Caos e ipocrisia da covid: la movida è vaccinata?

La provocazione ci sta dopo l'ennesimo sabato caratterizzato da assembramenti senza il minimo controllo da parte di chi invece dovrebbe monitorare la situazione. Lo smarrimento è palese, anche di fronte ad atteggiamenti e dichiarazioni da parte di rappresentanti delle istituzioni

Al Pirgo di Civitavecchia, così come in molte altre zone della movida del territorio, evidentemente hanno trovato il vaccino. La provocazione ci sta dopo l’ennesimo sabato caratterizzato da assembramenti senza il minimo controllo da parte di chi invece dovrebbe monitorare la situazione. Facciamo una premessa necessaria. Non ce l’abbiamo con i commercianti, ci mancherebbe altro (anche se alcuni se ne approfittano sempre rispetto ad altri, come accadeva anche prima dell’avvento del virus. Ad esempio con camerieri/e senza mascherina). Stare due mesi chiusi, a fatturato zero è una iattura incredibile. Normale che adesso si tenti di risalire la china sfruttando l’alta stagione. I conti però non tornano se si pensa a cosa debbono fare, per legge, ristoratori e titolari di bar per rispettare le disposizioni. Quanti coperti in meno? Quanto guadagno mancato? Per non parlare di altre categorie, legate a turismo o anche alla cura del corpo. Insomma, la netta sensazione, e ci arrivano anche diverse segnalazioni a rafforzare l’idea, è che si facciano figli e figliastri, con la conseguenza che alcuni ci rimettano di brutto ed altri no (o comunque molto meno). D’altra parte lo smarrimento è palese, anche di fronte ad atteggiamenti e dichiarazioni da parte di rappresentanti delle istituzioni. “Mettetevi la mascherina o chiuderemo di nuovo”, ha detto ieri l’assessore alla sanità della Regione Lazio D’Amato. Bene, ma allora perchè vediamo sempre più di frequente esponenti politici, sindaci, consiglieri comunali e chi più ne ha più ne metta, senza protezioni, abbracciati come se niente fosse e a tocchino con colleghi di partito o attivisti? Fateci capire qualcosa.