’”Io sono io e voi non siete un cazzo” rivolto all’intera comunità civitavecchiese, ma non si può sperare di contrastarlo con il profluvio di stucchevoli blablabla che gonfiano a dismisura gli zebedei. Non hanno ancora capito i rappresentanti del popolo che appoggiano le chiappe sugli scranni dell’Aula Pucci -se davvero, e ripetesi davvero !, sono “armati” della ferrea determinazione di puntare sulle fonti rinnovabili evitando il tormento, dall’annunciato addio al carbone (nel 2025), di almeno altri vent’anni filanti a tutto gas ) – di non dover perdere ancora neppure un minuto per chiamare alla mobilitazione generale (strapacifica !!!) la cittadinanza per far sentire essenzialmente al Governo Centrale l’urlo del legittimo desiderio di voler ipotecare immediatamente un presente “pulito” per garantire alle nuove generazioni un futuro non più assoggettato alla volontà di chi mira prevalentemente al profitto infischiandosene di salute pubblica, sviluppo economico e occupazione ?
FABRIZIO LUNGARINI DAL CDA AL VERTICE DI CSP IN UN BALENO – Dev’essere sicuramente uno sprinter così esplosivo da polverizzare la pista su cui mulina le sue potenti leve, l’avvocato Fabrizio Lungarini. Il record stabilito,che gli ha consentito di assicurarsi il prestigioso “Gran Premio CSP”, crediamo sia impossibile da migliorare. Occupato il posto di membro del Cda della municipalizzata (rimasto vacante fin dalla costituzione del nuovo establishment dopo l’uscita di scena dei prescelti dal “vecchio” esecutivo pentastellato), il giovane e brillante professionista – già consigliere comunale della maggioranza “tideiana” che non ebbe vita lunga (appena diciotto mesi) e “spirò” a seguto dell’”iniezione letale” somministrata dai “nemici” di Pietro il Magnifico, tra cui lo stesso Lungarini evidentemente svegliatosi (nell’occasione insieme ad un altro “ compagno pentito”, l’attuale capogruppo leghista Cacciapuoti) dall’incubo centrosinistrorso che fino a quel momento lo aveva tenuto intrappolato in uno spazio così stretto da togliergli il respiro (soffrire di claustrofobia politica è terribile !) – -nel giro di pochissime ore è stato indicato (dal sindaco) come il manager in grado di risollevare le sorti della municipalizzata e immediatamente spinto nella stanza dei bottoni della stessa. Nel contempo un suo collega togato gradito alla Lega, Matteo Mormino, s’è accomodato nel Cda e così nel quartier generale di Villa Albani ogni tessera ha completato il mosaico sbriciolatosi dopo la cacciata di Antonio Carbone decisa da colui lo aveva scelto (anche in questo caso il Primo Cittadino). Fabrizio Lungarini presidentissimo dunque, per la gioia soprattutto degli esponenti del Polo Democratico-Lista Tedesco (Mirko Mecozzi, Barbara La Rosa, Manuel Magliani e il coordinatore del movimento Mirko Cerrone) i quali, in preda ad evidente overdose di emozione, hanno salutato l’evento con una travolgente manifestazione di entusiasmo: “Siamo certi che finalmente Csp si avvale di un leader che saprà rispondere nel migliore dei modi al pur difficile compito di guidare il processo di consolidamento ed il rilancio dell’azienda”. Come dire: è arrivato l’uomo della provvidenza per miracolare Csp ! Benissimo, è sicuramente quel che sperano sia i cittadini che i circa quattrocento dipendenti comprensibilmente preoccupati per la propria sicurezza occupazionale. Per concludere non resta che augurare a Lungarini il meglio del meglio e nel contempo rilevare che con lui prosegue la transumanza di ex assessori, aspiranti leader (Mecozzi e Magliani, due esempi eclatanti ) ed altri colpiti da improvvisa (?) folgorazione, dal centrosinistra (e in particolare da parte di FdI al riguardo non sono state risparmiate velenose stilettate) verso il fronte (politico) opposto. E rimanendo in tema, ebbero financo ad attirare non pochi “acidi” commenti le new entry, nella giunta “tedeschiana”, Norberta Pietroni e Cinzia Napoli (incoronate rispettivamente responsabili di bilancio e servizi sociali) note, secondo le immancabili gole profonde, per la loro inequivocabile e indelebile “fede tideiana”. Che, a pensarci bene, dev’essere il passaporto per entrare nelle grazie di Tedesco , che evidentemente nutre somma considerazione per chi è stato a stretto contatto con l’attuale sindaco di Santa Marinella (e con la sua illustre rampolla già parlamentare e attualmente consigliera regionale). Vabbè, può bastare così. Per tutti una felicissima Pasqua!!!