Autorità Portuale, contestata l’assunzione del figlio di un dipendente

Una richiesta di revoca o annullamento in autotutela. E' l'istanza presentata dal secondo classificato di un bando per l'assunzione di un posto da archivista all'Autorità Portuale dedicato a persone con disabilità.

Una richiesta di revoca o annullamento in autotutela. E’ l’istanza presentata dal secondo classificato di un bando per l’assunzione di un posto da archivista all’Autorità Portuale dedicato a persone con disabilità. Il candidato uscito sconfitto per appena 0,13 punti su 100 ha inviato la sua richiesta sia all’Adsp, che all’ispettorato del MInistero delle Finanze, nonché alla Procura Generale presso la Corte dei Conti. Motivo dell’istanza, presunte irregolarità sulla vittoria asegnata al primo in graduatoria. Questi infatti risulta figlio di un dipendente dell’Authority. Secondo quanto scritto nell’istanza, lo stesso ispettorato del Mef, già in passato, aveva sottolineato come la stessa persona che si è aggiudicata il contratto a tempo determinato come archivista, in passato aveva ottenuto più di un incarico all’interno di molo Vespucci, tra i più alti sia come numero di quegli incarichi che come compensi ricevuti. Oltre a questo, lo stesso ”sconfitto” sottolinea nel suo documento come la persona che ha vinto non avesse nella domanda presentata anche alcuni dei requisiti che invece erano richiesti nel bando.