SETTIMANA ricca di avvenimenti, evviva ! Fantastici e nemici della noia: dalla politica, che fibrilla libidinosamente, a tantissimi altri settori è accaduto di tutto e di più. E allora, di nuovo evviva ! Detto ciò, cercheremo di incasellare nello spazio riservatoci i momenti salienti (a nostro avviso e pertanto opinabilissimi per chi non li ritenesse tali) e stavolta non li “personalizzeremo” con appropriati titoletti: li faremo scorrere con estrema semplicità, lasciando intendere cos’è che riguardano mettendo inizialmente in neretto soltanto la parola o il verbo o il nome o l’argomento .
CSP troverà mai un po’ di pace ? Mica agevole rispondere. Per la municipalizzata, che non vive certamente una vita agiata (sperando però che arrivi il sereno perché i dipendenti da mantenere saldamente ancorati al proprio posto di lavoro rappresentano un sacrosanto impegno da rispettare e da difendere anche coi denti se necessario ), come un fulmine a ciel sereno è arrivata pure la decisione dell’ex presidente Antonio Carbone di chiedere al socio unico (il Comune) il risarcimento di 80.000 (ottantamila) euro circa ovvero della somma che avrebbe dovuto intascare fino alla scadenza del suo mandato, se non fosse stato cacciato senza tanti complimenti. Di una semplicità disarmante il punto, a suo avviso, che lo ha indotto a pretendere la discreta cifretta (che tanto “etta” in verità non è!): sarebbe stato sbattuto fuori senza una giusta causa. Di qui la richiesta che, se… accettata dal Tribunale delle Imprese di Roma cui spetterà la “sentenza”, alleggerirebbe la cassaforte di Palazzo del Pincio (peraltro,a quel che si dice, non esattamente gonfia di bigliettoni) e che, a detta non solo di Carbone (peraltro avvocato e quindi presumibilmente conoscitore della materia) ma di altri togati interpellati,una giurisprudenza di Cassazione sancisce che “le ragioni che integrano la giusta causa costituiscono un aspetto non solo formale, ma pure sostanziale che deve essere espressamente enunciato in sede di assemblea”. Quindi ? Semplice, non resta che attendere gli sviluppi della vicenda, che di simpatico non ha un bel niente e che, in caso di “sconfitta” del dominus di Csp (il Comune) potrebbe poi trasformarsi in un’altra mazzata economica dato che Carbone, stando a rumors attendibilissimi, avrebbe messo in canna anche il colpo di una cospicua richiesta per i danni causati alla propria immagine professionale. Brutta gatta da pelare ? Il grande Trap (al secolo Trapattoni, tecnico di calcio di fama universale) ha reso famosissimo il proverbio “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco: questo per spiegare che, prima di cadere nel baratro della disperazione, bisogna aspettare il verdetto del Tribunale delle Imprese. Quanto tempo ? Tre, quattro, cinque mesi? Non è dato sapere con certezza. Si sa invece che per Tedesco & C. non sarà una dolce attesa.
RESTANDO in tema di CSP e della clamorosa (non vogliamo forse considerarla tale ?) presa di posizione di Carbone, è davvero paradossale constatare che i “nodi” dell’ incresciosa (per il Pincio) situazione parrebbero : 1) aver omesso di enunciare in assemblea le motivazioni della revoca all’ex numero uno dell’azienda di Villa Albani; 2) non sottolineato che l’importante (e duro) provvedimento non fosse avvalorato da una “giusta causa”. Ecco, al riguardo (visto che che fino ad oggi non si è provato il piacere di sentire la melodiosa voce di sindaco, vice sindaco e assessore alle partecipate) crediamo che l’opinione pubblica debba essere messa al corrente esattamente e perfettamente di come s’è sviluppata l’operazione che ha portato al licenziamento di Carbone. Il dubbio atroce, infatti, che assilla l’uomo della strada ha il sapore dell’incredibilità. Nel senso che ci si chiede: possibile che un rinomato terzetto di avvocati (Tedesco- Magliani- Barbieri) abbia dimenticato di verbalizzare una notificazione con la quale addurre solidissimi motivi della destituzione? Se, quando ci si trova in ambito legale, comunemente si dice che tre indizi fanno una prova, per una fantasiosa proprietà transitiva, in riferimento al “problema CSP-Carbone”, semmai la rivendicazione del predecessore di Fabrizio Lungarini (anch’egli avvocato, della serie “melius abundare…”) fosse ritenuta corretta, significherebbe che tre principi del foro non sono riusciti a fornire una “giusta causa” al Comune.
DA QUALCHE giorno cos’è che campeggia sulle pagine dei giornali telematici ? Risposta secca: via Isonzo . C’è chi ritiene vergognoso il fatto che sono ormai due anni che l’importantissima arteria non riesca a togliersi di “dosso” quelle maledette transenne, che tra l’altro impediscono una scorrevole e più sicura circolazione; altri si ricordano a scoppio ritardato che l’Ater dovrebbe accelerare i tempi per riportare la zona ad uno standard di normalità. Bene, ci sta tutto. Rammentiamo (con modestia elevata all’ennesima potenza) che questa rubrica s’è occupata dell’argomento non una, non due, ma parecchie volte. Naturalmente non è che abbia inciso più di tanto e ce ne siamo fatti (non allegramente) una ragione senza però demordere ( e ribadendo sempre con forza che sia inaccettabile che simile scandalo venga tuttora schiaffato in faccia alla comunità). Comunque non guasta certamente, oggigiorno, la protesta che s’è levata da parte degli esponenti di Italia Viva-Polo Civico e in precedenza dello stesso Primo Cittadino, che ha avuto parole non esattamente dolci nei confronti dell’Ater, cui spetta il compito di rimettere in piedi il muro crollato. A proposito, correva l’anno 2019 e al sindaco non possiamo non rinfrescargli la memoria (pur certissimi di non averne bisogno) che un menestrello sfiatato della sua (iniziale) giunta, a petto gonfio e tra frenetici battimani di “claquisti” da strapazzo e “laureati” in lecchismo , ebbe ad intonare e propagare il peana “entro dieci giorni sistemeremo tutto”. Visto, esimio Tedesco, come sfreccia velocissimo il tempo ? Siamo arrivati al 2021!
TRA LE INNUMEREVOLI notizie capaci di calamitare maggiore attenzione, annoveriamo quella apparsa su un quotidiano telematico (Civonline, 3 giugno – ndr -) : titolo “Idrico, bolletta al rialzo per un cittadino”; occhiello: “Lettura errata del contatore. Ignorato dal centralino Acea”. Basterebbe quanto limpidamente indicato per capire cosa è accaduto epperò vale la pena aggiungere che allo sfortunato utente è stato impossibile contattare l’area commerciale dell’azienda per far valere le proprie ragioni sull’aumento ritenuto irregolare. Insomma niente da fare e l’amara, incredibile (e inammissibile) faccenda s’è conclusa con l’invio del sollecito del pagamento della bolletta all’anziano civitavecchiese. Che ha amaramente commentato: “E’ assurdo che si venga completamente ignorati ovvero non avere alcuna possibilità di parlare con qualcuno”. Ecco, siffatte parole le giriamo ai responsabili “pincioti” del settore idrico, chiamati ad esercitare il diritto dovere di tutelare i contribuenti. Non dovesse accadere, sarebbe da mammalucchi stupirsi se rintronasse l’urlo: “Aridatece <Gunga Din> Frascarelli”.
“MA IL CIELO è sempre più blu”, cantava il favoloso e indimenticato Rino Gaetano. “Non è però purtroppo così’ qui nella nostra città”, sottolineano i consiglieri pidini Marco Piendibene, Marco Di Gennaro, Marina De Angelis e Patrizio Scilipoti. E spiegano: “Da giorni sopra Civitavecchia incombe una volta di un non rassicurante colore giallo-marrone (del celeste perse le tracce) e ciononostante le “stazioni” dell’Arpa continuano a “spiattellare” che la nostra aria fa concorrenza a quella delle verdeggianti valli alpine”. “A ben guardare – affermano in coro – qualche dubbio sulla attendibilità dei dati di tali centraline comincia ad insinuarsi nei nostri pensieri. Dal momento, quindi, che l’apparenza non inganna e quella repellente “tinta” non giova all’ambiente e alla salute, c’è da chiedersi quali misure intenda prendere l’Amministrazione Comunale in difesa dei cittadini”. Calma e gesso, signori del Pd, non c’è motivo di allarmarsi. Civitavecchia ha la fortuna di contare su un assessore del settore, Manuel Magliani, che non perderà un solo secondo per decollare e rendersi conto de visu di cosa stia accadendo sopra le nostre teste. Non è casuale che quella capitanata da Tedesco (alla stessa stregua delle precedenti, bene inteso) ami essere definita “la giunta del fare” e “del garantire il massimo della salubrità ambientale”. Se poi in realtà questa città registra (praticamente da sempre) un tasso di inquinamento tale da provocare sgomento, vorrà dire che è soltanto colpa di un destino cinico e baro. Vien da ridere? Sicuro, per non piangere!
“DIVIETO DI BALNEAZIONE”, recita un cartello in bellissima evidenza alla Frasca e così sappiamo che sono rimasti davvero pochi (per non dire pochissimi: il superlativo è d’obbligo) i luoghi baciati dal mare in grado di permettere ai nostri concittadini di tuffarsi nelle fresche e dolci acque e magari di ritemprarsi con una tonificante e salutare nuotata. Insomma: bisogna cercare col lanternino qualche spicchietto di mare che consenta di togliersi lo sfizio e la soddisfazione di viverlo anche per un solo pomeriggio o una semplice mattinata. E tornando alla Frasca, la domanda nasce spontanea: non sarà mica iniziata la perfida operazione di impedire i bagni al fine di far veicolare in maniera tambureggiante il messaggio che quel sito può sbattersene della propria impareggiabile bellezza naturale perché infrequentabile e allora tanto vale utilizzarlo (si scrive così ma si legge “deturparlo”) magari con qualche insediamento studiato a fondo per produrre lauto profitto (che, sia chiarissimo, è e rimane l’obiettivo principale) e creare con… parsimonia posti di lavoro (nel segno dell’ottenimento del massimo con il minimo esborso economico)? Dunque qualche insediamento, si ipotizzava. Quale per esempio? Bè, ci sarebbe qualcosa di meglio dell’installazione di un megaimpianto di pescicoltura in un posto esclusivo come la Frasca? Fantasia canaglia o becero pregiudizio ? Mah, fate voi. Però il sospetto che si punti ad andare in questa direzione assilla e manco poco. E d’altro canto è risaputo quanto si desideri di piazzare delle gabbie a mollo, appunto per l’itticoltura. E tanto per fare il bis con quanto scritto sopra, ritiriamo in ballo l’assessore all’ambiente Magliani. Che in una recente trasmissione televisiva ha dichiarato: “giammai il succitato impianto”. Quindi avendone competenza, spieghi la ragione per cui è sbucato quel cartello che vieta la balneazione alla Frasca.
BILANCIO approvato e standing ovation. Dalla maggioranza, ovviamente. Che ha totalizzato i “suoi” blindatissimi tredici (13) voti e incassato la ghiotta e graditissima astensione di Vittorio Petrelli, detto anche “stampella dei padroni del vapore”, non importa chi siano e se indichino o meno gli obiettivi da raggiungere attraverso interventi insipidi (tipo quello abbozzato dall’assessore al bilancio, Norberta Pietroni). Il mantra, trito e ritrito, di Petrelli è una sorta di goccia cinese, tanto assillante quanto pallosa: “la mia astensione ha un significato ben preciso: è un incoraggiamento a fare meglio”. Ecco, la classica dichiarazione che non dichiara un cazzo è servita. E spinge, in ogni caso, a chiedersi per quale motivo il leader di “Ripartiamo dai cittadini” siede sullo scranno dell’opposizione: assodato che ama “incoraggiare a fare meglio”, sarebbe più logico (e straplausibile) che si trasferisse negli “alloggi” della maggioranza per tirare fuori finalmente il proprio smisurato(!?) talento, che ha già avuto modo di esibire in tantissime occasioni (dalla riconversione a carbone di ieri fino agli usi civici di oggi) e che per la coalizione leghista-forzista-democraticopolocivilista-mista sarebbe una sorta di manna dal cielo e uno straordinario toccasana per la cittadinanza intera. Ricapitolando: bilancio ok con tredici “tedeschisti” allineati e coperti, affiancati dal funambolico astensionista, che avrà modo di spiegare per filo e per segno al Primo Cittadino dov’è che si “dovrebbe migliorare”. Contrari pidini (Piendibene: “Programmazione assente e discrepanza tra Dup e bilancio stesso”), pentastellati e Tarantino (“In questa amministrazione non c’è un discorso di coesione e di progettualità”). In libera uscita meloniani e la pasionaria de La Svolta, Fabiana Attig (“Non si va da nessuna parte, non c’è nulla di costruttivo, non si parla di posti di lavoro né di nuovi insediamenti e di produzione) e quindi assenti al momento dell’alzata di mano o del pollice verso. Tutto qui. Non essendo troppo limpido il piano che intende attuare la maggioranza ( la Pietroni ha infiocchettato elegantemente la propria illustrazione, evitando tuttavia di spiegare esaurientemente quali siano le priorità da affrontare; solo Mecozzi ha svelato gli appuntamenti del suo prezioso(e ambizioso) “palinsesto”: 1) nuovo volto della costa con il maquillage della barriera soffolta;2) realizzazione di 600 loculi; 3) ristrutturazione del vecchio camposanto;4) bando per il parco Spigarelli e conferenza dei servizi per il “Saraudi”; 5) entro fine anno gara per lo stadio Fattori), non guasterebbe se venisse indetta una “robusta” conferenza stampa per illustrare dettagliatamente il programma che – a breve. medio e lungo termine – Tedesco & C. stimano di attuare. Speriamo che vada a questo modo: ci sentiremmo meno “sbilanciati”.