Cattivi pensieri, di Giampiero Romiti. Non solo il “Traiano”, c’è pure il Teatro “Pucci”…

E' tutto incentrato sulla crisi politica del Pincio il nuovo fondo del noto giornalista

NON SOLO IL “TRAIANO”, C’E’ PURE IL TEATRO “PUCCI”… – … che, si capisce benissimo, trattasi dell’Aula del massimo consesso cittadino. Ormai diventata un mega palco calcato da protagonisti di performances assolutamente deprimenti. Roba da standing ovation della desolazione, che sarebbe esplosa se la “rappresentazione” di lunedì scorso l’avesse seguita un folto pubblico anziché soltanto tre “spettatori” tre. Insomma un consiglio comunale praticamente a porte chiuse, che di fatto rappresenta una gravissima anomalia e come se non bastasse una scarsissima considerazione dei politici nostrani verso i cittadini evidentemente buoni per essere rimbambiti di promesse e chiacchiere in occasione delle scadenze elettorali, dopodiché, a voto ottenuto, dimenticati o peggio tenuti lontano, manco fossero degli appestati, dal luogo (l’aula Pucci”) che i consiglieri per primi dovrebbero essere felicissimi di vederlo frequentato in largo numero. E invece, soprattutto stavolta, non è andata così ed è dipeso, almeno a parer nostro, dall’infelice decisione (scientemente voluta? Beh, a pensar male…) di convocare la seduta al mattino (alle 8 per le 9) allorquando donne e uomini si recano al lavoro ed è grasso che cola se almeno qualche pensionato pensa di seguirne lo svolgimento. Fatta la premessa sull’inedita questione (peraltro assai rilevante) , la fantastica “piece” non ha deluso le aspettative dei “tre spettatori tre” e di coloro (quanti ?) che l’hanno seguita e gustata (sic !) via streaming. Addirittura si sono succeduti tre atti letteralmente scioccanti e forse difficilmente replicabili in un immediato o prossimo futuro. Dal primo al terzo, evidenziarlo si deve !, a prendersi completamente la scena è toccato ai componenti dell’opposizione e i dirimpettai della maggioranza, guidati da un Tedesco apparso alquanto frastornato, si son dovuti accontentare di agire da comparse simili a stralunati scappati di casa.Ha inziato a destare sconcerto il tentativo del Primo Cittadino di impedire la votazione della mozione presentata da Scilipoti e Tarantino per il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre: niente da fare, Tedesco e i suoi fidi colpiti e affondati ! Stesse scene (due) si sono ripetute per il regolamento delle mense e per la variazione di bilancio sui servizi sociali e Csp. Insomma una rovinosa debacle della maggioranza, aggravata inoltre da un’escalation di interventi che hanno attestato la bassa caratura di taluni consiglieri. Primo fra tutti il sempre più imbarazzante Vittorio Petrelli, il quale, dai banchi dell’opposizione, ha sciorinato un assolo che più penoso non si sarebbe potuto rivelare visto che continua ostinatamente a non gettare la maschera e a non trasferirsi nella postazione opposta a quella che continua ancora beffardamente ad occupare. “Tifo per la maggioranza perché posso fare delle proposte”, ha frignato, avventurandosi poi in una sorta di melensa circonlocuzione sul comportamento assunto da taluni consiglieri con particolare riferimento a Frascarelli. E mal gliene incolse. Il meloniano, particolarmente ispirato nell’occasione, lo ha difatti implacabilmente asfaltato, rimarcando di non accettare lezioni da chi ha dato ampia dimostrazione di incoerenza (ricordiamolo ancora: ai tempi del ballottaggio si schierò al fianco Tarantino per battere colui – Tedesco- che adesso è diventato la sua pietra miliare). Petrelli lavato e stirato, dunque. E francamente, proprio alla luce di questa ennesima figura barbina collezionata, non si comprende cos’è che lo frena a compiere una decina di passi (non una bestiale fatica) e appollaiarsi sugli scranni riservati al “dream team” capitanato dall’avvocato, con il quale potrà sfoggiare il suo ricchissimo repertorio di incongruenze. E come se non bastasse, in attesa di un remake (mai dire mai: potrebbe accadere, no?) di una seduta consiliare riguardante la riconversione a gas di Tvn, avrebbe l’occasione di replicare i “si” alla boa petrolifera e alla riconversione a carbone, che già ne delinearono perfettamente i connotati. Quindi, per il carissimo Petrelli calza a pennello la famosissima “Torna” di Mario Merola, “… sta’ maggioranza (versione aggiornata: sta per “casa” – ndr -) aspetta a te… torna torna torna ca si’ ce tuorne tu nun ce lassamme cchiù”. Sceso il sipario sulla “piece” descritta, si attendono adesso i riflessi sulla tremolante e monca (eh sì, tenuto conto che non annovera i rappresentanti di Fratelli d’Italia e della “Svolta” – ndr -) coalizione centrodestrorsa dopo il voto sul bilancio consolidato. Che politicamente ha una grossa importanza epperò non la stessa che invece già rivestono, e molto di più rivestiranno Cacciapuoti, Marino e Pepe (in ordine alfabetico) che, dopo aver terremotato la cittadella “tedeschista” con il noto ammutinamento al quadrato, hanno più che mai d’ora in avanti il coltello dalla parte del manico e i “parenti” (solo serpenti o definitivamente ex ?) leghisti, i forzisti, “mecozzisti”, “perellisti” lo sanno perfettamente. E l’attuale compagine governativa senza il supporto dei tre non ha scampo: neppure con il lanternino riuscirebbe a trovare i voti per sfanculare senza tanti complimenti gli avversari. Di qui la smisurata forza del terzetto senz’altro propenso a salvare la legislatura, ma solo a determinate condizioni. Ossia: 1) azzeramento della giunta e rinomina degli assessori, dal primo all’ultimo; 2) ricucitura dello strappo con FdI e “Svolta” con conseguente rientro di Frascarelli, Palombo ed Attig; 3) pari opportunità a trecentosessanta gradi e dunque basta con “a chi figli, a chi figliastri” (ogni riferimento agli alleati del Polo Democratico alias “Mecozzi’s friends” e di Forza Italia non (e sottolineasi “non”) è puramente casuale. Tutto ciò , attenzionissima !, per ripartire con la ferma intenzione di centrare obiettivi luminosi a beneficio della collettività e guai a non mantenere le promesse “sbaciucchiate” ad indici incrociati sulle labbra, che sicuramente si moltiplicheranno per evitare il “tutti a casa”. Insomma la troika al punto in cui è arrivata, se non vuole essere tacciata di opportunismo e né sospettata di aver scatenato l’inferno per ottenere poltrone o chissà che, non può non pretendere il rigoroso rispetto dei punti fissati. Andrà così ? Calma e gesso. La stagione teatrale dell’Aula Pucci è appena cominciata. PS – Certissimamente che sì e lo ribadiamo con forza: il bello deve ancora venire. La conferma arriva infatti dal chiarissimo (diremmo abbacinante) comunicato “confezionato” da Elisa Pepe, Pasquale Marino e Raffaele Cacciapuoti. Comunicato che rappresenta il “bello della diretta” perché dato in pasto ai lettori, attraverso gli arrapatissimi media che giustamente non aspettavano di meglio, sabato mattina dai summenzionati determinatissimi consiglieri. I quali, semmai ce ne fosse bisogno, hanno illustrato la situazione esistente oggigiorno all’interno della maggioranza, e più precisamente la propria posizione, come meglio non avrebbero potuto. Un “quadro” dipinto con pennellate energiche, cariche di significato: classico, perfetto ed inequivocabile messaggio, specie per chi voglia ancora far finta di non capire. Inutile in questa sede ribadire interamente quanto annunciato dalla troika (sicuramente ormai metabolizzato dalla stragrande maggioranza dei divoratori del mezzi di informazione), ma alcuni passaggi meritano di essere (ri)messi in risalto. Risvegliano le memorie evidentemente assopite, sottolineando che “era luglio quando il nostro gruppo aveva manifestato la necessità di fare una verifica del programma e del riequilibrio della macchina amministrativa con lo scopo di rilanciare la maggioranza Tedesco, in accordo con lo stesso Primo Cittadino e l’on. Claudio Durigon. Ma a quanto sembra nessuno nessuno ne vuol sentir parlare o meglio si fanno solo chiacchiere e rinvii con il chiaro obiettivo di mantenere in piedi questo meccanismo che a noi non va più bene”. Questa la prima staffilata che non si presta ad interpretazioni di comodo neppure a pagarle oro. Significativa assai anche la seguente sottolineatura: “ Il cambio di rotta che il coordinatore di se stesso Antonio Giammusso ha effettuato, lasciandoci nel guado, ci fa sorridere e la dice lunga sulla sua capacità di gestire il partito”. Evidente no ? Per Pe.Ma.Ca. (acronimo di Pepe, Marino, Cacciapuoti – ndr) il Giammusso da uno a dieci vale addirittura zero. Il “passo” che però è un vero e proprio boato, eccolo qua testuale: “Le poltrone non ci interessano, ma la condivizione la pretendiamo. Il partito se ne faccia una ragione e si affidi ai suoi uomini anzichè ad altri, siamo stanchi”. Ecco, intorno a quel < ad altri> ruota evidentemente l’intera criticissima situazione piazzata sotto i riflettori dal terzetto. Che, non ne fa mistero, condanna a tutto tondo abituali “intrusioni”. Quali e di che tipo ? Mah. Non viene specificato, epperò aver scelto di sottoscrivere una frase tanto sibillina significa forse che l’azione amministrativa è gravemente e in accettabilmente condizionata da “forze” esterne ? Dubbio atroce ? Chissà. PS 1 – Ah dimenticavamo. Il comunicato riporta un altro pezzo non trascurabile. Ossia: “Ci auguriamo che la notizia, apparsa sui telematici, della nomina di Alessandro D’Amico nuovo capogruppo sia una fake. Invitiamo l’atore di questa “genialata” alla lettura dell’art. 5 comma 2 del regolamento del Consiglio Comunale di Civitavecchia”. Vabbè, un’ulteriore cannonata. Contro chi ? Non c’è bisogno di nessun mago per indovinare che si tratta (aridaje ! – ndr -) del “coordinatore di se stesso” (inutile ripetere nome e cognome). Che, quanto meno, dovrebbe conoscere l’ordinamento del massimo consesso cittadino. PS 2 – In base alla conclusione del comunicato della troika (“Rimaniamo quindi in attesa che si concretizzi un confronto coi i rappresentanti delle forze politiche della coalizione, augurandoci che ciò avvenga quanto prima”) molti lettori ci hanno chiesto di presagire cosa riserverà l’immediato futuro alla Tedesco’s band. Premesso che non siamo in possesso della palla di vetro e men che meno di poteri soprannaturali , ci limitiamo soltanto ad esaudire il desiderio degli amici di questo giornale, affermando, tout court, che non vediamo come si possa suturare una ferita così larga e profonda. Per ovvii motivi. 1) In che modo i tre potrebbero riavvicinarsi a Giammusso dopo aver lasciato intendere (nettamente !) che non è in grado svolgere l’importantissimo ruolo di coordinatore? 2) “Il partito si affidi ai suoi uomini anziché ad altri” è mai pensabile che si tratti di un semplice sassolino lanciato nello stagno per colmare un attimo di noia ? “Altri” sarà mica un’entità astratta ? Non scherziamo. Per fare esplicitamente quest’ultima sparata c’è la certezza che in sostanza dall’inizio della presente legislatura si segua il percorso tracciato da influentissimi “altri”. Dei quali non si può (ed evidentemente non si deve) fare a meno. Dice: e se la previsione dovesse risultare sbagliata ? Beh, buon per Tedesco & Co. Invece per quanto ci riguarda: ‘sti cazzi!