ENEL, CENTRALE A GAS ILLEGITTIMA ? – Domanda insidiosa, non c’è dubbio. Ma non per i pentastellati, che mostrano di avere in proposito le idee chiarissime. E – per illuminare una scena dai contorni decisamente grigi per la posizione ondivaga di non poche forze politiche – i rappresentanti del M5S si sono assolutamente dichiarati contrari ai gruppi a turbogas in quel di Torre Valdaliga Nord. Perchè una decisione talmente rigida ? La spiegazione arriva dall’ex sindaco Cozzolino e dall’ex assessore all’ambiente Manuedda, reduci dall’incontro avuto al Ministero dei Beni Culturali con la dottoressa Anna Laura Orrico, capo della segreteria tecnica del sottosegretario al Mibact. Ebbene dal tandem grillino sono state illustrate le motivazioni per cui “la Centrale a gas – parole testuali – è inaccettabile sia dal punto di vista sanitario e ambientale sia, soprattutto, da quello paesaggistico”. Insomma il colpo di scena, evidentemente tenuto per lungo tempo gelosamente in canna e al riparo da spiate “ammazza sorpresa”, è esploso in maniera netta, clamorosa e addirittura assordante. Come mai un gesto così determinato ? Cos’è che ha spinto lo “stato maggiore” del Movimento a compiere un passo tanto spedito ? “Lo spiccato senso civico che ci impone di informare i cittadini qual è la verità vera riguardo argomenti di estrema serietà ed importanza per la tutela della salute pubblica oltrechè di questa zona che non riesce a trovare un po’ di sollievo – rispondono con naturalezza e senza scomporsi, Cozzolino e Manuedda – In virtù di ciò abbiamo evidenziato che nell’area di Tvn la Centrale è vietata dal PTPR e si tratta di un aspetto non secondario, al contrario fondamentale e determinante per supportare la nostra tesi. Che è quella di non accettare per nessunissimo motivo l’idea dell’installazione di un’altra struttura poco, anzi per niente “amica” del territorio”. Sicuro, coerenza e lucida illustrazione della situazione, concernente il progetto dell’Ente Elettrico, non fanno difetto ai due ex amministratori di Palazzo del Pincio. E si capisce ancora meglio quando aggiungono: “Del divieto accennato Enel è perfettamente consapevole e difatti intende chiedere una deroga, subordinata al parere preventivo e vincolante del Mibact”. Altro passaggio, questo, così preciso da consentire ai pentastellati, e c’è da credere ad ogni ambientalista, di schiacciare il pedale dell’acceleratore e far salire il motore della protesta al massimo dei giri. “La legge statale sul punto non fa una piega – sottolineano in grassetto i due – I piani paesaggistici regionali, sarà bene ficcarselo in testa, non sono derogabili”. In considerazione di quanto affermato con forza (“e senza tema di smentita”, ribadiscono a petto in fuori ), sicuramente per non farsi mancare niente, arriva pure una sorta di invito che sa di sfida all’apparato centrodestrorso. “Il sindaco e l’intera squadra che lo sostiene – propongono – anziché concentrarsi sull’assegnazione di incarichi e poltrone, non sprechino la splendida occasione di evitare l’irrimediabile guasto che deriverebbe dalla Centrale a turbogas. Per l’ennesima volta esortiamo l’avvocato Tedesco ad utilizzare le facoltà concessegli dal Regio Decreto per stoppare l’iniziativa di Enel. Ci sembra che la prova dell’efficacia di suddetto Decreto sia arrivata dalla sentenza sulle prescrizioni relative al funzionamento del forno crematorio: avallata la nostra delibera che non pochi degli attuali consiglieri di maggioranza hanno incredibilmente e ignorantemente sbeffeggiato”. Vabbè, che ci scappi del veleno tra forze (politiche) contrapposte è un’abitudine più che consolidata. Il nocciolo della (vera) questione è invece rappresentato dal nuovo, chiacchieratissimo progetto dei gruppi a turbogas in quel di Tvn, non posto al centro del dibattito partitico con l’assiduità che meriterebbe. Significa forse che non interessi il giusto ? interrogativo inquietante, soprattutto se si pensa al prezzo pagato in lunghissimi settant’anni, costellati di inquinamento atmosferico e di numerosissime patologie causate dalla scarsa salubrità dell’aria. Secondo voi, qual è la risposta giusta? Ossia…
… COSA ACCADRA’ A TORRE NORD ? – Calma, pur non disponendo della palla di vetro, proveremo ad azzardare una timida previsione. Intanto echeggia un’obiezione: questa rubrica stavolta è interamente dedicata ad Enel e dintorni ? Quasi. Anche perché ci troviamo paradossalmente nel bel mezzo di una situazione decisamente ibrida. Nel senso che è sfuggente, non ha una sua linearità per via della traballante posizione fino ad oggi assunta da tutti, nessuno escluso, gli schieramenti che “alloggiano” nell’aula Pucci. Sicuro, sia i rappresentanti della maggioranza che quelli dell’opposizione, al di là delle dichiarazioni di facciata, non sembrano così determinati da farli considerare, senza se e senza ma, distinti e distanti dal gigante energetico che, secondo le sole e comunque indefesse associazioni ambientaliste, da quasi un secolo dispone di questo territorio a proprio piacimento. Sono difatti troppi i dubbi che rendono irraggiungibile la certezza di intravvedere la sfavillante sagoma delle sospiratissime “rinnovabili” e che confermano l’inossidabile mantra “è vero tutto e il suo contrario”, caro ai signori politici. Cozzolino e Manuedda, con piena cognizione di causa e conoscenza delle leggi vigenti, hanno posto l’accento sulla inderogabilità dei piani paesaggistici regionali. Ma allora, ci si chiede, come è possibile che proprio di recente, in commissione al Senato, i grillini abbiano ritirato gli emendamenti ostili al turbogas ? Altra spiegazione non si può dare se non quella che tra i pentastellati nazionali e quelli territoriali (ad esempio civitavecchiesi) manchi il collegamento, altrimenti nelle dorate stanze di Palazzo Madama il comportamento dei rappresentanti del M5S avrebbe dovuto ricalcare per filo e per segno quel che oggi viene rimarcato dai due ex amministratori. E, per completare l’opera, scommettereste un centesimo sulla contrarietà degli esponenti di centrodestra al progetto dell’Enel ? I leghisti e i “tedeschiani” sintonizzati sulla medesima lunghezza d’onda dei salviniani (che rappresentano la spina dorsale della maggioranza ) a più riprese hanno ribadito “sosteniamo con forza che la centrale a gas sarebbe l’ennesimo danno per la nostra città sia dal punto di vista ambientale che da quello occupazionale”. Sanno però benissimo che sarà il Governo a promuovere o bocciare il nuovo piano per Tvn e pertanto è impensabile che i centrodestrorsi nostrani oserebbero tracciare una sorta di Linea Maginot per impedire il passaggio del testimone tra il carbone e il gas. Risulta forse che Salvini, Meloni e Berlusconi (oltre a tantissimi piddini e ai renziani, bene inteso ) siano contrari a fonti energetiche di qualsivoglia tipo o ad esempio (divagare leggermente non è peccato…) agli inceneritori ? E allora eccoci giunti alla strizzata dello straccio: cosa accadrà a Torre Valdaliga Nord ? Esattamente quello che uscirà fuori dal cilindro del Governo. Cioè: 1) Il “no” al gas che significherebbe l’avvio di una stagione finalmente da “rinnovare” di sana pianta; 2) Il “si” che farebbe disperare chi s’è battuto contro l’ennesima servitù, che non promette di far vivere la gente sotto un cielo carico di salubrità. E in quest’ultimo caso tirerebbero un sospiro di sollievo coloro che, malgrado l’opportunistico “non vogliamo il gas a Tvn”, si rifugerebbero nell’immancabile dichiarazione di comodo “impossibile opporsi alle decisioni che calano dall’alto”.
AAA ASSESSORE CERCASI – Tempo di Covid-19, paura di contagi, esercizi commerciali deserti o quasi. Il timore paralizza le persone e spegne la voglia di visitare i negozi. E il settore ne risente, eccome !!! La crisi è profonda. Paurosa. Ingigantita, poi, dal vuoto istituzionale che certamente non schiude orizzonti speranzosi per gli esercenti sull’orlo (e in molti casi addirittura ben oltre !) di una devastante crisi di nervi. Vuoto istituzionale, s’è detto. Creatosi, come si sa, dal giorno (ormai remotissimo ) in cui venne deciso dall’establishment del Pincio, sindaco in testa, di rimuovere l’assessora Pescatori. La quale si ha sempre più l’impressione che sia stata fatta fuori, principalmente, perché troppo ben vista (e profondamente stimata) dai commercianti per peculiarità indelebili e apprezzate come la competenza e la capacità di risolvere problemi apparentemente astrusi. Alla già difficilissima situazione, figlia di questo maledetto coronavirus, si è dunque aggiunta la mancanza di iniziative e di fattivo decisionismo da parte di chi non è mai riuscito (e persevera in maniera evidente, se è vero che si alza sempre di più la protesta degli operatori del commercio) a far dimenticare la bravissima esponente in quota Lega. E ci si chiede: come colmare la profonda lacuna ? A quanto pare nel Palazzo non si respira aria di nuova nomina dell’assessore: stando pure ai media la bocca cucitissima dell’avvocato Tedesco ne sarebbe la prova provata. Circola tuttavia una voce secondo cui, tra i consigliori del Primo Cittadino, ci sia chi vorrebbe ricorrere all’affissione sul portone principale del Comune di un mega cartello con al centro la scritta a caratteri cubitali “AAA ASSESSORE AL COMMERCIO CERCASI” e in basso (in neretto) “Gli aspiranti all’importante carica, per informazioni e presentazione dei curricula possono rivolgersi alla segreteria del Sindaco. Successivamente, esaminati con la massima attenzione i vari profili, verrà effettuata la (inoppugnabile) scelta”. Allora ? Trovata niente male. Ma nessuno avrebbe da ridire se facesse sbellicare dalle risa la Pescatori.