Cattivi pensieri, a cura di Giampiero Romiti

Nuovo fondo del noto giornalista. Fra i temi l'inquinamento e la politica cittadina

CPC STRIZZA L’OCCHIO AD ENEL – Cos’è, un titoletto propedeutico alla cazzata del giorno? L’uomo se ne sta seduto beatamente al bar: distanziamento preciso, mascherina delicatamente “stesa” su bocca e naso, condizioni ideali per trascorrere una mezz’ora spensierata e da dedicare alla lettura. Accarezza i tasti dello smartphone et voilà spunta l’irrinunciabile notiziario. Tra un “pezzo” di politica e di sport s’imbatte nel “titoletto” suddetto. E immediatamente viene assalito dal dubbio di trovarsi di fronte ad una fregnaccia troppo colossale per essere vera. “Possibile – rumina fra sé e sè il buonuomo – che la Compagnia Portuale, da sempre incrollabile baluardo della salute pubblica e protagonista assoluta di mille battaglie in difesa del territorio vessato da poteri forti rivolti solo ed esclusivamente al profitto, sia stata “sedotta” da Enel e lo inviti ad affrontare insieme “il viaggio della resurrezione” dello scalo marittimo e dell’intero comprensorio?”. Il pensieraccio ci sta. Ma la realtà non si trova assolutamente segregata in una cella sprangata a tripla-quadrupla mandata. E’ figlia ( questa realtà) della spasmodica ricerca da parte del presidente della Cpc, Enrico Luciani, di trovare il guizzo per rimettere sulla rampa di lancio la portualità e i propri camalli, storditi e manco poco dalla violenta, e tuttora gravissima, crisi causata dal maledetto coronavirus. E una delle chances maggiormente valide, secondo Luciani, è quella di puntare gran parte delle fiches a disposizione su un ambizioso progetto logistico. “ Che – rimarca – va condiviso con l’Ente Elettrico per rilanciare porto e città”. Convintissimo di aver piazzato un sensazionale e geniale colpo, il (fu) leader di una sinistra estrema (che non c’è più) con la sua meravigliosa, tipica foga che l’ha reso personaggio a tutto tondo aggiunge: “Mi permetto di consigliare alle istituzioni cittadine di non perdere tempo dietro a progetti  improponibili, e letteralmente imbarazzanti, perché creati ad arte con lo scopo di disorientare l’attenzione pubblica e sviarla dalle uniche e fattive occasioni di sviluppo”. Dichiarazione senz’altro impegnativa. E comunque fermissima “dal momento che – sottolinea con maggiore enfasi il numero uno della Compagnia Portuale – la logistica è il settore che ha la forza di far impennare il Pil nazionale e locale. Per questo ritengo che il “piano” elaborato da Enel sia da prendere in considerazione con la massima determinazione”. E, tanto per gradire, un finale scoppiettante: “Bene inteso però che la “conditio sine qua non” dovrà essere che detto progetto venga portato avanti da persone veramente competenti, da una politica sana e da un Ente (Nazionale Energia Elettrica – ndr -) che condivida finalmente i propri interessi col territorio, evitando così che qualche speculatore miri esclusivamente ai propri interessi. Solo a queste condizioni si potrà guardare con ottimismo al futuro e sarebbe un guaio gigantesco se perdessimo una simile opportunità. Riteniamo che scalo marittimo e parte del sito di Tvn siano i luoghi ideali per sviluppare progetti innovativi di logistica applicata all’economia circolare del riutilizzo di infrastrutture esistenti”.  Così parlò Luciani. Bene? Per i suoi seguaci, sicuramente. Ma crediamo sia lecito esprimere qualche “cattivo pensiero” . (1) – Affermare che l’intenzione del buon Luciani appaia apprezzabile, ci sta. Ma alcuni passaggi della non brevissima esposizione del “principe dei camalli” , sanno tanto di “lezioncina” che, almeno a noi, non ha incantato neppure un po’. Non perché Luciani, in qualità di manager della più importante azienda cittadina (che ha assoluto bisogno di ritrovare lo slancio necessario per garantire il meglio ai propri soci-dipendenti) , abbia deciso di “corteggiare” il gigante energetico che, la sua storia personale insegna, non è mai stato considerato un modello da seguire. Ma per la semplice ragione che l’essenzialità della logistica è, di fatto, una sorta di scoperta dell’acqua calda, che non ha la forza di scatenare entusiasmi irrefrenabili. E’ difatti lecito chiedersi come mai, a suo tempo, venne bocciata, e addirittura schifata, l’idea del Terminal Cina dell’allora presidente dell’Autorità Portuale, Gianni Moscherini. Eppoi, quali sarebbero “i progetti improponibili e letteralmente imbarazzanti, creati ad arte per distogliere l’attenzione pubblica ?” (Specificarli in maniera chiarissima è corretto e ci sorprende che uno diretto e verace qual è Luciani preferisca lanciare il sasso e nascondere la mano) ”. Ancora: chi sarebbe “il novello speculatore” avvinghiato solo ed esclusivamente ai  propri interessi? (aridaje con ‘sta anonimia del cazzo!)” Infine: d’accordissimo sul riutilizzo di infrastrutture esistenti e allora chiediamo ad Enrico Luciani se non sia pure interessante affrontare (e risolvere) con decisione il “caso Privilege”: dovesse la situazione del “famoso” cantiere continuare a restare (irrimediabilmente ?) paralizzata, perché non prendere in esame l’utilizzo dell’amplissimo spazio (dove fa pessima mostra di sé il superyacth col quale Brad Pitt e Angelina Jolie avrebbero dovuto solcare i mari) proprio per il settore della logistica? (2) – Guai a ciurlare nel manico: il Luciani-pensiero riguardo al progetto che però non si conosce perfettamente bene, non si presta (ci mancherebbe!) ad alcun pregiudizio. Non ci convince però la totale contrarietà del presidente di Cpc verso chi porta avanti con convinzione e dati scientifici, opinabili finchè si vuole ma interessanti, l’idea dell’abbandono definitivo del combustibile fossile e l’apertura alle energie rinnovabili. Insomma un concetto virtuoso soprattutto se si tiene conto del salatissimo prezzo pagato dalla nostra città all’assoggettamento ad emissioni cariche di tossicità, che si protraggono, non  dimentichiamolo mai !, da settant’anni. Non capiamo del tutto, pertanto, Luciani quando incentra il suo ragionamento sulla fondamentalità della logistica. Che sarà pure un toccasana per lo sviluppo del porto ma che, al tempo stesso, non entra in rotta di collisione, ad esempio, con il ricorso all’idrogeno o altri elementi, utili per rendere l’aria che si respira finalmente più salubre. Luciani, in conclusione, interpreti, con piena legittimità e competenza, la sua politica manageriale epperò eviti di spegnere il sogno di tantissima gente, specie delle giovani generazioni, di ritrovarsi una Civitavecchia liberata dall’ossessione dell’inquinamento. Perché fino ad oggi il solo progetto che si sarebbe dovuto considerare improponibile porta la firma di quei poteri forti, che hanno sempre vietato l’attuazione di un sistema capace di impedire lo spargimento di tonnellate di veleni assassini.

PER QUALCHE POLTRONA IN PIU’… – … si prevede bagarre all’interno della maggioranza di Palazzo del Pincio. Ricordate il fantastico film di Sergio Leone “Per qualche dollaro in più”? Praticamente siamo lì. Con la differenza che il western, che ha fatto la storia della cinematografia non solo italiana, si pregiava della colonna sonora del grandissimo Ennio Morricone, al quale Ciivitavecchia ha avuto il pregio di tributare il massimo degli onori. Per le poltrone che la coalizione centrodestrorsa dovrà assegnare, la musica sarà invece scritta dal sindaco Tedesco, che non potrà disinteressarsi dei “suggerimenti” di coloro che dalla spartizione degli incarichi, finora avvenuta, non hanno ricevuto neppure le briciole. Veniamo comunque al punto ovvero alle poltrone su cui non pochi sbavano dalla voglia di poterci affondare le proprie chiappe. Una delle più ambite è quella del Teatro Traiano e, stando ai rumors che non mancano mai (e neppure si fanno gli affaracci loro), i più accreditati a ricoprire l’ambitissima carica di direttore artistico sarebbero l’architetto Mirko Cerrone il cui feeling  con il Primo Cittadino parrebbe particolarmente intenso e Enrico Maria Falconi, che per le sue comprovate competenze nel settore teatrale potrebbe avere maggiori chances rispetto a colui che viene indicato come il suo competitor (appunto Cerrone). Allora, scelta difficile? Effettivamente è arduo azzardare un “pronostico” netto, ma striscia un’indiscrezione niente male, che offrirebbe la splendida occasione al buon Tedesco di non sfogliare la margherita. Cioè? Due nomine: Sovrintendente (Cerrone) e Direttore Artistico (Falconi). Quindi? Chi vivrà vedrà. Altra casella da riempire quella del “capo” dell’Osservatorio Ambientale e in pole position si troverebbe Iacomelli(Ivano?), anch’egli appartenente al cerchio magico “tedeschiano”. Al riguardo, tuttavia, arrivano degli spifferi così fastidiosi dai banchi della maggioranza da far pensare che infurierà una durissima battaglia per l’acquisizione di questo incarico: in particolare, stando agli informati a prova di bomba, addirittura lo pretenderebbe la “troika” che occupa gli scranni riservati al gruppo misto (Frascarelli-Marino-Perello). (Ri)quindi? Bè si profila un altro match dall’esito incerto e perciò da seguire senza la minima distrazione. Infine si fa strada l’ipotesi (che avrebbe del clamoroso e manco poco) di “arricchire” (sic!!!) Cpc con un direttore generale:  ebbene, all’arrapante pensiero di diventarlo già qualcuno (della maggioranza) si trova in trance. Decidesse l’establishment del Pincio di avvalersi di una “figura” del genere per rendere più performante la municipalizzata, si scatenerebbe una furibonda lotta. Sicuro, al mille per cento!

AMBIENTE, QUALE FUTURO ? – La risposta secca, che tutto è meno che musica per le orecchie dei cittadini, l’ha fornita (mercoledì scorso) il quotidiano Il Messaggero con il titolo a sei colonne : “Enel ribadisce:Torre Nord andrà a gas”. A prescindere che siamo arrivati a domenica e non s’è alzato neppure un vagito, da parte di chicchessia, che potesse sia pure timidamente minare la certezza assoluta dell’Ente Elettrico, si direbbe che la città debba prepararsi ad affrontare altri lunghi anni non proprio “ospitali” per polmoni e dintorni. Al carbone si accinge a dare il cambio il turbogas, e dunque sarà, questa, l’occasione per la comunità di casa nostra – anziani e giovani tutti insieme (poco) appassionatamente –  di custodire con cura, e gelosamente, le mascherine anti Covid 19: meglio seguitare ad indossarle per evitare di ingoiare i veleni che voleranno nell’aria. Sì, prospettiva poco allegra. Ma mettiamoci l’anima in pace: al peggio (dal punto di vista ambientale) per Civitavecchia non c’è mai fine!