Biodigestore, le associazioni chiamano la protesta: “Bloccare ulteriore servitù”

La chiamata alla raccolta per nuove forme di contestazioni arriva da "Civitavecchia C'è"

“Premesso che nel recente passato erano state raccolte 5 mila firme, con le quali i cittadini avevano manifestato il loro dissenso alla nascita di un biodigestore nel nostro territorio che dovrebbe trattare 120 mila tonnellate di rifiuti provenienti da altre città e che dette firme sono state ufficialmente depositate presso la regione Lazio. Premesso che siamo andati a rappresentare ed esigere risposta su questa specifica esigenza alla festa dell’Unità, nella quali erano presenti oltre la politica locale, anche i consiglieri regionali Porello e De Paolis, nonché il vicepresidente della regione e l’onorevole Astorre. Considerato che ancora ad oggi nessuna risposta ci è pervenuta, mentre l’iter del biodigestore corre veloce verso la realizzazione chiediamo ai politici, ai movimenti, ai comitati e in special modo ai nostri concittadini che intendono difendere il territorio da questa ulteriore iattura, dopo che la centrale a carbone ha riottenuto le autorizzazioni a funzionare a pieno regime, di riunirsi e mettere in atto tutte le forme di protesta finalizzate a bloccare un’ulteriore servitù che andrebbe e delegittimare qualsiasi altro modello di sviluppo”. Lo scrive l’associazione Civitavecchia C’è.