Camera iperbarica, l’associazione Francesco Forno scrive ai sindaci del comprensorio

L'associazione nei giorni scorsi ha scritto ai sindaci del comprensorio, riunitisi a Civitavecchia per affrontare e risolvere le problematiche comprensoriali, indicando loro quella della camera iperbarica che oltre al comprensorio riguarda tutto il Lazio, l'Umbria, la bassa Toscana

Nuovo intervento da parte dell’associazione Francesco Forno che nei giorni scorsi ha scritto ai sindaci del comprensorio, riunitisi a Civitavecchia per affrontare e risolvere le problematiche comprensoriali, indicando loro quella della camera iperbarica che oltre al comprensorio riguarda tutto il Lazio, l’Umbria, la bassa Toscana. Proponendo oltre al già noto trasferimento, eventuale, nell’area ex RFI anche la possibilità di poter sdemanializzare l’area attuale dove è situata la camera iperbarica. Ecco il testo. “I temi di questa azione comune spaziano dall’ambiente alla cultura, al turismo, alle infrastrutture. A mio modo di vedere potrebbe comprendere anche la sanità. E’ per questo che allego alla presente, sollecitando il vostro comune interesse, una breve relazione sulla camera iperbarica, attualmente situata nella zona artigianale dl porto di Civitavecchia e che dal dicembre 2010 non si riesce a riaprire malgrado le iniziative al riguardo svolte dalla nostra Associazione ed al rischio che venga smontata in quanto, sembrerebbe incompatibile la sua presenza in area demaniale. Già durante la campagna elettorale per Civitavecchia, di questa problematica sono stati interessati i candidati a Sindaco e le forze politiche e civili che hanno dato vita al nuovo Consiglio Comunale ed alla nuova Giunta chiamati a gestire Civitavecchia. Ho già suggerito una possibile soluzione per l’eventuale trasferimento della struttura dal porto alla ex area R.F.I., con la cui società il Comune di Civitavecchia ha un accordo di programma, confermata anche ufficialmente dal Sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei. Oggi, ritengo corretto fare anche una ulteriore proposta, visto che a suo tempo, l’ing. Ievolella, già responsabile tecnico dell’Autority e Segretario Generale della stessa (recentemente scomparso) aveva effettuato il trasferimento della camera iperbarica, nell’area in cui si trova ora per la facilità di accesso dalla via Aurelia (a lato dell’attuale struttura) e dal porto. Se veramente la struttura non può stare più in area demaniale, si potrebbe valutare di sdemanializzare tale area e lasciarla in loco. La nostra Associazione è disponibile a qualunque soluzione, purché si giunga alla riapertura di questa importante struttura. Mi auguro da parte Vostra un reale interesse su questo argomento di capitale importanza per la salute nel nostro territorio”.