Ha redatto un comunicato stampa per chiarire la propria posizione la Asl Roma4, in merito ad alcune polemiche scaturite dopo gli affidamenti diretti sulla comunicazione, soldi pubblici spesi per farsi pubblicità e per veicolare le proprie comunicazioni. “Crediamo con forza che una corretta informazione dia la possibilità’ ai nostri utenti di poter valutare e fare le proprie scelte con maggiore consapevolezza ed e’ per questo che ci affidiamo alla nostra stampa locale “sana” presente in tutti i nostri distretti affinché diventino i nostri amplificatori su tutto ciò che di buono riusciamo a fare per i nostri utenti che sono gli unici protagonisti che ci interessano davvero”, si legge nella nota. E vengono elencate nel dettaglio tutte le spese sostenute. Telecivitavecchia ha l’accordo più alto, per euro 8.296,00 iva inclusa annui. Ecco tutte le altre. Nuovo corriere editoriale per euro 4.348,08 iva inclusa annui, L’Agone nuovo per euro 5.807,00 iva inclusa annui, Editoriale La Provincia per euro 1.660,00 iva inclusa annui, servizi editoriali Il Nuovo per euro 1464,00 annui iva inclusa. Dividendo fra stampa “sana” e non. Ora, del giudizio sulla stampa sana o meno della Asl ci interessa il giusto, ma a noi non è venuto mai in mente di proporre un pacchetto all’azienda sanitaria pubblica, anche perchè la stessa dispone di un addetto stampa, che immaginiamo venga pagato, veicola da se la comunicazione attraverso i canali social e la redazione di comunicati stampa che tutte le testate, compresa la nostra, pubblicano quotidianamente. Non è così chiaro dunque il motivo per cui si debbano investire queste risorse pubbliche, almeno in tale quantità, verso un qualcosa che già hai dentro casa, almeno in buona parte. La legge però prevede che un’azienda pubblica possa fare affidamenti diretti, è una scelta di chi amministra. Insomma, per noi è un modus operandi discutibile, ma lo è ancora di più quello di chi punta il dito senza poterselo permettere. E già, perchè qualcuno che si straccia le vesti perchè la Asl “spreca” soldi pubblici per la comunicazione, si dovrebbe ricordare quanto la Fondazione Cariciv (non un’azienda pubblica ma un ente che gestisce soldi dei risparmiatori, in pratica siamo li…) ha sperperato fra il 2014 e il 2017 comprando e gestendo una società privata che faceva comunicazione sul territorio. Salvo poi fallire mestamente e licenziare tutti i poveri giornalisti dalla sera alla mattina. Lo ricordiamo noi, più di 6 milioni di euro. In quel caso, tutti zitti o quasi. Della serie, inquisizione a targhe alterne.
Asl, comunicazione e polemiche. A TRC 8 mila euro. Ecco come investe i soldi l’azienda pubblica
Per noi è un modus operandi discutibile, ma lo è ancora di più quello di chi punta il dito senza poterselo permettere. Vi ricordate la Fondazione Cariciv?