Dream team. E’ fatta, il top manager del Pincio ha scelto i componenti della sua squadra e da oggi in poi andrà alla conquista dei trofei più prestigiosi. Quali? La rivitalizzazione del settore edilizio, il rapporto virtuoso e fruttifero (anche e soprattutto per le casse comunali) con l’Autorità Portuale, il cambio di passo per arrivare ad un livello ambientale ottimale mettendo di fronte alle proprie responsabilità chi la sta facendo da padrone da troppi anni, ovvero Enel e Authority, il varo di un efficiente piano del traffico, indispensabile per liberare le nostre strade dall’asfissiante presenza di auto, moto e camion. Non c’è dubbio, su questi punti si parrà la nobilitate del dream team varato dal sindaco Tedesco.

W il trasformismo. Dream team abbiamo detto. Ampie e ricche di contenuti le cronache che si stanno occupando da giovedì scorso dei nuovi assessori. Che sono: Emanuela Di Paolo (finanze, demanio, patrimonio e Agraria), Massimiliano Grasso (vice sindaco e responsabile di politiche e sviluppo portuali), Roberto D’Ottavio (lavori pubblici e sicurezza suolo), Alessandra Riccetti (servizi sociali), Claudia Pescatori (politiche educative, turismo e commercio), Manuel Magliani (ambiente e deleghe per la gestione dei rifiuti e rapporti con Csp e Enel), Sandro De Paolis (urbanistica). Sorprese? A parte le new entry che avremo modo di valutare strada facendo, due a nostro avviso sono le novità decisamente assolute. Entrambe figlie del trasformismo che oramai impazza a livello politico e che evidentemente è il mezzo per raggiungere traguardi altrimenti insperati. La prima: Alessandra Riccetti che non può non essere considerata “eccezionale veramente” visto che è riuscita prima a volare altissimo con i pentastellati, poi a rompere con gli stessi e infine a saltare il fosso e finire fra le braccia dei salviniani, i quali l’hanno premiata con un assessorato pesante. La seconda, Manuel Magliani, che da golden boy del centrosinistra è diventato acerrimo avversario dello stesso, passando insieme al suo mentore Mirko Mecozzi, sulla sponda destrorsa dopo aver manifestato il suo dissenso per la decisione del “padre-padrone” piddino Pietro Tidei, di non effettuare le primarie per la scelta del candidato sindaco. Ed ora il dinamico Manuel ha vinto la sua personalissima battaglia: è stato premiato con un assessorato che non dovrebbe creargli grossissime difficoltà perchè, se è vero che buon sangue non mente, di ambiente non può non conoscere vita, morte e miracoli, avendo negli anni fatto tesoro dell’insegnamento del suo illustre genitore, che convintamente votò a favore della trasformazione a carbone della Centrale di Torre Valdaliga Nord.
Soldi tanti, risultati zero. Quanti soldi sono stati spesi per agghindare il mercato di Piazza Regina Margherita? Tanti certamente, ma pochi sono stati i risultati ottenuti se è vero che rimbombano le lamentele degli operatori del settore per il precario stato in cui versa la zona, la quale dovrebbe essere uno dei più profumati fiori all’occhiello della città e una potentissima calamita capace di attrarre i croceristi che mettono piede sulla nostra terra. Invece niente, solo e soltanto degrado accidenti! Dovrebbe essere pertanto proprio il mercato uno dei più urgenti nodi da sciogliere da parte della nuova Giunta, alla quale sono stati lasciati in sorte progetti ed euro per “lanciare” due gare d’appalto. La prima riguarda il restyling delle Palmette, consistente nella copertura amovibile e l’addio definitivo alla tensostruttura; la seconda, il rifacimento dei box perimetrali all’ittico. Benissimo? Presto per dirlo e non per mancanza di fiducia in Tedesco e soci. Ma sai com’è, soltanto chi vivrà vedrà, se per il nuovo look saranno necessari tempi brevi o biblici.

Acque agitate…nello scalo marittimo. Ha “megafonato” il vice presidente della Cpc, nonchè consigliere comunale sinistrorso Patrizio Scilipoti. “Le merci oramai sconosciute, in porto galleggiano esclusivamente le navi da crociera. Di questo passo affogheremo tutti nella desolazione e nella crisi più profonda”. Parole accorate. Parole pesanti come macigni. Lanciate, in particolare, contro l’avvocato Di Majo e la dottoressa Macii, rispettivamente presidente e segretario generale dell’Authority. Bene, anzi malissimo. Pero’, non possiamo non ricorrere ad un “pero'”. Ci chiediamo infatti in quale pattumiera siano finiti i proclami – di maggiorenti della “Cattedrale” di Molo Vespucci, di operatori marittimi, di dirigenti della “Roma”, di politici specializzati in promesse improbabili – inneggianti alla costruzione della Darsena Grandi Masse. Ne abbiamo sentito parlare in tutte le lingue per lunghi, lunghissimi anni. Da qualche tempo a questa parte, al contrario, silenzio assoluto. Se non fosse stato per l’Sos lanciato dal disperato Scilipoti, detta Darsena se starebbe bella (???) e sepolta sotto una spessa coltre di indifferenza. E allora due semplicissime domande. 1) A che punto sono i lavori per la costruzione di tale importante struttura? 2) Non sarà mica che in tutti quei chiacchieratissimi anni s’è fatta incetta di Grandi Masse di bufale”?
Grasso vs Altair. Sicuro, tra il leader della Lista Civica “La Svolta” e la società che gestisce il Forno crematorio non c’è feeling. Solleticato dai media nostrani a commentare la decisione dell’Altair di ricorrere al Tar contro l’applicazione di una tariffa superiotre ai forestieri rispetto ai residenti in loco, il buon Massimiliano non ha esitato a ringhiare a muso duro: “L’iniziativa di Cozzolino e soci è stata tardiva. Da parte mia non c’è nessuna apertura verso l’Altair e men che meno alcun margine di dialogo con la stessa”. Chi ha pensato che Grasso una volta scalata la vetta del Pincio potesse sciogliersi al calore del “forno” si metta pure l’anima in pace. Opposizione e maggioranza per il nostro pari sono.