BIODIGESTORE, DI TUTTO DI PEGGIO – Proprio vero quello che sostiene un caro amico: siamo dei fenomeni, non ci facciamo mai mancare niente. Del peggio, ovviamente. Ci battiamo disperatamente da anni per uscire dalla trappola mortale dei combustibili fossili; armiamo un casino per i fumi delle “montagne” galleggianti chiamate navi da crociera; non bastasse l’inquinamento atmosferico siamo costretti a sorbirci quello acustico che di danni ne provoca in quantità industriale; si fa sempre più incalzante il rischio che in uno degli ultimissimi spicchi di paradiso marino (la Frasca), salvatisi (finora) dall’assalto sfrenato delle più svariate e nocive servitù, arrivi un megaimpianto di pescicoltura. Però, c’è un però: potrebbe ancora mancare qualcosa. Una battuta ? Magari. Si tratta della pura e semplice verità. Che arriva direttamente dalla Regione Lazio, che ha convocato la seconda riunione della Conferenza dei Servizi da cui dipenderà l’autorizzazzione all’installazione del biodigestore in grado di trattare 120.000 t/a di rifiuti organici in località Monna Felicita. Si ricorderà benissimo che la spinosa questione esplose già qualche tempo fa, ma non ebbe riflessi devastanti grazie al pronto e centratissimo intervento dell’ex assessore all’urbanistica, Leonardo Roscioni. Per il momento ci preme sottolineare due prese di posizioni meritevoli di grossa considerazione. Hanno assunto la prima gli esponenti del Forum Ambientalista e del Comitato Sole, che senza mezzi termini ritengono il desideratissimo progetto della società Ambyenta Lazio “ talmente sconsiderato da aggiungere danno ambientale e sanitario ad un territorio già martoriato”. “Come se non bastasse – insistono – lo si vorrebbe realizzare in un’area ricadente nel perimento del centro abitato, che concentra in una zona industriale già satura di fonti inquinanti un’enorme quantità di rifiuti prodotti altrove, con intenso traffico giornaliero di mezzi pesanti”. “Inoltre – concludono con un botto che non potrà lasciare indifferenti i signori della Pisana – siamo difronte ad un <piano> contrario agli indirizzi delle più recenti direttive europee, che escludono la produzione di biometano dagli obiettivi di riciclaggio dell’economia circolare. Per di più non rispetta neppure i principi di prossimità e autonomia di gestione ottimale in base agli ambiti territoriali previsti nel Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Lazio e contrasta con gli indirizzi programmatori enunciati più volte dai Comuni del comprensorio, che intendono fornirsi di apparati meno impattanti, necessari unicamente per il fabbisogno locale escludendo il trattamento di rifiuti provienienti da fuori ambito. Occorre pertanto fermare, prima che sia troppo tardi, un pericolo così grave e perciò auspichiamo la mobilitazione cittadina e del comprensorio oltre all’energico intervento delle istituzioni locali, delle forze politiche e sociali” (Civonline.it, 21 dicembre).Altro intervento, tanto autorevole quanto caustico (politicamente e si capirà facilmente – ndr -) quello del sindaco Tedesco e del vice con delega all’ambiente Magliani, i quali considerano il biodigestore “un argomento da prendere estremamente sul serio”. Se non fosse che i “magnifici due” in arguzia e dialettica eccellano e manco poco (mica si diventa principi del Foro coi punti del Mulino Bianco, che diamine ! – ndr -), rimarcando che “l’unico no è del Comune, mentre vorremmo sapere da che parte sta la Regione , che sembra riservare un’attenzione molto alta a questo progetto, accarezzandolo insistentemente nonostante una netta espressione sfavorevole del territorio”, tengono a precisare (con premeditata astuzia volpina: complimenti !) che a prendere la decisione sarà un governo di centrosinistra. E insistono: “Infatti, mentre la giunta Tedesco dà seguito in ogni sede al mandato del massimo consesso, l’amministrazione regionale si esprime invece, purtroppo, in una direzione ostinata e contraria. Al Pincio tuttavia non si va in letargo neanche a Natale ed abbiamo fatto la nostra parte ribadendo il no al biodigestore senza bisogno degli illuminanti suggerimenti di Pd e M5S. Ben vengano quindi le sincere mobilitazioni a salvaguardia di un territorio che mira legittimamente a voltare pagina, ma non vanno rivolte contro il nostro Comune, unico ente che ha espresso parere contrario, bensì verso la Regione dove Centrosinistra e Pentastellati non solo sono in maggioranza ma hanno addirittura almeno tre consiglieri di riferimento – Devid Porrello (M5S), Gino De Paolis (Lista Zingaretti), Marietta Tidei (Italia Viva) – cui rivolgere i loro suggerimenti, oltre che assessori”. (Trc, 23 Dicembre). Non fa una grinza l’<arringa> dei due illustri togati nonché Primo e Secondo Cittadino: tanto di cappello o come dicono quelli bravi “Chapeau”! Tuttavia hanno dimenticato di essere Sindaco e Vice di tutti – ripetesi tutti – i cittadini (per loro stessa ammissione, pancia in dentro e petto in fuori al momento della “incoronazione” davanti alla ressa di giornalisti muniti di microfoni, taccuini e registratori – ndr -). Per questo il loro “no” in difesa dell’ambiente e quindi della pubblica salute dovrebbe essere motivo di sconfinato orgoglio, ma evidentemente, ed ecco il punto dolente e debolissimo della suindicata esternazione, per loro è stato solo importante lanciare il messaggio che, se dovesse sorgere il famigerato biodigestore, Pd e M5S dovrebbero andare a nascondersi. Eppoi va pure rimarcata l’altra perla di ottusità (politica, ovvio ! – ndr -) ossia “ben vengano le mobilitazioni ma non contro il Pincio bensì verso la Regione”: poverini – visto che “al Comune non si va in letargo neanche a Natale (eh sì, bisogna riconoscere che i nostri governanti sono sfiniti dalla terribile fatica che impiegano da mane a sera senza neppure trovare neppure un attimo per sorseggiare mezzo bicchiere d’acqua : mamma mia che pena ! – ndr -). Noi abbiamo fatto la nostra parte con il no all biodigestore”. Ebbene se l’acume politico fosse pari alla straordinaria sapienza che manifesta in campo giuridico, la premiata ditta T&M, semmai dalla Regione arrivasse il via libera all’impianto in questione, dovrebbe cogliere al volo l’occasione per attribuirsi l’iniziativa (e dunque lo smisurato merito anziché frignare pateticamente di essere puri, specchiati e inattaccabili – ndr -) di organizzare una mobilitazione (e siamo sempre qui a ripeterlo: rigorosamente pacifica – ndr -)contro l’installazione della millesima servitù che certamente, dati medici incontrovertibili e drammatici alla mano, non si rivelerebbe amica delle malattie, gravissime, gravi, meno gravi e comunque sempre malattie, che ormai non si contano più. Insomma: nessuno è mai stato sfiorato dall’idea di protestare contro questo Comune salvo quando ha mostrato passività anziché dinamismo in determinate situazioni (di cui ci occuperemo dettagliatamente alla ripresa delle pubblicazioni di questa rubrica dopo le festività) e paradossalmente i nostri non hanno capito che perorare la causa ambientalista farebbe schizzare alle stelle il loro indice di gradimento che al contrario si trova ad un livello non esattamente appagante (specie dopo il terzo rimpasto di giunta) e nel contempo porrebbe dinanzi al tangibile imbarazzo pidini e grillini nostrani di fatto “sputtanati” dall’atteggiamento pro Ambyenta dei loro rappresentanti a livello regionale (e i cittadini, dotati di cervello pensante e non di anello al naso lo capirebbero senza difficoltà e soprattutto senza che venga loro ricordato solo per ottenere un ritorno elettorale – ndr -). Per concludere: Tedesco e Magliani diano fuoco alle polveri della loro netta contrarietà al biodigestore brandendo (e’ proprio il caso di usare un verbo del genere – ndr -) la micidiale arma della variante urbanistica che, magistralmente studiata e dettagliata in maniera ineccepibile dall’allora assessore all’urbanistica Leonardo Roscioni (la cui sostituzione, a nostro avviso, oltre a gridare vendetta è e resta un’assurdità che rischia di ripercuotersi negativamente sulla coalizione centrodestrorsa – ndr -), stabilisce un divieto (installazione di un megadigestore per il trattamento di rifiuti organici) inesorabilmente insuperabile per la Regione.
PINCIO, ALTRO RIMPASTO IN VISTA ? – Chissà, risulta forse che in politica ci sia qualcosa di impossibile ? D’accordo, se andasse così ci troveremmo all’”ERNESTO V” e sicuramente centreremmo un record forse neppure lontanamente avvicinabile da qualunque altra amministrazione comunale di cinquantamila (e poco più) abitanti. Ma la domanda, a questo punto, sorge spontanea: esiste davvero la possibilità che la giunta venga nuovamente aggiornata ? Risposta secca: con le gole profonde di Palazzo del Pincio non si scherza sicchè quando lanciano non sussurri ma grida bisogna immediatamente stare all’erta. E prepararsi a registrare l’ennesimo clamoroso colpo inerente il cambio di alcuni connotati della Giunta. Bene, diamo una stretta ed evitiamo di propinare un noioso e dunque inutile pippone. Non è dato sapere se il rimpasto avverrà in coincidenza del brindisi al “ventiventidue” oppure si troverà confezionato con cura all’interno della tradizionale calza del prossimo 6 febbraio. Quel che invece si sa (in base alle voci, chiaro !) è che il recentemente defenestrato De Paolis rientrerebbe trionfalmente dalla porta principale e a togliersi di mezzo per far posto a questa sorta di “minestra riscaldata” toccherebbe all’attuale assessore alle Partecipate, avvocato Barbieri. E per il doppio ex di LLPP ed Urbanistica potrebbe addirittura verificarsi una “rentrèe” al Parco della Resistenza dove adesso opera ad interim il sindaco Tedesco, il quale con il medesimo ruolo si prenderebbe cura di Csp nei ritagli di tempo libero. Non finisce però qui. Ovvero ? Bè, pare proprio (ed anche in questo caso i rumors sono assordanti – ndr -) che ci sia un consigliere comunale (Perello ? – ndr -), particolarmente fedele al Primo Cittadino, impegnatissimo a caldeggiare l’ingresso nella squadra di governo di una rappresentante del gentil sesso. Che prenderebbe il posto della Napoli ai Servizi Sociali. Col risultato che avverrebbe uno scoppio che neppure i fuochi di Ferragosto e men che meno mille bottiglie di champagne stappate nello stesso istante. Perché ? Verrebbe fatta fuori una rappresentante di Forza Italia (la Napoli – ndr -) e al riguardo, data l’insistenza delle chiacchiere, il capogruppo azzurro Massimo Boschini si sussurra che abbia confessato ai suoi fedelissimi che in tal caso la caduta del governo sarebb111e scontata al mille per cento.
BUON TUTTO – Poche ma sincere righe dedicate a chi segue questa rubrica ogni settimana. Potremmo scrivere “Felice Natale”, “Sereno Natale”, “Fantastico Natale” eppoi “Meraviglioso 2022”, “Anno nuovo vita nuova”. Insomma le solite, peraltro carinissime (ci mancherebbe) paroline, dalle quali puntualmente,di questi tempi, veniamo piacevolmente travolti. Noi preferiamo non distinguerci, ma soltanto cambiare. E gridare a tutti quel “BUON TUTTO” che trovate nel titoletto e che vuol essere foriero del meglio del meglio in ogni campo: dal lavorativo, al sentimentale, al passionale, al familiare, allo sportivo, al culturale, al musicistico, al letterario, alla salute, alla quotidianità dedicata all’importantissimo tempo libero. Ecco, questo il nostro piccolo grande “BUON TUTTO”. Per voi.
Appuntamento a dopo la Befana. Pausa per festività anche per Cattivi Pensieri, che tornerà domenica 9 gennaio.