Sulla strada che porta al voto comunale del 26 di maggio quanto incidono le “passerelle” elettorali dei big nazionali? Abbiamo provato a tracciare un bilancio (e a fare un piccolo gioco), con voti e pagelle ai 4 personaggi “top” che hanno imperversato a Civitavecchia e dintorni (Tarquinia nello specifico) nei giorni scorsi.
Matteo Salvini Lega: voto 7,5. E’ il politico del momento, c’è poco da dire. Ha riempito le piazze di Civitavecchia e Tarquinia con uno schiocco di dita ed è stato accolto come una rockstar. Oberato da impegni e comizi a getto continuo propone uno spartito simile in location diverse. Il problema per Tedesco e Giulivi è che il 26 maggio alle amministrative lui non sarà candidato. Stato di grazia.
Nicola Zingaretti Pd: 5,5. Giornata di sole, pieno centro cittadino eppure la risposta della città è stata timida. Poco più di 100 persone, ma a nostro avviso la responsabilità non è del segretario nazionale che ha fatto il suo, ovvero un intervento ad ampio raggio su diversi punti anche condivisibile. Il Partito democratico sulla carta è una realtà consolidata, strutturata, capace di mandare al voto 2000 iscritti solo a Civitavecchia quando ci sono le Primarie. Dove sono finiti tutti questi aficionados dem? Chiamate “Chi l’ha visto”.
Gianluigi Paragone M5 stelle: 6 “stiracchiato”. Lui è un oratore niente male, ma anche qui la risposta della gente non è stata granchè. Ok, Paragone non è il segretario nazionale del Movimento, però dopo cinque anni di amministrazione pentastellata ci si poteva aspettare qualcosa in più. Per un “paragone” più appropriato urge il blitz di Luigi Di Maio.
Mara Carfagna Forza Italia: 6,5. Il suo partito è in forte declino, ma le realtà locali sono altra cosa. Qui gli azzurri sono ancora vivi e vegeti, ma lei ci mette del suo. Dei quattro protagonisti è quella che parla di più di Civitavecchia e di altre realtà territoriali, puntando su Porto, turismo e potenzialità industriali. Puntuale.
