Nervi a fior di…maggioranza? La domanda, data (e metabolizzata) la novità degli ultimissimi giorni, sorge spontanea: i consiglieri, che appoggiano le proprie chiappe sugli scranni riservati al management (inutile storcere il naso: il termine è appropriato ben sapendo che il Comune è più che mai un’azienda, esattamente la più importante della città, e come tale deve essere gestita managerialmente) scelto pochi mesi fa dagli elettori e che indossano la stessa casacca centrodestrorsa, sono un gruppo granitico o solo apparentemente tale e in realtà friabilissimo? Difficilissima la risposta da dare, epperò qualche fulmine sbucato a ciel apparentemente sereno sta squarciando un azzurro venato di parecchie sfumature di grigio. Di recente Primo e Secondo Cittadino, alias Tedesco e Grasso, hanno pensato bene (o male, sarà il tempo a stabilirlo) di smentire le voci – e soprattutto gli articoli “spuntati” (siamo in piena stagione di funghi…) su carta stampata e social – di un esecutivo sofferente di forti mal di pancia. “Si tratta di notizie assolutamente false” hanno tuonato Sindaco e Vice, ma monta d’ora in ora la certezza del dubbio che i componenti la formazione di Governo (cittadino) non siano esattamente sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda. S’è formata, difatti, una Federazione Consiliare (così è stata definita da sommi politologi di casa nostra) composta da Fratelli d’Italia, Lista Grasso/La Svolta e Gruppo Misto, la quale rappresenta il terzo (da non interpretare come il meno importante perché non lo è affatto…) ghirigoro (Lega e Forza Italia sono gli altri due) “ricamato” sugli schienali delle poltrone più soffici del “salone” di Palazzo del Pincio. Ma cosa si propone questa Fed che, piaccia o no, rappresenta una straordinaria “trovata” e al tempo stesso intende confermare quel vetusto ma assai esplicito adagio (l’unione fa la forza) che, puntuale, echeggia in frangenti particolarmente speciali? Chissà. Si ha tuttavia ragione di ritenere che esponenti di livello come Fabiana Attig, Simona Galizia, Roberta Morbidelli e Daniele Perello non siano neppure lontanamente sfiorati dall’idea di interpretare un trascurabilissimo ruolo di comparse. Se poi si considera che della “comitiva” fa parte pure il numero due dell’Esecutivo, ecco che clamorosi sconquassi potrebbero rivoluzionare l’assetto della squadra capitanata dall’Avvocato. E ad accreditare questa ipotesi valgono senz’altro le parole del leghista “pentito” (Perello): <La federazione vuol dare maggiore impulso a tutta la maggioranza per la realizzazione del programma e per coadiuvare il Sindaco nell’azione di cambiamento>. Sicuro, si tratta di un’autentica cannonata e sarebbe davvero singolare se saltassero fuori salviniani o berlusconiani così incoscienti (politicamente, ovvio!) da non interpretare in maniera corretta la dichiarazione sopra riportata”. Inutile perdersi in chiacchiere, insomma: l’auspicio di Perello (<dare maggiore impulso>, <azione di cambiamento>) è un vero e proprio monito per via del lavoro, ritenuto insoddisfacente, finora prodotto dalla Giunta. Allora? Beh, parlare di sintonia tra gli esponenti della maggioranza è un puro e semplice eufemismo. Per carità, non ci troviamo addirittura difronte a <parenti serpenti>, ma perché la macchina amministrativa sfrecci liscia e rombante sulla strada dell’efficienza e della produttività serve ancora la dovuta, minuziosa e indispensabile messa a punto.
Palagalli, cos’è che non va? Evviva, dopo oltre cento giorni di silenzio tombale torna a farsi sentire il dolce suono della voce del gruppo consiliare “zingarettiano”. Marco Piendibene, Marina De Angelis e Marco Di Gennaro hanno colto al volo l’occasione del finanziamento di 150.000 (centocinquantamila) euro concesso al club pallanuotistico Snc per lavori (che assolutamente non riguardano la “ manutenzione straordinaria”e lo spiegheremo tra alcune righe) da effettuare al PalaGalli.

<La decisione presa – sottolineano all’unisono i tre del Pd – è decisamente apprezzabile, ma ci auguriamo non sia il solo intervento da attuare, ben sapendo che altri impianti sportivi necessitano di “aiuti” concreti per un indispensabile maquillage. Pensiamo – concludono – al PalaGrammatico, al Fattori e alla piscina di via Maratona , strutture che non potranno né dovranno a questo punto essere colpevolmente dimenticate>. Abbagliante per la sua chiarezza l’antifona: è severamente vietato commettere un’odiosa e inaccettabile discriminazione tra figli (Snc) e figliastri (le altre società)! Bene, certamente encomiabile l’intervento della troika piddina e il tempo dirà se la maggioranza sarà stata in grado di soddisfare le esigenze dei sodalizi in evidente sofferenza per le precarie condizioni dei complessi in cui esercitano l’attività. Però la corretta informazione ci impone di precisare che, a differenza di quanto scritto o detto (ecco la spiegazione) , i soldi messi a disposizione del sodalizio pallanuotistico non riguardano la manutenzione < straordinaria> per la quale e della quale il Comune non deve rispondere e che, così come <l’ordinaria> ( in base all’accordo tra Comune e società rossoceleste), spetta al soggetto-gestore dello Stadio del Nuoto (la Snc!!!). Perfetto. Vi sarete tuttavia chiesti: come mai questo bel pacchetto di soldi (pubblici, bene inteso!) a favore della società di waterpolo? Per la semplice e importantissima ragione che lil PalaGalli- secondo la relazione elaborata dai tecnici dell’assessorato ai Lavori Pubblici, “governato” dal forzista e già presidente della Snc, D’Ottavio – ha impellente necessità di interventi strutturali. Tutto giusto, quindi: il finanziamento è di una limpidezza assoluta perchè, la convenzione non mente né si discute, dei problemi strutturali (una volta che emergono) se ne deve far carico il proprietario dell’impianto ovvero il Pincio. Fine della lunga “storia”? Non ancora. Sgombrato il campo da velenose e gratuite insinuazioni (ne sono saltate fuori della serie <ti pareva che non fosse il club tanto caro al titolare dei LLPP a ricevere una specialissima “attenzione”>?) e dall’errata narrazione della <manutenzione straordinaria>, sarebbe doveroso che D’Ottavio e i “suoi” tecnici dichiarassero quanti e di quale natura siano i nodi (strutturali) da sciogliere con estrema urgenza. Non si fugge: quando si “scolpisce” una relazione ufficiale con la parola “struttura”, è opportuno alzare la guardia e pertanto ci auguriamo che scatti immediatamente una conferenza stampa per illustrare in maniera netta e trasparente lo stato in cui versa il PalaGalli, che (oltre agli atleti, ai bambini della scuola natatoria e agli addetti ai lavori) calamita tantissime persone durante gli avvenimenti in programma. Ecco, la fine della storia è arrivata, naturalmente “condita” con una semplice ma non trascurabile morale: quando si scopre che un impianto – ad altissima frequentazione di donne, uomini e minorenni – mostra carenze strutturali, è fondamentale intervenire con immediatezza perché va tutelata la pubblica incolumità. Per questo, essenzialmente, chi ha “confezionato” l’ormai arcinota importantissima relazione tecnica ha l’obbligo di svelare il grado (basso, alto?) di pericolosità delle criticità rilevate. Logico, no?