Cattivi pensieri, a cura di Giampiero Romiti

Carbone, porto e Settebello, ecco i temi trattati nell'editoriale della domenica del noto giornalista. Sempre con un bel pizzico di pepe giornalistico

DROGA E CARBONE? SILENZIO ASSORDANTE. E’ accaduto poco tempo fa. Un fattaccio di cronaca. Ricordiamolo: due gruppi di giovanissimi si sono affrontati armati di coltelli, machete e accette. Il motivo? Sembrerebbe che a scatenare tanta violenza sia stato un problema legato al peggio del peggio: la droga. I media hanno ovviamente delineato i particolari del gravissimo episodio, che però, secondo l’esponente di Italia Viva, Fabio Angeloni, sarebbe scivolato sulla pelle dei “politicanti” senza lasciare tracce, non avendolo alcun rappresentante di partito, saldamente imbullonato alle poltrone dell’aula Pucci, ritenuto degno di considerazione. E il “renziano”, già elemento di spicco del Pd e soprattutto “top adviser” ovvero il consigliere più stretto dell’attuale sindaco di S. Marinella Pietro Tidei, ha colto al volo la questione e sottolineato in grassetto che: <durante la campagna elettorale per l’elezione di sindaco e nuovo consiglio comunale si è parlato di tutto, ma non delle due emergenze più gravi che affliggono Civitavecchia , carbone e droga. E la ragione – va giù duro Angeloni – è semplice: entrambe sono state irresponsabilmente schivate perché tanto scivolose quanto scomode>. Problema grosso come una casa, dunque, e da affrontare con decisione e senza perdere tempo? <Non c’è dubbio alcuno – accelera  – Le famiglie di questi giovani hanno paura,non sanno che fare e purtroppo continuano a girarsi dall’altra parte nel senso che nascondono volutamente a se stesse il dramma che vivono>. Semmai ci fosse, quale la soluzione più efficace? <Serve un approccio – ecco la “ricetta” del neo renziano di ferro – che coinvolga l’intera comunità cittadina, la famiglia, la scuola, i medici di base, il volontariato, le associazioni giovanili e sportive, i servizi sociali del Comune. Assai importante sarebbe riattivare la Consulta contro emarginazione e  droga al fine di attivare alcune iniziative specifiche quali un’informativa diffusa e un’azione formativa nelle scuole e nelle associazioni. Inoltre azioni di prossimità attraverso “navigator” debitamente preparati, che agiscano nei luoghi naturali di vita delle persone per interagire coi gruppi a rischio e con i consumatori di coca e altre sostanze niente affatto salutàri>. L’Angeloni-pensiero, insomma, vola alto e nel contempo non risparmia una velenosa frecciata alla maggioranza centro-destrorsa.<Tutti ricordano- sibila – l’ex ministro Salvini, durante i suoi affollati e applauditi comizi, denunciare che secondo i dati del Viminale la situazione a Civitavecchia, riguardo allo spaccio di droga, era tra le più gravi. Se non sbaglio – ecco l’affondo finale – la Lega ha vinto le elezioni amministrative, epperò ancora non si è mosso niente>. Giratela pure come volete quest’ultima frase e vi accorgerete che contiene un solo significato: la nuova Giunta,in altre faccende affaccendata per acquisire probanti ritorni di immagine e di maggiore solidità economica per “rinvigorire” la cassaforte “pinciota” (corre voce di frequenti i contatti -vogliamo augurarci utili per la collettività sia sul piano occupazionale che su quello ambientale, senza che si scatenino sanguinosi scontri che inevitabilmente determinerebbero l’ormai stantìa e inaccettabile guerra tra poveri – tra fedelissimi “doc” del Governo locale e l’establishment dell’Enel, in vista dei turbogas che verranno; l’assessore De Paolis non molla neppure sotto tortura, e fa benissimo, ad infittire i rapporti con i pezzi da novanta dai quali dipende l’agognatissima realizzazione delle Terme; quel che sorgerà nello spazio, a demolizione effettuata, dell’ex “ monumento” dell’Italcementi sta già impegnando fior di ingegneri ed architetti per elaborare un progetto coi fiocchi), non ha evidentemente ancora ritenuto prioritari taluni problemi centrali, quali appunto droga (se addirittura l’idolo dell’Esecutivo, Salvini, ha spifferato che siamo una città… stupefacente, darsi una mossa non guasterebbe: giusto? ) e carbone (sono a conoscenza i nostri eccellenti amministratori di quanto incida sulla salute pubblica l’elevato inquinamento atmosferico col quale siamo costretti a convivere?). Allora, che dire? Non è il caso di stracciarsi le vesti o di strapparsi i capelli: il tempo trascorso nella stanza dei bottoni dalla “premiata ditta Tedesco & Co” è ancora troppo poco per esprimere un giudizio preciso (positivo? negativo?), tanto più che, stando a quel che viene evidenziato un giorno sì e l’altro pure, l’eredità raccolta è pesantissima e per riportare sulla rotta giusta la barca comunale occorre remare con la massima energia. Vale dunque la pena aspettare, con l’augurio (sincero, anzi sincerissimo) che tutto (ma proprio tutto) vada alla grande. Continuare, tuttavia, ad ignorare le evidenti (e preoccupanti) emergenze sociali e ambientali diverrebbe una responsabilità insostenibile per le pur robuste spalle degli attuali rappresentanti della maggioranza, scelti con convinzione dagli elettori per veder compiere alla città un evidente salto di qualità.

DI MAJO, NUOVA TARIFFA IN PORTO. Ce ne siamo occupati domenica scorsa ed eccoci di nuovo a parlare del “match” sulle tariffe portuali tra l’Authority e Clia (Associazione degli armatori) e Rct (la società – costituita da Msc, Costa e Royal Carribean – che gestisce nello scalo marittimo il settore ed il terminal crocieristici). Clia e Roma Cruise Terminal si erano rivolte al Tar poiché contrarie alla decisione (del presidente dell’Ente di Molo Vespucci) di aumentare la tariffa a carico degli ospiti delle “città galleggianti” che, dopo l’ancoraggio, mettono piede nel porto. E il primo round di questo bizzarro “incontro” se lo aggiudicarono , ma di fatto fu la classica vittoria di Pirro perché il Tribunale Amministrativo accolse il loro “appello” bocciando l’iniziativa dell’Authority nel metodo, ma non nel merito. In sostanza, per i giudici il presidente Di Majo era legittimato ad aumentare le tasse per i servizi che l’AP fornisce ai vari frequentatori dello scalo, ma il rincaro doveva essere sottoposto all’esame dell’organismo di partenariato. Esame non avvenuto (nella circostanza del primo round) e quindi un “punto” assegnato ai ricorrenti. Preso, però atto, della situazione chiara ed inconfutabile, stabilita dal Tar, il presidente Di Majo ha riunito stavolta il “parlamentino” (alias partenariato) dell’Autorità Portuale (di cui fanno parte operatori, utenti, imprese e rappresentanti dei lavoratori), che ha confermato la decisione assunta nel novembre 2017 dal Comitato di Gestione di modificare il precedente sistema tariffario. Ossia: diminuzione dei corrispettivi a carico del traffico passeggeri, di quello ro-ro e commerciale; rialzo dei prezzi per il settore crocieristico. S’è alzata una sola voce contraria, quella del rappresentante della Rct, ma chiaramente non ha avuto alcun effetto. Quanto dovrà sborsare ogni crocierista? Un euro e sessantanove centesimi (1,69). Un amico ci diceva: in tutte le città del mondo si paga pure l’aria che si respira, qui è stato armato un pandemonio per una cifra neppure eccessiva e comunque logica. Stupore giustificato: il nostro amico, difatti, da poco abita in città e ignora che qui, praticamente da sempre, per la conquista del potere assoluto tracimano veti incrociati, gelosie, stupide ripicche e un “tutti contro tutti” ad ogni costo, col risultato di rendere Civitavecchia sempre più ancorata ad un infimo livello socio-economico. Evviva l’imbecillità!!!

EVVIVA IL SETTEBELLO. Serata straordinaria, quella di martedì scorso. Piena di una palpabile mistura del meglio (in larghissima dose) e del peggio (in misura minore ma enormemente importante). Il meglio (con la M maiuscola): (1) la squadra di Campagna capace di mandare in visibilio il foltissimo pubblico ed “asfaltare” la Georgia; (2) la solita, gigantesca performance del portierone Marco Del Lungo, eccellenza (pallanuotistica ovviamente) di casa nostra che il mondo dei “calottinari” ci invidia; (3) la grande, enorme competenza del fisiatra Giovanni Melchiorri, altra stella lucentissima del firmamento civitavecchiese, anch’egli baluardo del settebello; (4) la presenza sugli spalti (ed è la seconda volta che succede) del presidente dell’Autorità Portuale di Palermo, Pasqualino Monti, che ormai in molti si augurano possa diventare il presidente del glorioso sodalizio rossoceleste e contribuire a farlo tornare ai mai dimenticati fasti dei tempi (lontanissimi, accidenti!) d’oro; (5) le splendide parole pronunciate dal sindaco Ernesto Tedesco: <Ospitare eventi così straordinari è motivo di orgoglio per l’intera città di Civitavecchia; (6) un elogio speciale agli organizzatori  dei “quattro tempi” internazionali: stupenda la coreografia, ineccepibile il servizio d’ordine, insomma tutto preciso come un pregiatissimo cronografo svizzero. Ed eccoci al peggio (con la P maiuscola): (1) constatati la perfetta riuscita del fenomenale avvenimento; i 1.200 spettatori (stando a quanto riportato dagli scriba locali) e il PalaGalli manifestatosi in perfette e sicurissime condizioni (a meno che l’apparenza non abbia ingannato…) , un pensiero (cattivo? chissà) non ha mai smesso di ronzare nella nostra testa, evidentemente troppo piccola perché vi trovi spazio un po’ di fosforo: quali sarebbero le carenze strutturali della magnifica struttura, che dovranno essere “sanate” con la… modica somma di 150.000 euro? Il 2019 se ne sta per andare, su queste (ripetiamolo pure per la millesima volta) fottutissime “carenze strutturali”  arriverà prima della mezzanotte del 31 dicembre una spiegazione chiara e doverosa da parte di chi non può (né deve) chiamarsi fuori dal “recinto” della trasparenza quando si tratta di fronteggiare circostanze di pubblico interesse? Speriamolo. Almeno potremo prenderci una sbornia di allegria, prima ancora di far saltare il tappo di una bottiglia di spumante.

AUGURISSIMI. Mo’ viene Natale… Già, ci siamo. E allora un mare di felicità per tutti e in particolare per i lettori di questo giornale.