La Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Lazio ha assolto l’ex liquidatore di HCS Carlo Micchi e l’ex dirigente dei servizi finanziari del Comune di Civitavecchia Riccardo Rapalli, in relazione alla vicenda della Tia Straordinaria 2012. I due erano erano stati accusati dalla Procura contabile di un danno erariale e di un ammanco di circa 2 milioni di euro. Secondo l’accusa i due non avevano avviato la procedura di riscossione nei confronti dei cittadini inadempienti, da qui, lo scorso mese di marzo, il sequestro preventivo da parte della Guardia di Finanza. “Con riferimento al convenuto Micchi – si legge nella sentenza- il Collegio evidenzia che manca in atti qualsiasi elemento per poter qualificare la condotta in termini di dolo ed esclude in capo al medesimo anche la sussistenza della colpa grave. La suddetta valutazione del Collegio deriva dal limitato periodo di tempo intercorrente tra
l’assunzione della carica – settembre 2014 – e il termine per l’invio degli atti di accertamento al 31/12/2014 e tiene conto della peculiare situazione in cui si trovava la società incaricata alla riscossione, in liquidazione, che, pertanto, avrebbe dovuto in tal contesto sostenere i costi per la spedizione dei solleciti di pagamento per mezzo di 16 raccomandata con avviso di ricevimento. Sul punto assume rilievo anche quanto rappresentato nel parere legale chiesto dal liquidatore della HCS subentrato al convenuto Micchi nell’anno 2019, parere che ha rilevato la criticità in termini di decadenza e prescrizione quinquennale derivante dall’effettiva imputazione dei costi in questione al 2008 e non al 2012. Le medesime argomentazioni valgono anche per escludere in capo al convenuto Rapalli la sussistenza della colpa grave (per la rilevanza della limitata durata dell’incarico ai fini dell’esclusione del requisito della colpa grave, Corte conti, Sez. Giuris. Lazio, sent. n. 94/2021)”.
Caso Tia 2012, la Corte dei Conti assolve Micchi e Rapalli
I due erano erano stati accusati dalla Procura contabile di un danno erariale e di un ammanco di circa 2 milioni di euro