Si è tenuta quest’oggi la prima riunione del cmitato di Coordinamento per la riconversione delle centrali a carbone di Cerano a Brindisi e di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia.
Positivi i primi commenti arrivati.
“Giornata davvero importante per il territorio – ha dichiarato il deputato Alessandro Battilocchio – si avvia una nuova stagione e sono certo che il nostro comprensorio sarà all’altezza della sfida. Con l’apertura del comitato coordinato dal Sottosegretario del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto, oggi si è aperta una nuova fase fondamentale per il futuro del nostro territorio. Con soddisfazione prendiamo atto che le intenzioni della nostra proposta di legge si sono finalmente concretizzate ed i nuovi progetti di sviluppo per Civitavecchia, a sostegno delle imprese e dell’occupazione, avranno la regia ed il supporto diretto del Governo, che riconosce la specificità di Civitavecchia e Brindisi. Visto il poco tempo a disposizione, alla luce del phase out del carbone previsto nel 2025, la fase operativa di questo tavolo partirà subito a settembre, come confermato dal Sorrosegretario. Io continuerò ad essere al fianco delle istituzioni e delle parti sociali, a disposizione del territorio che deve saper cogliere in pieno questa opportunità concreta”.
Soddisfatta anche la CGIL: ” Oggi si è tenuto l’incontro in videoconferenza, convocato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per la costituzione del Comitato di Coordinamento (art.24 bis del Decreto Legge 50/2022) per la riconversione delle centrali a carbone di Cerano a Brindisi e di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia e delle rispettive aree industriali.
Tra i partecipanti per Civitavecchia, anche il Comune, la Regione, l’Autorità Portuale ed Enel.
L’art. 24 bis del DL 50/2022 riguarda il completamento del progetto di risanamento/riconversione delle aree industriali di Brindisi e Civitavecchia, per la salvaguardia dei livelli occupazionali, il rilancio delle attività imprenditoriali e l’accelerazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Si tratta quindi di avviare i programmi di sviluppo per nuovi investimenti industriali che mettano in sicurezza i posti di lavoro alla luce del processo di decarbonizzazione.
Positive le dichiarazioni di Mimit, MinAmbiente, Regione Lazio e Roma Città metropolitana, quando è stato sottolineato che:
• il tavolo nazionale dovrà gestire lo sviluppo, più che le crisi conclamate
• si è chiesto la disponibilità dell’Autorità Portuale alle aree in cui si potranno gestire le attività legate ai componenti dell’Eolico Offshore
• bisogna lavorare su progetti per creare nuove filiere industriali
• bisogna tener conto dei profili professionali dei lavoratori che dovranno essere ricollocati sulle nuove attività
Ci aspettavamo interventi più concreti, in particolare da Unindustria, Enel e Autorità Portuale. In particolare non è chiaro se l’AdSP sia disponibile o meno a mettere a disposizione le aree per la filiera dell’Eolico. Siamo in forte ritardo, ribadiamo che occorrono progetti industriali da realizzarsi prima della decarbonizzazione, per poter traghettare tutti verso attività nuove, qualificate e rispettose dell’ambiente. Insieme all’Eolico inoltre bisogna lavorare per creare un Porto Green Polifunzionale, cioè in grado di prevedere più e varie attività, tra queste la Logistica e il Cantiere navale, idee sulle quali registriamo ancora una volta tante parole ma poca concretezza. La convocazione del prossimo tavolo è prevista a settembre, periodo in cui inizierà anche il processo di minimizzazione del funzionamento della Centrale. Discuteremo come sempre con i lavoratori e tutti insieme faremo le dovute valutazioni. E’ necessario un cambio di passo da parte di tutti i soggetti coinvolti, la transizione deve farsi tenendo tutti insieme e senza perdere un solo posto di lavoro”.