TUTTO TURBOGAS (1): L’IDEA DI “CITTA’ FUTURA’… – è quella di dare un sonorissimo calcio là dietro dove solo nelle occasioni… speciali (Quali? Bè, se non lo sapete peggio per voi!!!) batte il sole (e l’illuminazione è una …goduria) e liberarsi definitivamente dalla fottutissima schiavitù di un Co2 (anidrica carbonica), che da settant’anni (lo abbiamo già ricordato la scorsa settimana, ma non finiremo certamente di ribadirlo almeno un altro miliardo di volte perché debbono essere ben presenti i lutti succedutisi con cadenza maledettamente e tristemente puntuale) rende assai dolorosa la quotidianità. Magnifica idea, si diceva. Già. E sarebbe? Quella prospettata dall’ecologista Mario Agostinelli con largo rilievo su “Il Fatto Quotidiano”, e nel corso di una trasmissione televisiva, ovvero un progetto ad idrogeno che “potrebbe essere adattato nell’ambito della riconversione di Torre Valdaliga Nord”. Sì, è proprio questo il sogno dei membri dell’Associazione “Città Futura” (fermamente convinti che l’idrogeno possa costituire il presente e la Civitavecchia di domani finalmente “sanificata” da tutti i veleni che l’hanno intossicata), che invocano un Consiglio Comunale aperto su Tvn e la costituzione di una task force ad hoc. Richiesta addirittura presuntuosa? “Niente affatto – sostiene Agostinelli – Intendiamo far sapere alla cittadinanza che il turbogas è un gravissimo errore”. Affermazione interessante, al tempo stesso supportata dalla certezza assoluta che “il tasso di emissione di diossido di carbonio è così elevato da non riuscire a mantenere l’obbligo che Parigi ci aveva consegnato – spiega in termini scientifici Agostinelli – L’Europa propone, infatti, entro il 2030 una quantità di energie rinnovabili pari al 68% e quindi non si vede dove andrebbe messo il gas, né si capisce perché investirci somme assolutamente inadeguate”. E proprio quest’ultimo aspetto spinge il rappresentante di CF a chiedere e chiedersi: “che senso ha buttare una montagna di euro in questo momento?”. Gli fa eco Ismaele De Crescenzo e lancia un vero e proprio grido d’allarme: “E’ incomprensibile che un tema di vitale importanza per la nostra città sia “circondato” da un assurdo silenzio”. E con accorata convinzione aggiunge: “Civitavecchia ha l’irripetibile occasione di diventare un laboratorio virtuoso per la bonifica dell’intero territorio. Ritengo sia fondamentale formare un gruppo speciale comprendente tutte le forze politiche e sindacali, gli imprenditori e gli esperti”. Bene, il sasso è stato lanciato nello stagno dei partiti, dell’associazionismo (pentastellati, verdi, Legambiente e “SOLE” hanno già annunciato di sposare in pieno il convintissimo punto di vista di “Città Futura”) e delle forze di maggioranza, le quali, in particolare, in più di una circostanza hanno trovato il modo di esprimere la propria contrarietà agli annunciati (da Enel) quattro gruppi a turbogas. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, malgrado si sappia che, con la minaccia della megaitticoltura alla Frasca, parlare ancora di “mare nostro” potrebbe essere miseramente inutile. Addirittura? Bè, già ne è rimasto molto poco e con quella colossale struttura scomparirebbe del tutto.
TUTTO TURBOGAS (2): …PELONE & TOSINI BENEDICONO IL PROGETTO ENEL… – Inutile imprecare, così è anche se non piace. Agli ambientalisti e a chi puntualmente si vieta di sognare la sospiratissima ribellione alla “dittatura” energetica, che ha avuto (e continua ad avere) disastrosi effetti sull’ambiente e quel che è peggio sulla salute. La notizia (scioccante) eccola: la Direzione Regionale delle Pollitiche Ambientali ha dato parere favorevole al piano dell’Ente elettrico, che prevede l’installazione dei gruppi a turbogas in quel di Torre Valdaliga Nord, dove già da tantissimi anni fa il bello (mai) e cattivo (sempre) tempo l’impianto a carbone. Detto parere è stato espresso dal responsabile del procedimento, architetto Paola Pelone, e dal direttore, ingegner Flaminia Tosini. Perfettamente inutile tediare il lettore con tutte le (chilometriche) motivazioni addotte dai due esimi tecnici : ci limitiamo a sottolineare un paio dei passaggi salienti della valutazione, che sicuramente ha fatto felice il gigante energetico. Il primo: “si prende atto che la prevista alimentazione della Centrale a metano comporterà emissioni in atmosfera ridotte rispetto allo stato attuale”. Giudizio così netto da lasciare di sasso poiché non si può pensare che fino ad oggi siamo stati sommersi da valanghe di parole imbottite d’aria fritta, pronunciate da fior di studiosi, che certamente non hanno esaltato la nuova trasformazione fortissimamente voluta da Enel. Altra “perla di saggezza” condivisa dalla Pelone e dalla Tosini che sicuramente farà balzare dalla sedia gli ambientalisti? Pronta: “La Centrale, nel nuovo assetto di progetto, non introdurrà alcun impatto ambientale aggiuntivo sulla componente idrica rispetto alla configurazione autorizzata e in particolare sulle comunità animali e vegetali che la popolano”. Calma e gesso dunque, i civitavecchiesi stiano serenissimi: dopo aver ingoiato per decenni polveri sottili, veleni di ogni genere e tutto il peggio che potesse aggredirli, si preparino a pappare altre consistenti dosi di “leccornie” che saranno una mano santa per polmoni e tutto il resto che ne “beneficerà”. Ed ora? Non rimane che prepararsi (dopo “l’ok” senza se e senza ma al progetto – che Enel s’è “acchittato” a proprio piacimento – della gentilissima “accoppiata” Pelone-Tosini) agli scontatissimi attacchi e contrattachi tra favorevoli e contrari a questa fottutissima idea del turbogas, che scatenerà (speriamo di sbagliarci!) la “classica” guerra tra poveri (per l’insaziabile libidine del solito potere forte che, sulla scorta del “divide et impera”, dispone di Civitavecchia come meglio crede e desidera) e l’immancabile resa della città intera.
TUTTO TURBOGAS (3): … LA LEGA“SPARA” SU PD E M5S… – Gaudenti secondo il proprio collaudatissimo clichè (fotografico), i salviniani “de noantri” sbeffeggiano piddini e pentastellati e sibilano: “C’è chi si attribuisce patenti di purezza e sparge sospetti sull’amministrazione , poi dalla Capitale arriva il provvidenziale parere preconfezionato e tanti saluti alla collaborazione tra istituzioni. Col risultato – girano il dito nella piaga – di ritrovarci con la Regione, che spiana la strada al turbogas a poche ore dalle passerelle propagandistiche dei soggetti vicini alle forze che sostengono il governatore Zingaretti”. Non finisce qui. E i consiglieri comunali leghisti piazzano un pesantissimo “carico da undici” che stordisce: “Non ci sembra affare di poco conto che a promuovere il progetto Enel sia stato, tra l’altro, un affermato dirigente che anni addietro, proprio nella nostra città, ricoprì la carica di assessore all’ambiente di una giunta di centrosinistra (il riferimento alla dottoressa Tosini non è assolutamente casuale – ndr -)”. Nessun dubbio, botta tremenda. Che accende vieppiù il fuoco della polemica di Giammuso&Co., che randellano di santa ragione sia Pd che M5S “i quali per il territorio sono il problema e non la soluzione”. E come conclusione, la classica lisciata di pelo ai cittadini “che possono dormire sonni tranquilli poiché la nostra coalizione manterrà le promesse fatte in campagna elettorale. Siamo infatti convinti – passano e chiudono – che la via da seguire sia assolutamente quella che porta ad un forte investimento sulle energie rinnovabili”.
TUTTO TURBOGAS (4): … E STEFANO GIANNINI RIBATTE CON DECISIONE – “Quanto dichiarato dai tecnici della Pisana, non è attinente alle scelte politiche e strategiche di un Ente”, tuona il giovane segretario del Pd. Ed è l’immediata reazione agli attacchi al vetriolo dei leghisti. “Il deliberato delle dottoresse Pelone e Tosini – spiega Giannini – valuta soltanto se quanto presentato sia a norma di legge”. Non c’è pertanto nulla di scandaloso, a detta del leader locale piddino, che possa o debba essere attribuito al partito zingarettiano. E a conferma di ciò, Giannini rimarca che “riguardo alla linea energetica, il Pd sta combattendo una battaglia in difesa del patrimonio ambientale e sanitario del territorio e non ci sarà nessun parere di valutazione tecnico-legale che ci farà indietreggiare. Proseguiremo – insiste – sulla strada intrapresa valutando, nel frattempo, una valida alternativa per lo sviluppo ecosostenibile, come sembra essere l’idrogeno green”. Infine la stoccata della serie come mi canti ti suono: “Cari leghisti, avete “rispolverato” il passato della Tosini? Benissimo, allora mi rallegro – ironizza Giannini – che, nonostante la linea salviniana sugli inceneritori, sosteniate la tesi delle energie sostenibili e siate diventati nemici acerrimi dei combustibili fossili”. E con ritrovata seriosità, conclude: “L’auspicio è che, coerentemente a quanto già dichiarato in sede di conferenza dei servizi, successiva alla Via, il sindaco Tedesco preannunci l’applicazione delle prescrizioni previste dal Regio Decreto 1265/34, articoli 216 e 217,da utilizzare nella prossima Aia con cui potrà stoppare il progetto presentato da Enel”.
TUTTO TURBOGAS (5): CHE DIRE? – Poco, ma non niente. Al di là del parere tecnico (che non può essere considerato esattamente un fulmine a ciel sereno e che è di fatto il millesimo replay di altre situazioni riguardanti essenzialmente l’analisi di un progetto presentato da un’autorevole lobby), conta d’ora in poi solo, esclusivamente e tassativamente il provvedimento (politico) che verrà preso nei massimi consessi regionale e comunale. E’ lì che si “parrà la nobilitate” degli schieramenti, soprattutto di maggioranza (eventualmente “rafforzati” dagli immancabili voltagabbana): vale per quel che ha sostenuto Giannini ben sapendo che alla Pisana “regnino” i suoi “compagni” spalleggiati dai grillini e vale per gli arrembanti rappresentanti della Lega che, così come i propri alleati di governo (civitavecchiese), alle chiarissime manifestazioni verbali anti turbogas saranno chiamati a far seguire fatti concreti. Come? Con un voto lapalissiano in aula. Dove, alla stessa stregua di quando ti trovi in un’aula giudiziaria sotto giuramento (verità, nient’altro che la verità!), sei obbligato a dichiarare inequivocabilmente un “sì” o un “no” all’atto messo in votazione. Sai com’è, di colpi di scena clamorosi è zeppo il libro della storia politico-amministrativa cittadina. Il più eclatante sicuramente quello attinente alla riconversione a carbone. Tuttora nitido lo spettacolo che venne rappresentato sul “palcoscenico” di un’aula Pucci – incandescente e spaccatimpani per il frastuono prodotto in platea dal foltissimo pubblico presente – tra un turbinio di solenni dichiarazioni (“per evitare una iattura così terribile, sono pronto ad incatenarmi ad una delle ciminiere dell’Enel”; ”non diventeremo mai schiavi di un combustibile fossile così inquinante”; “inaccettabile un simile attentato alla salute pubblica” e via blaterando). Insomma: tranne qualche bastian contrario, tutti allineati, coperti e più che mai paladini irriducibili di un ambiente e di una popolazione da mettere al riparo dall’attacco mortale che avrebbe, al mille per cento, portato quell’orrendo mostro chiamato carbone. Fosse stata presente, tra la folla, l’insuperabile Mina avrebbe intonato “chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere”. Finì infatti come ben si ricorda. E l’angoscia più palpabile è che oggi tutti, nessuno escluso, si dichiara contrarissimo alla pretesa dell’Ente Elettrico di ricorrere ad un’altra fonte inquinante. Ma, per dirla con Lorenzo il Magnifico, del doman non v’è certezza. S’ode una voce: perché ‘sto pessimismo? Fulminea la risposta: per via del più profondo disprezzo scolpito in un passato incancellabile.
“TASSE ALTE SERVIZI BASSI” – E’ quel che si verifica nella nostra (ex) bella città d’incanto e con tono apprezzabilmente deciso lo ha sottolineato l’assessore al bilancio Emanuela Di Paolo, che merita un fragoroso applauso per aver esibito competenza e assoluta franchezza nel corso di una trasmissione televisiva. Alla domanda “tra i numerosi obiettivi che intende centrare, qual è quello che ritiene di primaria importanza?”, senza esitazione ha risposto “sicuramente non sono pochi i problemi da affrontare, ma a mio avviso occorre anzitutto impegnarsi fortemente per migliorare i servizi, che certamente non si trovano in sintonia con il gravoso esborso di denaro, da parte dei cittadini, per le tasse”. Dichiarazione condivisibile, tenuto conto che dai salatissimi balzelli è più che logico aspettarsi un’adeguata attenzione in ogni settore essenziale per una gradevole quotidianità. PS – A proposito di servizi che lasciano a desiderare, piovono in redazione parecchie e risentite lamentele per la scarsa pulizia della città. Bene, anzi male. Ai “signori” di Csp l’invito a prestare maggiore e migliore cura per strade e altri “punti” che non fanno bella mostra di sé. Si tratta di un loro compito imprescindibile. Giusto?