Cattivi pensieri, di Giampiero Romiti. A TVN l’inevitabile “transizione”. Tedesco spicca il volo ma il commercio sprofonda

Nuovo appuntamento con il fondo del noto giornalista. Questa settimana spazio al futuro della Centrale con una prospettiva che si delinea sempre di più e al commercio, a terra per il covid

“TVN CASO NAZIONALE ?” – “Sì, lo sta diventando”, sostiene risoluto l’ecologista Mario Agostinelli, per impreziosire con accecante nitidezza  il dibattito sul futuro ormai prossimo del sito di Torre Valdaliga Nord. E se appare esagerato che lo strombazzatissimo turbogas abbia assunto larghissima rilevanza , la spiegazione di Agostinelli arriva puntuale come un prestigioso e prezioso Patek Philippe, orgoglio dell’orologeria svizzera. “E’ fin troppo semplice, per non dire scontato, che l’argomento si stia allargando a macchia d’olio – evidenzia con invidiabile pacatezza – Ci si chiede, difatti, se convenga convertire una centrale a carbone in una a gas e continuare a produrre Co2 oppure sostituirla con un binomio (rinnovabili+idrogeno) che non lo emetta e che quindi rientri nell’indicazione del 60% (al 2030), votata a Bruxelles, per cui l’Europa manda fior di euro ai singoli progetti”. Aggiunge che “la Germania ha deciso di investire 9 (nove) miliardi di euro su questa strada” e chiude con una riflessione a voce alta: “politici nazionali, regionali e lo stesso sindaco Tedesco non possono non capire che si debba puntare da subito sulle indicate “fonti” per il bene di ambiente, salute e occupazione”. ALLORA ? – E’ innegabile che l’esimio Mario Agostinelli incarni la figura ideale per ogni abitante in una città dilaniata da settanta anni (quante volte si deve ricordarlo ?) di inquinamento atmosferico. Ma se all’accondiscendenza di chi governa il Paese di fronte ai desiderata delle potenti lobbies, si aggiunge il timido atteggiamento dell’intero “parco” partitico locale (senza distinzione alcuna, tranne qualche sbiaditissima differenza,  tra rappresentanti di maggioranza e di opposizione) verso Enel, è inimmaginabile che le nuove generazioni, finalmente, abbiano l’opportunità di prendersi una solenne (assolutamente straordinaria e dunque non ripetibile) sbornia da aria pulita.

“IL FUTURO E’ ADESSO”… – … urlano i rappresentanti (sempre più numerosi) del Comitato Sole. Che sono rimasti impietriti ascoltando due illustri e notissimi consiglieri regionali (la renziana Marietta Tidei e il grillino Devid Porrello). I quali dai microfoni della locale rete televisiva  Trc (durante la trasmissione “Mattina Live” diretta magistralmente dal giornalista Antonio Bandinu) hanno affermato chiaramente che è inevitabile una “transizione” prima di ricorrere alle sospiratissime e attesissime energie rinnovabili al posto delle deprecabili fossili. Insomma un modo elegante (mah…) per lanciare il (virtuale) messaggio :” cari ascoltatori, non cullatevi sulla comoda idea di vedere immediatamente impiegato l’idrogeno blu; i tempi non sono maturi perché ciò avvenga e pertanto è indispensabile sorbirsi abbondanti “boccate” di gas”. E la reazione degli adepti del “Sole” non s’è fatta attendere. Addirittura i loro “raggi” si sono rivelati così incandescenti da incenerire un’opinione del genere. “E’ incredibile – ha preso a divampare ” l’incendio” dialettico – che tutti i realisti “della (attuale) impossibilità di abbandonare le fonti d’origine fossile” non abbiano ancora capito che esiste un altro modo di produrre energia pulita”. E le fiamme si fanno sempre più alte quando viene sottolineato che tra i più “duri di comprendonio” figurano: “ l’Enel nel suo ramo italiano; l’Eni che agisce all’incontrario della BP che non investirà più in fossili; sorprendentemente  pure alcuni importanti politici”. Continua intanto ad ardere il “fuoco” attorno ai cosiddetti “realisti” che “ non esitano a far veicolare il messaggio dell’indispensabilità delle fonti fossili e del gas, anch’esso killer di persone e ambiente”. Poi ancora fiamme altissime capaci di annientare sciocche asserzioni spacciate per  dogmi, ribadendo con forza che “le rinnovabili hanno fatto prepotentemente irruzione nella scena europea e mondiale – raccogliendo energia dal sole, dal vento e dal mare – con costi di produzione pressochè nulli e con possibilità di autoproduzione così enormi da fare a meno dei colossi energetici che ci vendono la corrente”. Ciò detto, arriva una micidiale stangata: “ non sarà che così si spiegano le ostinate resistenze ad abbandonare i fossili ?” Inoltre una fiammata per magnificare le virtù non dell’idrogeno grigio (prodotto dal metano emettendo Co2), nè del “blu” (ottenuto con la cattura e l’immagazzinamento di Co2), bensì “di quello verde, originato dall’acqua mettendo nella stessa la giusta corrente”. E per quanto riguarda specificamente Civitavecchia, la vampata definitiva che avvolge in un abbraccio incandescente “un porto ed una centrale a carbone che inquina senza neppure una giusta contropartita del lavoro. Ma questo, accidenti !,  i  realisti non l’hanno afferrato, a differenza, per fortuna di chi invece è convinto di costruire un futuro ambientalmente sostenibile. Il “Sole” col supporto di validissimi tecnici ha da tempo stabilito un proficuo rapporto con l’Autorità Portuale per rendere quello locale il primo scalo italiano di sperimentazione delle tecnologie energetiche sostenibili (e dell’idrogeno) applicate alla portualità. E non si capisce per quale inspiegabile motivo, malgrado il favorevole supporto europeo, Torre Valdaliga Nord non possa “sprigionare” idrogeno verde, utilizzabile sia dal porto stesso sia da ogni utenza che ne abbia necessità: dall’alimentazione termica ed elettrica delle navi, alla logistica integrata mare-terra, al magazzinaggio, al sistema di smistamento ferroviario a nord. Tutto ciò, ovvio, non si ottiene dall’oggi al domani, epperò si sa che l’Europa punta a rendere l’idrogeno verde concorrenziale nei costi entro il 2030, per cui reputiamo che si debba impedire ad Enel di optare per il turbogas”. ALLORA ? – Dire che il Comitato Sole non abbia splendidi propositi, sarebbe come bestemmiare in chiesa. Temiamo, tuttavia, che la Tidei e Porrello si siano rifugiati in quella parolina “transizione” perché consapevoli  o addirittura certi che i giochi per Tvn (decisi dall’alto) siano irrimediabilmente fatti. Quindi è inutile stracciarsi le vesti o farsi il sangue amaro: la certezza del dubbio è praticamente la sola, incrollabile… certezza che il passaggio dal carbone al gas durerà finchè l’Ente elettrico (con la benedizione dei governanti di qualsivoglia colore) vorrà.  Cosicchè Eneldipendenza avanti tutta e campa cavallo che le energie rinnovabili crescono.

E  DIFATTI… – … il programma elaborato da Enel, e presentato ai sindacati nazionali di categoria, prevede l’impiego del gas a Tvn (e a La Spezia, Fusina e Brindisi) per almeno dieci-quindici anni. E, tanto per gradire, nei piani dell’Ente dal prossimo anno (2021) al 2025 il fabbisogno di personale diminuirebbe di circa 740 (settecentoquaranta) unità, delle quali 200 (duecento) avranno la possibilità di usufruire del cosiddetto “esodo incentivato”. In base al “piano” messo a punto, i primi “nuovi” gruppi saranno operativi già fra tre anni e il passaggio dal carbone al gas non sarà indolore perché si riverbererà negativamente sugli occupati (riduzione certa) e sull’indotto (meno servizi per le imprese esterne). Insomma c’è assai poco da stare allegri. Ma tant’è: i poveri cristi civitavecchiesi dovranno consolarsi con la… “transizione”. Evviva!!!

TEDESCO SPICCA IL VOLO… – Eccezionale veramente il riconoscimento conferito al sindaco da parte del leader leghista Matteo Salvini. Quale ? Via, non scherziamo. E’ di dominio pubblico che sia stato chiamato a far parte della segreteria nazionale del Carroccio e non è esagerato affermare che si tratti di un evento straordinario. Che, diciamolo, lascia presagire per l’avvocato (“sgrullata” di zebedei ?  ci sta !) un futuro a tinte rosee ovvero il delizioso bocconcino finale di una “carriera” politica prestigiosa con l’ottenimento di uno scranno senatoriale incastonato nell’emiciclo di Palazzo Madama. Ebbene sì, Tedesco i più vivi rallegramenti li merita tutti. Ad majora !!!

… MA IL COMMERCIO SPROFONDA – Complimenti, dunque, al Primo Cittadino. Consacrato indiscusso e indiscutibile leader dall’establishment della Lega. E proprio come tale, tra i vari e complessi compiti che l’attendono, ha l’obbligo di risolverne uno dei più rilevanti – specie in questo momento di tangibile e smisurata incertezza dovuta al maledetto Covid-19 – cioè quello attinente al commercio. Che si trova privo di una guida (istituzionale) sicura e competente da troppi mesi, esattamente da quando è stata sollevata dall’incarico di assessore la validissima e perfettamente sintonizzata sulla stessa lunghezza d’onda delle esigenze (non poche) degli operatori del settore, Claudia Pescatori. Per tappare una falla ormai allargatasi a dismisura, da fonti solitamente limpide sgorga una voce, sorprendente anzichenò, che vorrebbe Emanuela Di Paolo (in quota Lega) e Massimiliano Grasso (“padre-padrone” de “La Svolta”) pronti a completare il “restauro” della Giunta. In tal modo: si occuperebbe del commercio la “salviniana”che, a sua volta, lascerebbe l’incombenza di far “bilanciare” i conti del Pincio al vice sindaco. Che, di fatto, diventerebbe il più grande collezionista di incarichi (manco Pico della Mirandola li ricorderebbe tutti) della storia municipale. Sarà tutto vero ? Vedremo. Ma se andasse come le gole profonde riportano, si dovrebbe poi appurare la bontà o meno dello stravagante avvicendamento (sai com’è: chi lascia la strada vecchia – Di Paolo- per quella nuova – Grasso -… ). Di conseguenza una  semplice domanda: perché rischiare di ottenere risultati insoddisfacenti ? Sicchè: oltre a lasciare al suo posto l’efficiente e preparata  Di Paolo (e ad immergersi  in una tonificante vasca colma di umiltà e di intelligente ripensamento,  utile per rendersi conto di aver gestito un po’ troppo frettolosamente il passato), la migliore, più logica ed immediata (non è mai troppo tardi !) decisione non sarebbe quella di (ri)nominare titolare del commercio la Pescatori ?