Authority, recupero milionario. Ancora una volta l’Autorità Portuale e il “suo” presidente conquistano ” una pagina” importante sulla rivista specializzata “Ship2 Shore” , particolarmente seguita dal “mondo” della portualità. Il titolo annuncia la portata del pezzo, peraltro tratteggiato in maniera assai competente e chiarissimo in tutti i suoi passaggi: “Darsena grandi masse, Di Majo recupera il canone 2017”. Mica male, vi pare? E quell’ancora una volta” iniziale conferma che grazie al giornale suindicato, vengono alla luce elementi non propriamente superficiali riguardanti l’attività che svolge l’Ente di Molo Vespucci. Il quale finisce costantemente nel mirino della critica feroce, che punta l’indice su una gestione considerata improduttiva per lo scalo marittimo, ma stranamente quando si tratta di attribuirgli il merito di un buon risultato conseguito, incredibilmente oltreché incomprensibilmente cala un silenzio tombale. E, va ribadito, se non fosse per il giornalista suindicato, non si verrebbe a sapere che <il Tribunale di Roma – ecco cosa rileva “Ship 2 Shore” – ha autorizzato il pagamento all’Authority della garanzia prestata da “Generali” alla “Compagnia Porto di Civitavecchia”, del gruppo Gavio, condannando la stessa la compagnia assicuratrice all’esborso delle spese processuali>. Dal servizio si evince inoltre che “la partita decisiva si giocherà nel prossimo 2021, allorquando si deciderà in merito alla validità del lodo arbitrale, attualmente sospeso, avviato per risolvere la querelle. Ma – questo un passaggio considerevole – nel braccio di ferro in atto da parecchi anni tra Autorità Portuale e Compagnia Porto di Civitavecchia sulla darsena grandi masse, ad avere la meglio è l’Ente Pubblico ovvero l’Authority. Che – sottolinea “Ship” – aveva avanzato domanda riconvenzionale di estinzione del canone di concessione relativo all’anno 2017 e degli interessi per il ritardato versamento del canone 2016 per circa due milioni di euro, esattamente 1,974”. Tutto qui. E, francamente, non è proprio robetta così scrausa. Epperò, vale la pena ripeterlo fino alla noia, se non fosse stato per chi svolge la nostra professione senza pregiudizi e con il solo e fondamentale obiettivo di informare, avremmo continuato ad occuparci della “farsesca”(non lo è forse?) vicenda della darsena grandi masse (da quando è bloccata e perché? Quante vagonate di euro sono arrivate ma la struttura galleggia ancora nel mondo dei sogni? Perché nessuno ha il coraggio di spiegare le ragioni della mancata realizzazione e ciononostante si continua a sbraitare che le merci non arrivano più?) ignorando (scientemente???) un contenzioso talmente notevole e che non si è esaurito con l’ottenimento della somma di cui sopra. Resta difatti in piedi quello sulla validità del lodo che ha riconosciuto in parte – 9,5 milioni di euro contro una richiesta superiore ai 30 – le ragioni della società del gruppo Gavio e sul quale l’AP presieduta da Di Majo s’è opposta. Bèh, non trascurabile pure questa notiziola. E non vediamo l’ora di metterla a disposizione dei lettori di questa rubrica. Naturalmente avvalendoci del prezioso contributo dell’unico collega per il quale, riguardo al nostro porto, sia la critica che il riconoscimento di un’azione virtuosa pari sono. Perché deontologia e obiettività dell’ informazione non albergano negli scaffali dei supermercati. E non sono neppure parenti di padrini o padroni impegnati a curare esclusivamente i propri interessi col volto ben coperto, ma in grado di comandare a servili galoppini di portare violenti attacchi al momentaneo nemico da abbattere. Al grido incontestabile: armiamoci e partite!!!
Petrelli, una botta calda e una fredda. Personaggio incredibile il “nostro” Vittorio, impegnato al fianco delle categorie più deboli, a fronteggiare situazioni molto impegnative perché svantaggiose per il bene comune, a battersi contro tutto e tutti in difesa dei diritti di cittadini altrimenti indifesi e fagocitati dall’indifferenza di potenti con il cuore di latta. D’accordo, non è uomo (e politico) scevro di difetti ma evidenziare i suoi pregi non è certamente una bestemmia. Tempo di coronavirus, accidenti! Lo sappiamo, lo sanno tutti, lo sa Petrelli. Il quale elogia chi si impegna in azioni generose . In particolare ha dato atto al management dell’Agraria e ai consiglieri di minoranza di aver porto un sostegno agli operatori sanitari dell’ospedale San Paolo occupati in un duro e commovente lavoro 24 ore su 24. Ma proprio riguardo all’Università, per Petrelli, non è tutt’oro quello che riluce. E il riferimento, diretto come un Frecciarossa ad alta velocità, è per i componenti del Comitato Esecutivo – il presidente Daniele De Paolis, il vice Renzo Crisostomi e l’assessore Damiria Delmirani – che avrebbero sfoggiato un’autoincensazione tanto inopportuna quanto comprensibile per il proprio tornaconto. Rileva difatti con forza Petrelli: “Alcune realtà imprenditoriali e altri soggetti hanno effettuato donazioni, anche molto robuste, in silenzio, senza clamori né proclami con l’unico intento di aiutare le istituzioni in questo momento difficile”. Parole significative e sicuramente sentite, ma che sono soltanto il preludio di una durissima intemerata ai “signori” che guidano l’Agraria. “La beneficenza – ecco la raffica di colpi micidiali – l’hanno pubblicizzata con la grancassa, gridando ai quattro venti che l’ente aveva deciso di impegnarsi in questa guerra e di farlo in maniera imponente. In base a questa pomposa presunzione – prosegue Petrelli con piglio sempre più severo – sono stato assalito dal dubbio che la vera motivazione della donazione dell’Esecutivo sia stata strumentale ad un’autoproclamazione ad eroi cittadini da parte di personaggi, che tanti danni hanno fino ad oggi arrecato a Civitavecchia e per questo cercano disperatamente una rivalutazione agli occhi della comunità, specie in questo momento di scadenza del proprio mandato”. Eh sì, un Petrelli al quadrato. Capace, anzi capacissimo di esaltare chi si dedica con amore e senza sbandieramenti ai meno abbienti e di bacchettare chi manifesta un’intollerabile spocchia per un opportunistico obiettivo da centrare. Della serie una botta calda e una fredda. Olè!!!
Attig VS M5S, a chi frega?. Spara la pasionaria della politica e del sindacalismo nostrani, Fabiana Attig, pedina fondamentale della maggioranza centro destrorsa e della “creatura” del vice sindaco Massimiliano Grasso, “La Svolta”,: “Gli attivisti del M5S ignorano che il premier Conte ha esautorato i sindaci della responsabilità della sanità locale. Il Presidente del Consiglio – specifica – ha infatti sollevato i Primi Cittadini dall’impegno legato all’art. 50 del Tuel”. E conclude: “Per fortuna che a gestire questa spaventosa crisi ci sia Tedesco, altrimenti non osiamo immaginare cosa sarebbe stato della gente, delle famiglie e delle imprese, col problema del coronavirus, uno o due anni fa”. Oplà: riferimento, abrasivo e manco poco, naturalmente e completamente “riservato” ai grillini. Che, a loro volta, hanno subito ribattuto con un “complimento” affatto zuccheroso: “La Attig? Un’improvvisata luminare di diritto amministrativo e sindacalista sbadata”. Beh, lo capirebbe pure un bambino che come sempre e più di sempre trionfa la baruffa. “Le parole della Attig ci confermano – danno fuoco alle polveri i pentastellati – che siamo amministrati da chi non ha la più vaga idea dei testi di legge da sfogliare per tutelare i cittadini. La consigliera comunale, per quel che concerne la figura del Sindaco come autorità sanitaria locale, ha dimostrato di non conoscere il regio decreto n. 1265-1934 (c.d. testo unico sanitario) e la più recente L. n. 833-1978 (Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale). E dovrebbe infatti sapere – concludono con una punta di sarcasmo – che i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri non sospendono le leggi”. Bene, anzi male almeno a parer nostro: al di là del verdetto favorevole o contrario da attribuire, i duellanti possibile che non siano stati neppure per un attimo sfiorati dal pensiero che non frega un cazzo a nessuno del classico, fumoso e fin troppo insignificante botta e risposta? I cittadini, torturati da mane a sera da un impietoso serial killer di nome coronavirus, hanno ben altro a cui pensare. Beccarsi a vicenda in un momento come questo non giova a nessuno. Men che meno ai politici. Di maggioranza e d’opposizione. Verrà , speriamo presto, il tempo della reciproca contrapposizione. Che è il sale della democrazia. Una serena Pasqua ma soprattutto ottima vita e ricca di salute a tutti.