MAGGIORANZA SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI ? – D’accordo, la frase non risplende certamente di originalità. Ma è una sorta di martellante ritornello che volteggia nelle stanze del Pincio. Sicuramente orecchiabile. Un po’ meno gradevole, tuttavia, per il sindaco Tedesco. Che si trova paradossalmente in mano una patata bollente con la quale non avrebbe mai pensato di poter (o dover) fare i conti. E c’è da capirlo: mica normale fronteggiare una vera e propria ribellione (non può essere considerata altrimenti – ndr -) degli appartenenti allo stesso partito (la Lega ), che a livello nazionale lo annovera tra i maggiorenti della segreteria. E l’eco di un consiglio comunale finito a puttane, non tanto per l’abbandono dell’aula delle forze di opposizione quanto per l’assenza dei consiglieri salviniani (D’Amico il solo presente forse perché talmente fedele allo scranno da non potersene staccare per nessuna ragione al mondo), non s’è ancora spenta. Anzi, ogni giorno che passa si fa sempre più rimbombante e non conferisce tranquillità alla coalizione centrodestrorsa. I politologi doc di casa nostra sfornano analisi a getto continuo per la gioia dei media, ben felici di prendersi colossali sbornie di libidine con paginate colme di retrocescena strapuriginosi. In particolare la seduta del massimo consesso andata a gambe all’aria sarebbe stata figlia del “non poterne più”, da parte degli ammutinati, dell’espansione debordante del potere dei colleghi del Polo Democratico e di Forza Italia, paradossalmente meno “strutturati” in base all’esito elettorale. Di qui, spifferano i depositari delle verità nascoste che zampillano nei momenti più caldi della quotidianità politico-amministrativa per dare una rinfrescata all’assopimento nemico acerrimo della bramata effervescenza partitica , l’insofferenza della troika Cacciapuoti- La Rosa-Marino, assai più intransigente rispetto al coordinatore Giammusso (ritenuto troppo morbido nei confronti del Primo Cittadino) e chiaramente a D’Amico visto che, come ben si sa, quest’ultimo ha scelto di presentarsi all’Aula Pucci per un Consiglio che non è stato invece… seguito dai suoi colleghi. Ma attenzione: riportano i rumors che da un bel pezzo il fuoco del malcontento covasse sotto la cenere e che fossero già evidenti i segnali che potesse divampare da un momento all’altro. Ritenuto troppo ingombrante, ad esempio, l’assessore ai Lavori Pubblici (l’azzurro Sandro De Paolis) e mal sopportato il numero uno dell’Ambiente (Manuel Magliani) soprattutto dopo la controversa vicenda dell’isolotto del Pirgo, che potrebbe deflagrare con conseguenze disastrose per l’esecutivo. Evidenti sintomi di nervosismo si sarebbero pure ravvisati all’indomani dell’annullamento del bando per la gestione di bar, ristorante e piccola foresteria all’interno del Parco Spigarelli e la stessa situazione avrebbe agitato le acque in occasione della frettolosa marcia indietro rispetto alla consegna dei lavori per la sistemazione dei manti stradali in due zone cittadine. Infine “l’avanti tutta” alla delibera – sul project financing – per l’affidamento in concessione, alla multinazionale francese Engie, del servizio intergrato di energia, gestione, conduzione, manutenzione e riqualificazione degli impianti termici ed elettrici degli immobili di pubblica illuminazione del Comune. Un’operazione da venti milioni di euro (con la salute !!!), che prese il via al calar del sipario sull’amministrazione Cozzolino e riapparsa sontuosamente sulla scena con l’attuale, “diretta” prima dall’ex assessore ai LLPP Roberto D’Ottavio, poi dal suo successore Sandro De Paolis e talmente “seducente” da mandare fuori di testa l’influentissima (per grazia ricevuta o per volontà di qualche potente incontrastabile ? – ndr -) compagine del Polo Democratico guidata dal “capitano” non tanto coraggioso quanto piuttosto… incoraggiato, Mecozzi. E così “l’uragano Engie”, originato dalla micidiale “condensazione” di Forza Italia e Po.De., si sarebbe abbattuto sul gruppo più folto della coalizione consiliare. Sotto lo sguardo impotente epperò imbarazzante, per l’ormai celeberrima triade, di chi nel partito “salviniano” riveste una carica di rilievo. Sarà mica Tedesco. Indovina indovinello… PS – A proposito, il programma dell’Aula Pucci prevede una seduta consiliare scintillante, che per tutta la settimana sarà l’ospite d’onore di quotidiani cartacei e telematici e telegiornali . Per l’occasione (speciale !) i bookmakers hanno allestito uno specialissimo “picchetto” presso il quale si può puntare o se i disobbedienti (o insofferenti ?) leghisti saranno presenti o se resteranno abbarbicati all’Aventino. Per dovere di corretta informazione, riveliamo che la quota della seconda opzione è molto bassa ossia gode dei favori del pronostico, dal momento che striscia la “dritta” che i (poco, per Tedesco & Co. – ndr -) magnifici tre leghisti Cacciapuoti-Pepe-Marino replicheranno il recente clamoroso forfait. Il clou del consiglio in questione (è bene ricordarlo in seconda convocazione) sarà però il “rito” del voto per l’assestamento del bilancio e per i debiti fuori dallo stesso: se la maggioranza si trovasse realmente a ranghi ridotti (e l’opposizione invece “completa” dal primo all’ultimo consigliere) neppure la “stampella Petrelli” potrebbe salvarla da una caduta rovinosa.
DO’ TE GIRI… TROVI “MONNEZZA” – La domanda che impazza in ogni dove è ormai diventata un refrain fischiettato o canticchiato da tutti. Questa: “Possibile che ogni santo giorno dobbiamo apprendere che spuntano montagne di rifiuti dappertutto ?”. Mica facile, da parte nostra, rispondere. Possiamo solo riconoscere che si sta perpetuando una situazione a dir poco grottesca. Nel senso che giustamente i media producono l’egregio lavoro di denunciare il degrado che non accenna a diminuire, epperò sfugge (eccezion fatta per qualche sporadico caso) la ragione per cui un problema così gigantesco non si risolva. Tanto per rinverdire ciò che ha caratterizzato questi ultimi giorni, riportiamo in rapida successione i titoli dei servizi apparsi: 1) “Asta del pesce di Civitavecchia invasa dai rifiuti: verso la chiusura” (Civonline, 27 Settembre); 2) “Porto invaso dai rifiuti: l’Authority diffida la Seport” (Civonline, 28 Settembre); 3) “Lo scempio della Frasca” (Trc, 29 Settembre); 4) “Rifiuti abbandonati e degrado, ancora fotografie di inciviltà sul territorio (Big Notizie, 30 Settembre). Incredibile ? No, credibilissimo. E’ difatti quello che ormai puntualmente sta accadendo e la meraviglia (sic !) si proverebbe se aprendo il giornale non apparisse in bella mostra un “pezzo” riguardante la “monnezza”. Ma tant’è: inammissibile (e insopportabile) che si registrino i numerosi “spettacoli” di quotidiana indecenza. E chi ha il potere di intervenire con autorevolezza per fare finalmente piazza… pulita, eviti di ricorrere al solito frullato di bla bla bla. Fatti apposta per essere accolti da un sonoro vaffanculo.
MERCATALI SEMPRE IN FIBRILLAZIONE – Il coro degli operatori della struttura di Piazza Regina Margherita è unanime e scuote le pareti del Palazzo. “Siamo stanchi di ascoltare chiacchiere, solo e soltanto chiacchiere – affermano – C’è bisogno di fatti, altrimenti, compatti come non mai, faremo sentire fortissima la nostra protesta”. E spiegano: “Il mercato versa in uno stato penoso ed è necessario che i tempi di intervento siano più rapidi da parte degli amministratori. Durante l’incontro di mercoledì scorso al Pincio ci è stato detto che per ottenere una risposta alle nostre istanze dovremo aspettare altri quarantacinque giorni ovvero un periodo inaccettabilmente troppo lungo, tenuto conto delle enormi difficoltà che stiamo incontrando. E – concludono amaramente – che ci stanno mettendo letteralmente in ginocchio perché le vendite non sappiamo più cosa siano”. Dunque un quadro allarmante. Di fronte al quale l’assessore Emanuela Di Paolo non mostra indifferenza pur sottolineando che: “le nostre tempistiche sono legate a burocrazia e carenza di personale e i mercatali ne sono a conoscenza. Spero da ogni modo che possano partire a breve :1) l’apertura del passaggio su corso Centocelle; 2) la pulizia della tensostruttura; 3) la segnaletica e le insegne”. L’agenda comunale, pertanto, non è del tutto “bianca”, ma a quanto pare le esigenze dei mercatali vanno ben oltre il mini elenco di interventi tracciato dalla responsabile del settore del commercio. Alla quale i pentastellati spifferano in maniera non esattamente amichevole che “in questo momento così delicato, e non solo per gli effetti disastrosi del Covid, è davvero incredibile che l’esecutivo abbia annunciato di voler autorizzare, in via sperimentale per un anno ogni giovedì mattina a piazza Calamatta, ai danni di quello storico un mercato alternativo. Per giunta privo di parcheggi a servizio – rimarcano – e impossibile da destinare su un’area pubblica senza passare dal massimo consesso cittadino”. E poi: “ Sperimentare per 24 ore si può, per 365 giorni no”. Insomma altro giro, altro frangente abbastanza pruriginoso. “Di cui non se ne sentiva il bisogno”, aggiungono e chiudono gli esponenti del M5S. Evidente l’antifona: con il mercato principale – che dovrebbe risultare tra i fiori più profumati all’occhiello della città – necessitante di immediato assestamento, come si fa a pensare di allestirne un altro che aggraverebbe ulteriormente lo “stato di salute” del primo con un’inopportuna concorrenza ?