Dalle note stampa e dalle prese di posizione di questi ultimi giorni, sembra di vivere un vero e proprio dèjà vu. Non fosse altro per l’attualità drammatica della pandemia, che continua a caratterizzare tutte le nostre giornate, da mattina a sera, sembrerebbe di essere tornati con una DeLorean di Ritorno al futuro, agli anni passati di amministrazione 5 stelle. Eppure al governo della città di Civitavecchia, ci sarebbe il centrodestra da quasi un anno…Ma come dicevamo, sul tema di Csp, la partecipata del Comune, sta emergendo uno scenario a tratti paradossale. Il sindaco Ernesto Tedesco che tira le orecchie ai vertici dell’azienda municipalizzata perchè hanno completato un ordine di acquisto di mascherine, senza passare dalla sua condivisione. Il vice sindaco Massimiliano Grasso, delegato alle partecipate, che contesta “un’inerzia inaccettabile”, che “la situazione di Csp non è più sostenibile”, che “la società “brucia” 8.000 euro al giorno di cassa” e infine che se “entro la settimana non arriva il piano rimetto la delega a Tedesco”. “Eravamo rimasti che dopo due giorni (dall’ultima maggioranza, ndc) il Presidente Antonio Carbone avrebbe consegnato un nuovo piano industriale, teso al risanamento che comunque sarebbe stato discusso in maggioranza con le opportune indicazioni, qualora ce ne fosse stato bisogno. Sono solidale al vice sindaco e se le cose stanno come scrive, ma non ho il motivo di dubitarlo, si crea un grosso problema politico che va affrontato prima che la situazione CSP sia irrecuperabile”, ha dichiarato invece Raffaele Cacciapuoti, Capogruppo della Lega. Ma oggi ecco l’ultima staffilata, firmata dall’esponente di Polo democratico e della Lista Tedesco Mirko Cerrone, un ex papabile per il Cda secondo i primi orientamenti e dall’assessore ai lavori pubblici Roberto D’Ottavio. “Grasso parla di “ricapitalizzazione della società” come punto di partenza per il risanamento ma non evidenzia l’entità delle cifre in ballo; ebbene, il comune dovrebbe immettere nelle casse di CSP circa quattro milioni di euro (nel caso migliore) per il biennio 2019/2020”. E ancora. “A questo punto dopo un’attenta analisi cronologica degli eventi, comincia a delinearsi meglio la morfologia dei veri colpevoli circa l’assordante inerzia citata in premessa. I civitavecchiesi sono stanchi, ed in modo particolare in questo momento storico, di elargire i propri risparmi a chi ha evidentemente dimostrato negli anni, e continua a farlo, di non saper gestire i servizi pubblici essenziali in maniera morigerata. Non vorremmo che qualcuno possa pensare candidamente di lanciare ultimatum e nascondere la mano”. Chiara la “scudisciata” a Grasso e al suo entourage, che naviga all’interno e all’esterno di Csp. Al quadro politico imbarazzante che riguarda la municipalizzata, mettici pure che il consiglio di amministrazione è ancora “spuntato”, vale a dire a due soli membri (dopo la rinuncia di Scognamiglio) e che la Sanfelice di Bagnoli è già un corpo estraneo, dopo la gaffe social su Salvini. Una fotografia francamente sconcertante, per tutto il centrodestra. A meno che, all’improvviso, non tornasse di moda lo slogan che andava per la maggiore fino ad un anno fa. “Non sarà mica colpa de Cuzzulino?”
Caos e scaricabarile Csp: ma Carbone l’avrà mica scelto “Cuzzulino”…?
Non fosse altro per l'attualità drammatica della pandemia, che continua a caratterizzare tutte le nostre giornate sembrerebbe di essere tornati con una DeLorean di Ritorno al futuro agli anni passati di contestazione feroce all'amministrazione 5 stelle