Cattivi pensieri, di Giampiero Romiti. I primi 30 mesi della Tedesco’s band

Il noto giornalista traccia un bilancio sull'amministrazione che governa il Pincio

GIRO DI BOA, I PRIMI 30 MESI DELLA TEDESCO’S BAND – Sostiene il capogruppo di Forza Italia, Massimo Boschini: “ E’ necessario un cambio di passo per rilanciare l’azione amministrativa. Il tempo corre, la fine della legislatura non è così lontana. Non possiamo, come coalizione, non tener fede a parecchi punti del programma sbandierati in campagna elettorale. I cittadini aspettano che vengano realizzati”. Il flash è abbagliante. La foto dell’attuale situazione, messa perfettamente a fuoco, è nitida, trasparente come acqua di fonte. Non si tratta di dare sfogo ad una sorta di pianto greco, con la realtà bisogna fare i conti. “Il tempo corre”, ha sottolineato il leader dei berluscones e in effetti la strepitosa vittoria del sindaco Tedesco (e quindi dell’intera compagine centrodestrorsa) riportata sul progressista Tarantino risale a trenta mesi fa. Sì, la consiliatura del dopo M5S ha già divorato due anni e mezzo del suo cammino e ne dovrà affrontare un altro della stessa durata “ammesso che tutto proceda per il meglio”, ha ammonito severamente Boschini dai microfoni dell’emittente televisiva Trc. Vabbè, a buon intenditor poche parole… E questo perché, proprio dal trionfo sancito da un nettissimo 58% a 42% nel ballottaggio , di cambiamenti più o meno clamorosi se ne sono verificati all’ombra del “tempio” di Piazzale Pietro Guglielmotti. “Scopa nuova scopa bene”, recita un saggio proverbio, ma adagiarsi sui brillanti risultati che si ottengono di primo acchito con un arnese fiammante e super efficiente è l’errore più colossale che si possa compiere. E difatti quello che sembrava un blocco di granito inscalfibile (composto da partiti a matrice centrodestrorsa e liste civiche infarcite financo di pentiti pidini, tanto per non farsi mancare niente – ndr -) presto ha iniziato a mostrare tante di quelle crepe da diventare paurosamente friabile. Con conseguenze disastrose. Tra le più allarmanti, la cura dimagrante determinata dalla perdita di tre pedine fondamentali dell’intero scacchiere (i due rappresentanti di FdI, Frascarelli e Palombo, e la pasionaria de “La Svolta”, Fabiana Attig), che hanno ridotto la maggioranza a tredici unità, solo in parte corroborata dalla mini cura ricostituente somministrata dall’azzerbinamento patetico di Petrelli. Il quale, novello “smemorato di Collegno”, piazzate la proprie natiche sullo scranno dell’Aula “Pucci” s’è dimenticato di aver affiancato Tarantino nel vano tentativo di abbattere “l’odiato” Tedesco, d’incanto diventato adesso “amico per la pelle”: nessuna sorpresa, l’hobby del voltagabbana è e resta uno dei più praticati da chi si butta in politica ! Primi scricchiolii dunque, epperò non trascurabili e al contrario sintomo evidente (e grave) che l’armonia fosse esclusivamente un costosissimo optional. E in men che non si dica la prova provata è arrivata con la decapitazione di assessori che, pure, sembrava dovessero godere di ampia e robusta credibilità: pura, semplice e sbagliatissima impressione visto che in realtà si sono rivelati vittime sacrificali di un sistema imposto da forze esterne assai influenti e capaci di costringere il sindaco Ernesto Tedesco a contraddire se stesso e a farlo passare per un cinico tagliatore di teste scelte per averle accanto durante l’intera consiliatura. E così ad abbandonare il Palazzo con gli scatoloni in mano è toccato alla Pescatori, alla Galizia, alla Riccetti e, botto fragoroso , al responsabile di Csp-vice sindaco-collezionista di pesantissime deleghe, Massimiliano Grasso, reputato dai politologi locali (e non solo) il “pezzo” pregiato dell’esecutivo. Altre novità ? Certo. De Paolis ai Lavori Pubblici e Roscioni all’Urbanistica. Fine degli “smottamenti” ? Manco per idea. La Di Paolo dal Bilancio è passata al Commercio e nel contempo venivano salutate le new entry Norberta Pietroni, Cinzia Napoli e Daniele Barbieri. Parimenti clamoroso (e rumoroso assai) il benservito al presidente di Csp, avvocato Carbone, che alla guida della municipalizzata era stato piazzato proprio da Tedesco malgrado numerosissimi malpancisti della coalizione governativa che avrebbero preferito un’altra soluzione. Conclusa comunque la fase ascendente costellata di palpabilissime difficoltà (superate con affanno) e di velenose lotte intestine (provocate specialmente dalla troika leghista Cacciapuoti-Marino-Pepe), adesso si aspetta che venga lanciato il volatone verso il traguardo finale, ancora distante 2 anni e mezzo. Senza tuttavia scaraventare nel dimenticatoio i magrissimi risultati fin qui conseguiti. Al riguardo ha fatto rumore l’impietoso report di “Civitavecchia C’è”, ma non riporteremo il chilometrico elenco (peraltro evidenziato dai quotidiani e dai siti telematici) dei fondamentali interventi non effettuati e soprattutto delle promesse strombazzate a più riprese e rimaste solo e miseramente… promesse. Ci limiteremo a ribadire il giudizio espresso dai componenti dell’Associazione Civica sull’operato della maggioranza fino ad oggi: “Sono trascorsi trenta mesi da quando la giunta Tedesco guida la città e dobbiamo constatare che le speranze di cambiamento, che nutrivamo dopo la gestione pentastellata che non aveva saputo cogliere l’occasione di rilanciare Civitavecchia, purtroppo si sono tristemente arenate”. Bocciatura indiscutibile. Dei primi trenta mesi, sarà bene ribadirlo. Per cui di qui in avanti lo sguardo sarà totalmente rivolto a quel che riuscirà a combinare la Tedesco’s band. Previsioni ? Per carità. Le palle di vetro le lasciamo volentieri a chi sa perfettamente… romperle con dissertazioni apparentemente dotte, ma imbottite di aria fritta. Ha sentenziato con autorevolezza Boschini: “E’ necessario un cambio di passo”. E di conseguenza la domanda sorge spontanea: “Questa maggioranza sarà in grado di recuperare il tempo perduto ?”. C’è da augurarselo, sinceramente, per il bene della collettività. Anche se, con tutta franchezza, l’inizio della fase discendente (i due anni e mezzo che mancano – ndr -) non è apparso foriero di effetti stupefacenti. Basterà ricordare la paradossale situazione riguardante la concessione dell’isolotto del Pirgo, che per come si è sviluppata (si badi bene: in base alle dichiarazioni ufficiali di taluni responsabili del settore demaniale – ndr -) ha destato e desta tuttora una montagna di perplessità, che avrebbero dovuto chiamare in causa pesantemente assessore, delegato e dirigenti del settore stesso e invece a quanto pare è come se non fosse accaduto nulla: roba da rabbrividire ! Vogliamo poi far diventare una montagnola di polvere da spingere semplicemente sotto il tappeto l’annullamento di ben tre, ripetesi tre !, bandi ? Ossia: due attinenti al rifacimento di strade e il terzo al Parco Yuri Spigarelli al momento non frequentabile (incredibile !) perché in attesa della nuova “gara” che designerà il gestore ufficiale, malgrado sia stato riqualificato in maniera splendida dalla ditta Sacchetti. E che dire del “missile” terra aria scagliato dai “salviniani d’assalto” Raffaele Cacciapuoti. Elisa Pepe e Pasquale Marino (tutti e tre “maggioritari” doc, rassicuransi gli scettici – ndr -) all’establishment di Csp ?. “Restiamo sbalorditi come il membro del cda della partecipata, Mormino, possa rassicurare i cittadini a mezzo stampa che è partita da tempo l’opera di riqualificazione dei cimiteri. Evidentemente la superficialità delle sue dichiarazioni non è sfuggita al Vescovo, al quale ci sentiamo di porgere delle scuse e garantiamo altresì l’impegno e la disponibilità immediati a mettere una volta e per tutte la parola fine al degrado dei camposanti cittadini”, hanno tuonato. Commenti ? E’ sufficiente solo osservare che una simile intemerata, che in termini nudi e crudi ha il significato di un vero e proprio sputtanamento, certifica esattamente quale sia il tangibile rapporto tra parenti serpenti. Tutto qui ? Manco per idea. Altro momento di tensione quello vissuto in occasione del consiglio comunale che avrebbe dovuto ratificare le delibere relative alla Frasca e all’Osservatorio Ambientale, messe invece in frigo per totale mancanza di accordi tra i vari componenti della compagine “tedeschista”. Nel primo caso il nodo da sciogliere è quello delle casette di legno (abusive) che l’Adsp intenderebbe abbattere (e ricostruire lontano dal punto in cui si trovano adesso); nell’altro il punto dolente è rappresentato dalla nomina del presidente. A tal proposito le gole profonde del Pincio assicurano che non si allenta la pressione da parte dei poteri forti perché l’alta carica venga assegnata ad Ivano Iacomelli, ciononostante non si esclude che divampi una nuova lotta fratricida giacchè parrebbe che tre leghisti (inutile fare i nomi… -ndr -) “spalleggiati” da un paio di “fedelissimi di Silvio” non siano sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda “iacomelliana”. Ci fermiamo ? Sicuramente. I primi due anni e mezzo dell’era Tedesco se ne sono andati, inutile girarsi indietro. Bisogna guardare avanti e sperare che davvero si possa spalancare un orizzonte colorato di ottimismo. Non sono pochi i problemi che assillano il nostro territorio, ma è chiaro come la luce del sole che debbano assolutamente arrivare risposte nette dalla classe dirigente prescelta dal cinquantotto per cento dei civitavecchiesi. E il principale obiettivo da centrare sarà quello del risanamento ambientale di un territorio dopo oltre settant’anni di sottomissione (forzata) al devastante inquinamento atmosferico. Sì, pensiamo che tra gli obiettivi più luminosi da centrare ai primissimi posti si possano piazzare: (1) il futuro che è già il presente di Tvn; (2) il grande progetto per un parco eolico offshore di cui si fa un gran parlare; (3) la difesa dei cento ettari di mare della Frasca dall’assalto delle megagabbie dell’impianto di pescicoltura. Allora ? Sogni proibiti ? Perché no: dopo circa un secolo in cui è stato negato il diritto alla salute, possibile. E le nuove generazioni sapranno chi ringraziare.