AIA, dov’è il verbale? Si, è proprio una sorta di grido di dolore quello che lancia il Forum Ambientalista. Che, piaccia o no (ma piace, piace – ndr -), cerca con tutte le proprie forze di tutelare la nostra salute malgrado le molteplici, e per certi versi assurde, difficoltà con le quali è costretto a fare i conti. Il più recente dei suoi Sos riguarda il verbale della conferenza dei servizi per il riesame dell’Aia di Torre Valdaliga Nord che, strano e incredibile a dirsi, pare sia diventato invisibile. E il Forum legittimamente si meraviglia che il Primo Cittadino e l’assessore all’ambiente Magliani tengano tranquillamente sigillate la proprie boccucce di rosa. “In particolare il sindaco Tedesco – spingono a tavoletta gli ambientalisti – intende o no avvalersi delle sue prerogative di porre le prescrizioni ai sensi degli articoli 216 e 216 del R.D. 1265/1934 per il bene dei cittadini civitavecchiesi?” Ecco, la domanda appare quanto mai interessante e in attesa della risposta da parte del capo inquilino del Pincio, non possiamo non esimerci dal sottolineare che sarebbe davvero paradossale, addirittura assurdo, se l’assordante silenzio dei due amministratori suonasse come un inaccettabile segno di resa nei confronti dell’Enel.
Grido d’allarme. Accorato messaggio del dottor Giovanni Ghirga, membro del Comitato degli esperti della società internazionale dei medici per l’ambiente. “Dal 2006 al 2010 i decessi registratisi per cause naturali e per tumori maligni a Civitavecchia sono risultati in eccesso di circa il 10% rispetto alla popolazione residente nel Lazio nello stesso periodo. E’ pertanto indispensabile – sottolinea Ghirga – l’esigenza di una immediata riduzione del carico degli inquinanti emessi dal carbone di Tvn per garantire un presente ed un futuro più salubri essenzialmente per ii bambini”. Perfettamente inutile commentare parole così significative. E non vogliamo pensare, neppure per un attimo, che possano o debbano perdersi nel nulla. Il problema, però, e’ un altro. Dato che non sono quelle di Ghirga le prime e rare “denunce” prodotte con forza per sottolineare il gravissimo stato ambientale che opprime la città, il pericolo che corriamo tutti, con in testa le giovani e giovanissime generazioni, è di veder svanire – se perdurasse il menefreghismo di una classe dirigente incapace di dirigere e di schiaffare di fronte alle proprie responsabilità i poteri forti – il sogno di “restaurare” un territorio martoriato da servitù senz’anima e da implacabili e mai combattuti veleni killer. Ma immergersi in un mare di malinconia non giova e allora non resta che sperare di riscoprire orizzonti pieni di luce e baciati da un cielo più blu grazie all’azione della giunta targata Tedesco, rivolta a limitare i danni che, ahinoi, continua a causare quella bestiaccia chiamata inquinamento. Speranza vana?
Dehors senza pace. C’è poco da fare: quelle strutture così chiamate che fanno bella (o brutta?) mostra di sé davanti a pizzerie, bar, gelaterie e a tutto il cucuzzaro, non diciamo che tolgono il sonno ma certamente fanno vibrare i nervi al sindaco Tedesco e all’assessore all’urbanistica Sandro De Paolis. Che all’unisono hanno alzato il volume della propria voce per piazzare questo acuto: “Il regolamento sui dehors confezionato dai pentastellati è stato non solo insufficiente ma addirittura una pessima scorciatoia. Il percorso andava intrapreso in maniera diversa ed ora dovremo porre rimedio a questa problematica alquanto spinosa”. Il succo di tale “motivetto”? Eccolo: tra gli innumerevoli guasti prodotti da Cozzolino e soci c’è pure questo dei dehors. E non ci rimane che prendere atto delle “note” diffuse dal duo Tedesco-De Paolis e attendere che venga ripristinata la regolarità perduta delle “opere” attenzionate dai nostri solerti amministratori. Sarà breve o lunga l’attesa? Sia però chiaro un concetto semplice semplice e comunque fondamentale: chi è stato chiamato a guidare la città eviti di cimentarsi in pallose partite di ping pong con gli ex amministratori bocciati dagli elettori perché giudicati inadeguati e non perda tempo ad intonare il fastidiosissimo refrain “se siamo messi male è colpa di coloro che hanno occupato fino a ieri la stanza dei bottoni”. Tedesco, De Paolis e il resto della maggioranza centro destrorsa sono stati premiati dai cittadini perché delusi dalla Cozzolino’s band e non perché più belli, più alti e con gli occhi azzurri. Quindi sindaco e titolare dell’urbanistica se considerano pessimo il regolamento grillino sui dehors lo straccino, ne varino uno nuovo di zecca che si riveli il meglio del meglio e risolvano l’annosa questione in maniera adeguata. Ci siamo capiti? Speriamo di sì. Sai com’è, non vorremmo che come sempre più di sempre tra il dire e il fare…
Grillini all’attacco. Mica tenero il trio pentastellato imbullonano sugli scranni dell’Aula Pucci. E’ di fatto un tutt’uno, inscalfibile, per niente disposto a farsi passare la mosca sotto il naso e deciso a sferrare una seduta sì e l’altra pure attacchi non proprio fiacchi agli “indigesti” colleghi della maggioranza. Insomma appaiono agguerritissimi i consiglieri Daniela Lucernoni, Elena D’Ambrosio ed Enzo D’Antò e sarà interessante seguire le loro “evoluzioni” durante i vari appuntamenti consiliari. Intanto hanno iniziato a sparare tre bordate destinate a produrre qualche guasto. La prima riguarda l’annosa questione dell’acqua che troppo spesso si “assenta” dai rubinetti (“Stiamo assistendo ad un inutile quanto inopportuno litigio col gestore del servizio idrico ma non si registrano benefici per la città”, questo l’urlo dei tre grillini). La seconda è dedicata a coloro che “ hanno fatto una visitina al Ministero dell’Ambiente senza però incassare risultati concreti”. Poi (copyright Lucernoni) tanto per gradire una spingardata da paura: “Sull’Aia di Tvn il sindaco Tedesco ha venduto la città”. La terza si commenta da sola :”Risibile l’indignazione per l’istituzione dei parcheggi a pagamento a Sant’Agostino”. Allora? Dobbiamo credere che il ritorno al ruolo di oppositori stia risvegliando nei portacolori dei 5S il vecchio spirito di combattenti di razza finito inspiegabilmente e colpevolmente (per se stessi – ndr -) in letargo per lunghissimi cinque anni?
Perello non…Lega e De Leva non si…leva. Il globe trotter della politica civitavecchiese s’è tolto la cravatta verde, ha fatto marameo ai suoi compagni di viaggio elettorale ed ha piantato la tenda nel gruppo misto. Resta nella maggioranza ma, dato il suo clamoroso strappo, sarà una continua spina nel fianco del sindaco e della sua nutritissima corte. Così dallo scacchiere salviniano salta una pedina fondamentale e non è escluso che si tratti di un segnale molto ma molto preoccupante per l’armata destrorsa. Non sono tutte rose e fiori, infatti, all’interno del “fortino” presidiato dalle “tedescotruppen” ed un’altra chiassosissima polemica potrebbe essere figlia del “caso” Csp che al Primo Cittadino e ai suoi più stretti consigliori (vabbè…) sta facendo accumulare non pochi grattacapi (non finirà mica che il povero Serpa si ritrovi… dimesso e mazziato?) e una figura decisamente barbina (fuori De Leva, anzi no: meglio lasciarlo al suo posto). Ma tant’è: al momento si registra la fuga di Perello per un posto al sole lontano dalla zona riservata al gruppo salviniano. Con il quale evidentemente non è riuscito a Lega…re. E allora avanti tutta all’insegna del “meglio solo che male accompagnato”. Perello olè!