Cattivi pensieri, a cura di Giampiero Romiti

Il corsivo del noto giornalista si concentra sul caos di Csp, l'esternalizzazione dei servizi e il passaggio dal porta a porta alla raccolta stradale

ECCO MAGGIO, MESE NUOVO VITA NUOVA? – Vallo a sapere. Non ci resta che sperarlo, naturalmente. Intanto, però, non possiamo dimenticare gli ultimi dieci giorni del trascorso Aprile, che hanno regalato un caleidoscopio di attacchi e contrattacchi (sia tra forze d’opposizione e governative che tra quelle della stessa “parrocchia”), capaci di rendere frizzante una quotidianità fin troppo pallosa, oltrechè apprensiva, per via del coronavirus. Allora sotto, vediamo cos’è che ha contribuito a farci sorseggiare un po’ di sana allegria. E, come sopra accennato, a registrare sorprendenti fibrillazioni tra colleghi di maggioranza evidentemente… scollegati.
M5S VS CARBONE, SCONTRO “MATEMATICO” – E’ ormai una lotta continua tra il presidente di Csp e i pentastellati. I quali, senza tanti complimenti, lo invitano a fare bene i conti e soprattutto a guardarsi dagli amici (della maggioranza, evidente!). “Carbone sostiene di aver trovato un “profondo rosso” ovvero un deficit pauroso – attaccano i grillini – ma le cifre fatte chissà da dove son saltate fuori”. “E – aggiungono – va precisato che “l’attuale consiglio di amministrazione, privo di un membro, percepirà 109.000 euro, come deciso dall’assemblea dei soci, mentre il precedente ne “intascava” circa 170.000 all’anno, comprensivi di parte variabile che veniva erogata solo al raggiungimento dei risultati. Ci sembra – alzano il volume della voce – che si tratta di cifre nettamente diverse dai 670.000 euro sparati, così come il mezzo milione di rimborsi riguardanti il biennio 2018/2019. Il totale dei sopraddetti rimborsi è stato invece, più o meno, di 90.000 euro”. E poi sottolineano, i pentastellati, altre particolarità: 1) “Adesso sappiamo che nell’azienda c’è un solo dirigente, peraltro assunto nel 2007 a tempo indeterminato senza alcuna procedura di pubblica selezione”; 2) Oggi apprendiamo che in Csp agisce un gruppo non meglio identificato di dirigenti interni, i quali evidentemente erano già presenti quando le municipalizzate hanno raggiunto 40 milioni di debiti, risolti dalla nostra amministrazione senza chiedere neppure un euro ai cittadini”; 3) “Questi stessi “signori” si ridurranno lo stipendio? Bella mossa! Ma come mai la stessa generosità non l’hanno manifestata durante il nostro piano di risanamento?; 4) “Per quel che concerne le consulenze, bisogna considerare che il passaggio da cinque elefantiache società ad una sola richiedeva competenze particolari, in considerazione essenzialmente delle numerose cause (legali – ndr -) sopravvenute e che, per una realtà che fattura 20 milioni annui, la spesa di 800.000 euro è assolutamente nella norma; 5) “Vorremmo che Carbone spiegasse la ragione dell’utilizzo da oltre un anno degli interinali, essendo cessate le esigenze temporanee o eccezionali, conseguenti all’avvio della differenziata porta a porta”. Ecco, la gragnuola di colpi bassi, è servita. Ma, francamente, non esalta più di tanto. Anzi, come sempre più di sempre, ricalca il solito, immancabile ping pong di accuse tra chi c’era prima e chi gli è succeduto, secondo l’insopportabile rottura di coglioni dello spoils system. Che, si sa, nove volte e mezzo su dieci riesce nella piramidale impresa di spingere al timone degli Enti pubblici personaggi di infima levatura e di scarsa capacità manageriale . E’, difatti, il mezzo più comodo, lo spoils system, per premiare gli amici degli amici e, maggiormente, i trombati nelle tornate elettorali. Di qui lo scambio di “pappine”,che non avverrebbe se il bastone del comando delle “partecipate” venisse affidato a persone preparate e prive di lacci e lacciuoli partìtici. PS – Insomma è la solita sòlfa: dove si trova la verità? Comunque per mettere in fuga dubbi, perplessità e perdita di credibilità, un utile consiglio al presidente Carbone sarebbe di rimettere mano alla calcolatrice e verificare con assoluta certezza, che i conti fatti non sgarrano neppure di cinquanta centesimi. Dopodichè di infiocchettarli e di farli recapitare ai pentastellati. Per dimostrare che la matematica non è un’opinione! E a proposito di spoils system, nessun riferimento a Carbone che, per il bene e il soddisfacente stato di salute dell’azienda, ci auguriamo possa andare in controtendenza.
GRILLINI E D’OTTAVIO IN ROTTA DI COLLISIONE – Ancora i consiglieri comunali del M5S di scena, impegnati a smontare alcune dichiarazioni rilasciate, in un’intervista, dall’assessore ai LLPP D’Ottavio. “Al quale – ironizzano – il Covid deve aver annebbiato la memoria”. Perché mai ? “Ha rivendicato la paternità di opere – spiegano – da ricondurre, invece, alla nostra amministrazione”. E quali sarebbero queste opere? “La rotatoria di via Adige – ecco l’elenco – i marciapiedi di via Galilei, il ripristino di strada e marciapiede su via Terme di Traiano. E poi, già che ci siamo, gli ricordiamo che stiamo ancora aspettando una risposta sull’impiego di risorse pubbliche per la riparazione di guasti idrici di competenza di Acea e che rassicuri i bambini, i giovani, gli atleti e gli amatori sullo stato in cui versa il PalaGalli dato che, a dispetto dello stanziamento, nel previsionale, di 150.000 euro per manutenzioni strutturali, dei lavori non s’è vista traccia. Assessore, ci dica, è agibile lo Stadio del Nuoto? E quei soldi dove sono andati a finire?”. Immediata la replica di D’Ottavio. “Si tratta di una polemica inutile – afferma con sicurezza – In soli otto mesi siamo riusciti a risolvere problemi lasciati insoluti dai grillini. E gli elettori se ne sono resi conto, tanto è vero che li hanno sonoramente bocciati. Sono pronto – conclude l’assessore – ad un confronto pubblico, in una delle piazze cittadine, per mettere sul piatto della bilancia il nostro e il loro operato”. Benissimo. E, per quanto ci riguarda, facciamo un tifo sfrenato perché la “sfida” avvenga davvero. In tal caso, evviva!, si avrebbe, tra l’altro, la possibilità di sentir parlare delle “carenze strutturali”( rilevate dai valenti tecnici dei Lavori Pubblici), che il baldo D’Ottavio non s’è mai degnato di specificare con esattezza. Soprattutto, poi, sarebbe l’occasione giusta per sapere se rappresentino un pericolo per la pubblica incolumità. PS – L’auspicabile “faccia a faccia” sulle “carenze strutturali” del PalaGalli darebbe, inoltre, la magnifica opportunità al sindaco di svelare, una volta per tutte, l’arcano. Sindaco che, vale sottolinearlo, ha pure l’onore e l’onere dell’incarico di assessore allo sport e come responsabile del settore può gettare finalmente un abbagliante fascio di luce, con la sua raffinata oratoria, sulla vicenda. Che se continuasse a restare “orfana” di una chiara,anzi chiarissima spiegazione diventerebbe un vero e proprio “caso”.
FUOCO AMICO SU CSP – Che aria tira dalle parti della stanza dei bottoni di Palazzo del Pincio? Nervi tesi? Chi sa tutto dei centrodestrorsi, che guidano la città, sdrammatizza e taglia corto: “Va benone. Se spunta, è solo qualche mal di pancia passeggero”. Sarà pure così, ma intanto tra il capogruppo leghista, Cacciapuoti, e la pasionaria della “Svolta”, Fabiana Attig, non sembrerebbe che corra buon sangue. Il salviniano è andato giù duro, mollando una sonora sberla al presidente di Csp, avvocato Carbone, reo, a suo dire, di essere ricorso ad una consulenza “ in barba a quanto caldeggiato dal sindaco – ringhia a brutto muso – e questo non ci trova assolutamente d’accordo”. E rincara la dose:” E’ sbagliata la decisione presa dal presidente dell’azienda. Siamo disposti a far fronte all’emergenza finanziaria di Csp, a patto, però, che venga presentato un efficace piano di risanamento, tuttora di là da venire, contenente le proposte del socio unico. Tedesco intervenga subito”. Parole al vetriolo, non c’è dubbio. E la reazione della Attig è stata addirittura tempestosa. “Resta incomprensibile l’intemerata del leghista contro una dirigenza nominata direttamente dal sindaco – sottolinea con forza – Assurda la critica a Carbone per la consulenza conferita ad un ingegnere ambientale di cui c’era urgente necessità. Deve essere chiaro il concetto – conclude con una “botta” mica da poco – che i manager scelti dal Primo Cittadino ne sanno più di quelli, che ogni giorno trovano qualcosa da ridire senza avere la benché minima cognizione di causa”. Ebbene sì: una spingardata paurosa, questa. Dal significato limpido come acqua di fonte ossia “cari leghisti sarebbe opportuno che teniate la bocca chiusa, è illogico aprirla e darle fiato”. Chissà se quel tizio, che ritiene di sapere tutto dei centrodestrorsi, sarà sempre dell’avviso che la convivenza tra i vari esponenti del governo cittadino procede alla grandissima. PS – Sia Cacciapuoti (“Intervenga Tedesco) che la Attig (“Carbone l’ha “incoronato” Tedesco”), seppure da posizioni diverse, hanno invitato il Primo Cittadino a farsi sentire ma, almeno ufficialmente perché nessuna nota di stampa è saltata fuori, non s’è registrato da parte sua neppure un interventino piccino picciò che potesse riportare il sereno tra i suoi due soci di maggioranza.
A PROPOSITO DI MASCHERINE ANTI COVID… -… l’UGL ha rivolto parole di grande apprezzamento alle farmacie per aver fornito un prodotto indispensabile alla protezione dal terribile coronavirus senza il pur minimo sfruttamento economico. Si evidenzia difatti in una nota: “Dovrebbero essere apprezzate e non demonizzate , come accaduto, per le iniziative intraprese in maniera scrupolosa. Ribadiamo il nostro più vivo ringraziamento ai farmacisti”. Applausi al sindacato (che si scrive UGL ma si legge Fabiana Attig)? Nessun dubbio: certamente. C’è da chiedersi, però, se la gratitùdine espressa abbia fatto felice il sindaco Tedesco. Il quale, quanto a farmacie&mascherine, s’era risentito “per non essere stato consultato” per discutere della “calmierizzazione” dei costi delle mascherine stesse. E, dopo il pubblico elogio “ugillino”, ha sfornato una laconica replica: “Resta il fatto che qualcuno ha speculato”. PS – Evidentemente il Primo Cittadino non se l’è sentita di svelare chi ha profittato della pandemia per praticare esagerati sovrapprezzi, ma meglio sarebbe stato non ricorrere ad un vago “qualcuno”. Generalizzare e fare di tutte le farmacie un fascio, sai come avrà fatto saltare di gioia gli addetti del settore!
MENO MALE CHE ERNESTO C’E’ – Hanno parafrasato il noto e orecchiabile motivo musicale dedicato al mitico (per loro) Silvio, gli esponenti di Polo Democratico, Lega e Forza Italia. E bisogna riconoscere che, intonatissimi, sono riusciti, con un’esaltazione fantasmagorica dei meriti del sindaco, a mandare in irrefrenabile delirio i propri aficionados. Sì, maiuscola performance quella della “troika” e siamo convintissimi che il sindaco Tedesco (di nome Ernesto, appunto), estasiato dalla celestiale esecuzione canora, sarà impazzito di contentezza. Beh, comprensibile. Sentirsi stornellare “bravo”, “capacissimo” e tantissimi altri complimenti, non può non far toccare il cielo con un dito. Però, come spesso succede, c’è un però. Alla meravigliosa performance a tre voci non s’è aggiunta quella dei rappresentanti della Lista Grasso e di Fratelli d’Italia che, dello scacchiere centrodestrorso, sono pedine fondamentali. Significa forse che nella maggioranza non tutto fila per il verso giusto? Beh, quello che avrebbe dovuto essere un quintetto, è stato invece soltanto un terzetto. Vorrà dire qualcosa? PS – A quest’ultima domanda, almeno per il momento, è impossibile rispondere. Ma siccome, secondo un importantissimo aspetto della Dinamica, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, non appare una casualità che alla straordinaria esaltazione delle (addirittura) taumaturgiche peculiarità del Primo Cittadino, sia seguito un assolo di Massimiliano Grasso, che ha fatto tremare le vetrate di Palazzo del Pincio. “Se entro pochi giorni, caroTedesco, non viene stilato un piano di risanamento di Csp, sfilo dalla borsa la mia delega alle partecipate e te la restituisco”, ha urlato il leader della “Svolta”. Insomma un ultimatum bello e buono, che sicuramente non ha reso felice il sindaco. Il quale, non va dimenticato, sull’azienda munipalizzata ha impresso il suo timbro scacciando ogni ingerenza, che potesse impedirgli di assegnare la presidenza del Cda all’avvocato Carbone. Blocco granitico ‘sta maggioranza?
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA? – Al tramontar del mese di Aprile è davvero successo di tutto. Più che mai oggetto di vibranti discussioni, tra i rappresentanti della maggioranza, la municipalizzata Csp. In rapidissima successione: il già descritto scontro Cacciapuoti-Attig, la minaccia di dimissioni da responsabile delle partecipate del vice sindaco e, come nella migliore tradizioni dei fuochi artificiali, un finale deflagrante con l’intervista rilasciataci dall’avvocato Carbone. Di qui ossia a seguito delle esternazioni del presidente di Csp, la giunta s’è chiusa a tripla mandata nella stanza dei bottoni. E, come diffusamente riportato sia da questo giornale che da Il Messaggero, il gòtha centrodestrorso ha deciso: 1) Grasso resta imbullonato alla poltrona di supervisore della municipalizzata: niente dimissioni; 2) Carbone dovrà elaborare e presentare il piano industriale; 3) Si andrà alla privatizzazione di: parchi, farmacie e servizi cimiteriali; 4) ritorno a luglio dei contenitori di plastica stradali in zona 2 della città al posto del porta a porta. PS – Svolazza un dubbio: il gran casino esploso nel giro di poche ore sarà stato soltanto una tempesta in un bicchiere d’acqua? Chi vivrà vedrà. Per il momento sappiamo quello che è successo e basta e avanza. La festività del Primo Maggio, benché priva della tradizionale scampagnata, ha allentato la tensione, ma non è dato sapere cosa succederà da oggi in poi dalle parti del Pincio e di Villa Albani. La quiete dopo la tempesta o la tempesta dopo la (brevissima) quiete? Brrr che brividi!