Caso Vannini a Quarto Grado, in attesa della Cassazione focus su Vannicola e Izzo

In collegamento da Cerveteri i genitori di Marco, Marina Conte e Valerio Vannini. "Vannicola si è inventato tutto - dichiara Izzo - non so perchè ha detto quelle cose". "E' la condotta successiva allo sparo che condanna i Ciontoli", ha detto mamma Marina Conte

E’ stato veramente Antonio Ciontoli a sparare a Marco Vannini? E ancora, le dichiarazioni rilasciate a “Le Iene” dal testimone Davide Vannicola, (ex) amico di Izzo sono attendibili? Sono i quesiti a cui il programma televisivo di Rete4, “Quarto Grado”, ha provato a dare delle risposte ieri sera. In studio il conduttore Gianluigi Nuzzi e i suoi ospiti. In collegamento da Cerveteri i genitori di Marco, Marina Conte e Valerio Vannini. L’inviata Anna Boiardi ha intervistato prima l’ex Comandante dei Carabinieri Roberto Izzo, poi Davide Vannicola, il quale a Giulio Golia aveva rivelato di aver avuto un contatto con Izzo nel quale il Comandante gli confidava che a sparare non sarebbe stato Antonio Ciontoli bensì il figlio Federico. “Si è inventato tutto – dichiara Izzo – non so perchè ha detto quelle cose. Io a Vannicola ho detto le stesse cose che ho detto a mille persone a Ladispoli, che mi dispiaceva tanto per la morte di quel ragazzo. Perchè quella notte non è stata sequestrata la casa? Non lo dovete chiedere a me ma a Ceccarelli a Civitavecchia. Le indagini non le abbiamo fatte noi”. Vannicola ha ribadito la sua posizione, in attesa di essere convocato dalla Procura di Civitavecchia per confermare la sua versione. Sentito anche Federico: “Vannicola mi accusa? Le intercettazioni ambientali e le particelle trovate credo parlino chiaro”. Infine sono intervenuti anche gli avvocati dei Ciontoli, Miroli e Messina: “Vannicola ha avuto un moto di giustizia interiore. Il contenuto delle sue parole è in chiaro contrasto con le evidenze dibattimentali. Attendiamo anche noi l’intervento dell’Autorità Giudiziaria”. I genitori di Marco (e non soltanto loro) auspicano che la Cassazione rimetta in discussione tutto il processo. “E’ la condotta successiva allo sparo che condanna i Ciontoli”, ha detto mamma Marina.