Cattivi pensieri, a cura di Giampiero Romiti

Nuovo corsivo del noto giornalista. Inevitabile riferimenti al caso della "talpa" e del Forno crematorio, oltre alla pescicoltura e all'ipotesi dell'inceneritore

PISCICOLTURA, “ONDA POPOLARE” VS MAGLIANI. Wim Wenders, grande regista, quando ha coniato la frase, famosissima, “le onde del mare non tornano mai indietro”, inconsapevolmente deve aver gasato il movimento “Onda Popolare” se è vero che va sempre avanti, non recede di un solo millimetro dalla sua posizione già assunta da tempo e continua a travolgere l’assessore, Manuel Magliani. <La tutela dell’ambiente passa inevitabilmente dalle sue dimissioni> randellano subito i fedelissimi di Patrizio Scilipoti, che siede sugli strapuntini dell’aula Pucci grazie allo straordinario botto di voti collezionati nella kermesse amministrativa dell’anno scorso. E proseguono con maggiore decisione: <La vicenda dell’impianto di piscicoltura ha superato la soglia del ridicolo>. Perché mai, si sarà chiesto l’uomo della strada. Ed ecco, allora, pronta la piccante spiegazione: <Nel corso dell’ultima seduta della commissione consiliare “ambiente” proprio Magliani ha ammesso candidamente le proprie responsabilità ovvero di non essersi opposto, durante la conferenza dei servizi, alla realizzazione dell’impianto>. E l’Onda continua ad avanzare impetuosa: <Di fronte ad un atto di negligenza così inaudito chiediamo al Primo Cittadino di sollevare l’assessore dall’incarico>. Ma non basta, perchè <contestualmente alla impellente questione legata al “benservito” da dare a Magliani – tuona la Scilipoti’s band – il Sindaco metta in campo ogni soluzione atta a scongiurare lo scempio dell’impianto alla Frasca. Senza alcuna esitazione – concludono i “popolarondaioli” – Tedesco si deve battere per: 1) la richiesta di sospensione del provvedimento; 2) la riapertura dell’iter amministrativo, tenendo conto della palese ed univoca volontà dei civitavecchiesi di salvaguardare quel bellissimo tratto di mare, che va assolutamente protetto nella sua totale integrità>. Insomma: l’eco della massiccia manifestazione dell’ 8 febbraio rimbomba ormai ossessivamente dalle parti dell’Esecutivo e del suo Leader. Il quale, dall’alto dell’importantissima carica istituzionale che ricopre, può permettersi di tutto e di più, ma commetterebbe un piramidale errore se si tappasse le orecchie per non sentire il roboante “NO” al saccheggio della Frasca, emesso non solo dai “nemici giurati” dell’attuale Giunta ma pure dai numerosi aficionados della stessa. I quali, pur confermando la piena fiducia concessa ai centrodestrorsi, non accettano che Civitavecchia debba per la millesima volta prostrarsi all’inaccettabile tentativo di schiavizzazione e assistere inerme alla vergognosa violentazione di una zona (la Frasca), il cui torto evidentemente, per i “cultori” dell’affarismo ad ogni costo, è quello di essere irresistibilmente appetibile per l’incomparabile ricchezza ( e bellezza) di posidonia e fauna.

TALPA, MISTERO BUFFO MA NON TROPPO. Ma tu guarda. Ci hanno gonfiato i maroni per almeno una settimana con la gigantesca vaccata della talpa, che avrebbe consegnato ai gestori del forno crematorio un documento utile (agli stessi, ovviamente) per ricevere il “via libera” del Consiglio di Stato al “bruciamento” di più salme rispetto a quanto concordato con la precedente giunta pentastellata. E invece è saltata fuori la sorpresissima che il simpaticissimo mammifero non ha mai pensato di insinuarsi in una delle stanze di Palazzo del Pincio e men che meno di appropriarsi di quel “foglio di carta” per rendere un prezioso servigio (sul piano economico) all’Altair, la “proprietaria” della struttura ubicata nel Cimitero della Braccianese Claudia. <Balla sesquipedale>, questo il senso dell’intervento della società. Aggiungendo, poi, a pieno volume: <Non c’è stata mai nessuna talpa>. Parole lapalissiane. E chissà cosa avranno pensato, dopo averle ascoltate gli inquirenti che, “sollecitati” dalla denuncia del sindaco Tedesco (vittima inconsapevole di una clamorosa sola?), s’erano messi immediatamente alla ricerca del manigoldo “soricomorfo”. Ma qual è il punto? L’Altair, attraverso un lunghissimo comunicato (oramai notissimo dopo la pubblicazione avvenuta in tempo reale venerdì sui giornali telematici e il giorno dopo su quelli cartacei), ha smentito tutto e in particolare (perchè stufa di leggere e ascoltare inesattezze?) illuminato l’intera vicenda dai contorni per troppi versi paradossali. In sintesi l’Altair ha annunciato, chiaro e tondo, di aver avuto contezza della fatidica relazione durante gli incontri ufficiali (e quindi istituzionali) avuti con assessore all’ambiente, Rup, dirigente e segretario comunale. Pertanto nessuna talpa, secondo la società. Insomma non ci sarebbe stato nessun “intrallazzo” così misterioso da far scatenare un finimondo di supposizioni (e di sospetti). Finisce pertanto qui (ma solo per ora poichè – e lo spiegheremo fra poco – potrebbe avere ancora un lungo e velenosissimo seguito) questa mini storia che ha tutto, e di più, per essere considerata tragicomica. Già: comica, perchè è così inedita e straordinaria che, vedrete, verrà incastonata da Checco Zalone nel suo prossimo film; tragica, poichè – malgrado il sindaco abbia senza mezzi termini (e convintamente) confermato la sua fiducia al titolare dell’ambiente, che a sua volta (così come il segretario comunale) ha presentato una denuncia querela nei confronti di Altair per aver diffuso fake news – non gioca granchè alla maggioranza e farà benissimo il primo cittadino ad andare fino in fondo, in modo da diradare le nubi addensatesi sul Municipio. Tutto ok, pertanto? Assolutamente no. Per due ragioni fondamentali: o Altair ha sparato frottole in quantità industriale oppure Magliani mente sapendo di mentire. Delle due l’una. Non si scappa. 

… E IL M5S SPRIZZA VELENO. Assodato: il motivo saliente di questo “pirotecnico” (succede di tutto) mese di febbraio è la talpa. “Caso” singolare che i grillini assimilano a quello che ha caratterizzato la piscicoltura. Come mai? <Sì, non c’è differenza – affermano – perché anche riguardo alla vicenda de La Frasca è accaduto che la relazione del funzionario dell’ufficio ambiente, finita nel verbale della conferenza dei servizi grazie all’assessore Magliani, è di fatto diventata “parere favorevole” all’impianto>. Ma i pentastellati non si fermano e bastonano di santa ragione comitati civici e rappresentanti dell’attuale maggioranza. Et voilà, un micidiale mix di parole dure ed ironiche: < (A) Dove sono scappate le associazioni che hanno fatto la guerra al forno crematorio? Ah, sono i followers del Primo Cittadino. E il loro avvocato? Ah, era tra i candidati del centrodestra. (B) Dove si trova colei, che proprio con la scusa del “forno” abbandonò il Movimento? Ah, adesso fa l’assessore. (C) In quale angoletto è finito colui che all’epoca della spinosa vicenda si trovava sui banchi dell’opposizione e fece del forno crematorio il suo cavallo di battaglia contro la nostra Giunta? Ah, ora ricopre la carica di vice sindaco>. E tanto per gradire, arriva pure una conclusione alla stricnina: <Alla luce di quanto detto, ci chiediamo solo quale sia la dignità delle persone cui abbiamo fatto riferimento. Si trovano al governo della città e, in pochi mesi, hanno già collezionato gravi disastri amministrativi e ambientali, distruggendo quanto di buono ottenuto da noi e attuando esattamente il contrario rispetto alle promesse “distribuite” in larghe dosi agli elettori>. Siamo alle solite: abbozzare un pur timido commento sarebbe superfluo. Nel pieno rispetto delle opinioni, che ci auguriamo vengano sempre espresse con la massima correttezza e mai caratterizzate da insulti o gratuite insinuazioni, va solo rimarcato che il “caso” della talpa (sicuramente grave, ma pure ridicolo perché non è pensabile che in un Municipio possano strisciare carinissimi animaletti senza che nessuno se ne accorga) debba essere risolto a tutti i costi. E in tempi rapidi. Ne va di mezzo la credibilità, la serietà e la reputazione di chi, con pieno diritto e larghissimo consenso, è stato chiamato a guidare la città. PS (2)– A proposito del riferimento criptato dei grillini “alle persone che non avrebbero sfoggiato coerenza”, per una completa informazione precisiamo che, non casualmente, si tratti, nell’ordine, di: (A) Daniele Barbieri; (B) Alessandra Riccetti; (C) Massimiliano Grasso.

INCENERITORE, SCONTRO “TEDESCO’S BOYS”-GIANNINI (PD). Davvero frizzante il momento politico che stiamo vivendo. Ce n’è per tutti i gusti. E per scontri, talvolta duri. Come quello originato dalla notizia della convocazione da parte della Regione Lazio della conferenza dei servizi concernente l’eventuale costruzione del termovalorizzatore, alias inceneritore, in una fetta di territorio tarquiniese attigua a quello civitavecchiese. Notizia che ha schiaffato il pepe al lato B dei rappresentanti della Lista Tedesco, i quali in particolare hanno indirizzato i propri velenosissimi strali sul Pd “pisaniano” e soprattutto sul segretario piddino locale Stefano Giannini. <Vediamo adesso come il grande paladino dell’ambiente (Giannini, appunto –ndr- )si comporterà e quale posizione assumerà, visto che i suoi bravi compagnucci “ non sembrerebbero troppo contrari a quella struttura che, come lui ha sempre sostenuto, non sparge nell’aria chanel n. 5>, ha esclamato (parola più, parola meno), pungente come non mai, il dinamico e battagliero trio Mecozzi-Magliani-La Rosa. E Giannini ? Fulminea la sua replica. Eccola:<Peggio dell’incapacità politica e amministrativa, c’è solo l’ignoranza. I simpatici “Tedesco’s boys” purtroppo (per loro) non sanno cosa sia la conferenza dei servizi. Che non viene indetta per approvare, ma per valutare un progetto ed è la legge ad imporre di eseguirla. E, nel corso della stessa detto progetto viene approvato o bocciato>. Spiegazione secca, che prelude ad una conclusione assai salace. <L’incompetenza sulla suddetta dinamica forse spiega il motivo per cui l’assessore all’ambiente, presentandosi alla conferenza dei servizi sulla piscicoltura, non si sarebbe nemmeno reso conto di dare parere favorevole. Sommando questo episodio ad altri già avvenuti, direi proprio che i tre ex del mio partito non si stiano facendo rimpiangere. Sappiano,comunque, che il nostro partito sarà sempre in prima fila per scongiurare la iattura dell’inceneritore>. Bisogna ammetterlo, corpo a corpo niente male. Voi che leggete siete i giudici e allora forza e coraggio: allungate all’arbitro del fantastico match il cartellino su cui avete segnato i punti, dopodiché verrà designato il/i legittimo/i vincitore/i. Buona domenica e alla prossima se Dio vuole.