Forno crematorio, che p…La struttura è chiusa ma la polemica arde così forte che finisce per incenerire le palle peraltro già diventate grosse come due cocomeri. Ma tant’è: il consigliere di maggioranza Cacciapuoti – passato alla corte salviniana (ma già pentito e ne parleremo tra poco – ndr) dopo aver galoppato con disinvoltura in varie praterie partitiche – forse in crisi di astinenza per non essere ancora finito sulle colonne dei giornali cartacei e neppure negli ambitissimi spazi dei telematici – ha cercato il suo momento di gloria provocando i pentastellati appunto sul forno crematorio. “Con quale logica hanno imposto all’Altair le prescrizioni ? – ha sibilato – Hanno mai letto le rilevazioni dell’Arpa? Perché non hanno applicato la tassa d’ingresso?”. Cacciapuoti, insomma, ha pensato (bene o male? Tra poco lo deciderete voi) di impallinare i grillini e quindi guadagnarsi lo spazio agognato. Ma non aveva messo in preventivo la replica dei 5S che, da come hanno reagito, parrebbe siano stati invitati a nozze. “Cacciapuoti, forse esausto per i troppi salti effettuati da una sponda politica all’altra, si ritrova cone le idee poco chiare – picchiano forte Lucernoni, D’Ambrosio e D’Antò – Il project financing per il forno crematorio è stato voluto e avviato dalla maggioranza guidata da Tidei che annoverava pure il criticone che deve soffrire di un incolmabile vuoto di memoria. E s’è altresì dimenticato che noi abbiamo assunto la gestione del Pincio nel 2014 ovvero quando era stata già aggiudicata la gara per la tanto chiacchierata struttura,piazzata nel cimitero sulla Braccianese Claudia. Prima di avventurarsi in dichiarazioni superficiali – continua la gragnola di colpi pesanti – capisca bene il significato delle 18 prescrizioni imposte dall’ex sindaco Cozzolino e lo faccia chiedendo lumi al suo collega di governo, l’assessore all’ambiente Magliani. E – per la serie “passiamo e chiudiamo”, arriva la stoccata finale – Cacciapuoti è stato informato che il Tar ha respinto il ricorso dell’Altair che “spingeva” per la cancellazione delle suindicate prescrizioni?”. Allora? Chi ha vinto? Chi ha perso? Mah, il verdetto è “roba” vostra. Cacciapuoti però una volta tanto quello spazietto che sognava se l’è accaparrato. Contento lui…
A volte ritornano. Romantico? Passionale? Noi non sappiamo, ma fate voi e scegliete pure se il sindaco Ernesto Tedesco sia l’uno o l’altro. Scoprire subito l’arcano sarebbe certamente interessante ma intanto possiamo dire che il Nostro fa parte dell’umana schiera piena zeppa di fortunatissimi (?) mortali che non scordano e non scorderanno mai il loro primo amore. Calma, niente fraintendimenti. Parliamo di amore politico e il nostro beneamato Primo Cittadino è di quelli che rammentano con piacere i giorni, i mesi e gli anni trascorsi accanto al dottor Pompeo Savarino, che non è un illustre sconosciuto, ma personaggio con la P maiuscola avendo ricoperto il ruolo di segretario generale al tempo dell’ amministrazione comunale “capitanata” da Alessio De Sio e dal suo vice che, pensate un po’, sia pure con qualche primavera in meno, aveva lo stesso nome e lo “stessissimo” cognome: Ernesto Tedesco ! Ebbene Lui, raccolto dopo anni il testimone di De Sio, ha custodito gelosamente in uno scrigno segreto il meraviglioso lavoro prodotto dal Savarino che, dall’alto della sua prestigiosa carica di Presidente dell’Associazione Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni, è stato incoronato nuovo segretario generale del Pincio e dal prossimo 13 agosto sostituirà Caterina Cordella . Ebbene sì, per la serie “a volte ritornano”, i grandi amori di giri ne fanno tantissimi (Antonello Venditti docet) ma poi ritrovano la strada solo momentaneamente abbandonata. Evviva i revivals!!! E ossequi al “copia e incolla” dello schema e meglio ancora delle scelte “desiote” evidentemente adorate e perfettamente replicate dall’attuale capo inquilino del Palazzo Comunale.

PD nuovo e già diviso. Stefano Giannini, zingarettiano di ferro, è il nuovo segretario del Partito Democratico. Giovane, a quel che si dice creativo e in grado di avviare un nuovo percorso capace di riportare i “colori” che rappresenta ai fasti ormai da tempo immemorabile perduti e ulteriormente sbiaditisi a seguito del flop nella recente kermesse elettorale dominata e vinta dalla coalizione di centro-destra. Al fianco di Giannini ci saranno Clemente Longarini confermato alla presidenza e Dario Bertolo nominato segretario amministrativo. Bene, questo il “new deal” dem, ma non è certamente pensabile che i fedelissimi del Pd possano sguazzare d’ora in avanti in un gustosissimo brodo di giuggiole. E’ accaduto, infatti, che la componente “tideiana” ha clamorosamente fatto marameo a Giannini e disertato l’importante appuntamento per il rinnovo della leadership locale. Dopodichè ha deciso di confluire nel circolo “Europamondo” varato dalla consigliera regionale Marietta Tidei. Così, anziché alzare i calici, non importa se colmi di spumante o d’acqua minerale, per brindare alle fortune di Stefano Giannini e dei “compagni” che ancora credono nel piddì, è maturata una spaccatura bella (meglio definirla brutta) e buona (in realtà cattivissima) che non lascia presagire un presente ed un futuro rosei. Ci chiedete se vogliamo o possiamo azzardare un commento? La risposta è affermativa ma non riteniamo di offrire una risposta tanto originale sottolineando che questo Pd seppur “restaurato” continua a navigare a vista. E allora non ci resta che mutuare le ipersignificative parole pronunciate qualche… tempo fa da un certo Seneca; “Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa dove vuole andare”.
No, fortissimamente no. Assodato: un’estate più torrida nessuno avrebbe potuto immaginarla. Ma così è anche se non vi pare. Non bastasse il tormentone del forno crematorio è arrivato pure quello del termovalorizzatore (o inceneritore che dir si voglia), che potrebbe sorgere in una zona del Comune di Tarquinia, ad un tiro di schioppo dal territorio civitavecchiese. Brucerebbe 481.000 (quattrocentottantuno mila) tonnellate di rifiuti l’anno e produrrebbe 470 (quattrocentosettanta) giga watt l’ora. E ancora: richiamerebbe il passaggio di 32.000 (trentaduemila) camion l’anno e darebbe lavoro a 150 (centocinquanta) persone. Di 400 (quattrocento) milioni l’investimento che farebbe la “A2A” di Brescia, così solerte e organizzatissima da aver fatto veicolare a destra e manca bellissime foto del progetto riguardante l’impianto che, “ammirato” il disegno?, è di un’imponenza straordinaria. Almeno a noi,però, non ha colpito tanto la… brillante idea di piazzare nel cuore di questo martoriatissimo lembo “etrusco-tirrenico” la millesima servitù-toccasana (sic!!!) per la salute, quanto la dura e determinatissima presa di posizione dell’intero mondo politico civitavecchiese esploso con un “NOOOOOOO” talmente stentoreo da mandare in frantumi vetri e lampadari a bizzeffe. Ci fosse stata una reazione del genere anche ai tempi della trasformazione a carbone di Torre Nord forse oggi qualche “sorsata” di aria pura in più a Civitavecchia si potrebbe dare. Allora invece la stragrande maggioranza dei politicanti di casa nostra ( alcuni ancora oggi occupano gli scranni dell’aula Pucci ), allineata e coperta, per Tvn evitò scientemente di emettere un simile acuto. E’ vero, cambiano i tempi . La storia, però, non si cancella!!!

Meglio sLegati. Cosa diavolo sta succedendo tra i salviniani ? Di tutto di peggio vien da dire perché dopo “l’arrivederci e grazie” di Daniele Perello s’è scatenato un irrefrenabile effetto domino che ha visto altri due scelti dal popolo sovrano, Raffaele Cacciapuoti ed Elisa Pepe, sfilarsi la camicia verde. Ma non basta. Il virus del malumore ha contagiato pure altri leghisti doc ( Stefano D’Angelo, Marco Coppari e Roberta Denaro) che, stando agli informatissimi, si sono già incamminati verso altri lidi. Riguardo ai tre consiglieri comunali va comunque detto che hanno giurato fedeltà al sindaco Tedesco e pertanto, fino a prova contraria, sono soci di maggioranza della coalizione di centro destra. Essendosi però “sLegati”, c’è da scommettere che di sicuro non saranno disposti a fare i servi sciocchi. Basta così, alla prossima!